L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Il programma è costituito da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals – e l’impegno è quello di raggiungerli entro il 2030. Gli obiettivi rappresentano le più grandi sfide su scala globale mai concordate e riguardano lo sradicamento della povertà l’uguaglianza e la salvaguardia del nostro pianeta, attraversando quindi tre dimensioni di sviluppo: quella economica, quella sociale e quella ambientale. I disastri naturali, sempre più frequenti e violenti, la siccità, la desertificazione e l’acidificazione degli oceani, le crisi umanitarie e l’aumento dei conflitti hanno obbligato i governi a confrontarsi, a redigere e sottoscrivere impegni condivisi, che implicano la collaborazione nell’unica direzione accettabile: verso lo sviluppo sostenibile.
Gli obiettivi definiti, di cui - ora che mancano solo otto anni al 2030 - percepiamo l’ambiziosità, sono i seguenti: porre fine alla povertà; raggiungere la sicurezza alimentare per tutti; proteggere la salute; assicurare un’educazione di qualità inclusiva; raggiungere l’uguaglianza di genere; garantire la disponibilità d’acqua; assicurare l’accesso all’energia economica e affidabile; incentivare crescita economica e lavoro dignitoso; promuovere l’innovazione e l’industrializzazione equa e sostenibile; ridurre le ineguaglianze interne alle nazioni e fra di esse; rendere le città sicure e inclusive; garantire modelli di produzione e consumo sostenibili; promuovere ogni azione volta a combattere il cambiamento climatico – che sottintende il riconoscimento della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici del 1994 – conservare gli oceani, i mari e le loro risorse; proteggere e ripristinare l’ecosistema terrestre; promuovere società pacifiche; rafforzare e rinnovare i mezzi di attuazione necessari.
Focus on future. 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030
“Focus on future. 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030” è il titolo della nuova mostra aperta da ottobre 2022 a febbraio 2023 nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino. Attraverso l’esposizione di 200 immagini di 14 fotografi, si propone un inedito viaggio lungo le crepe più fragili del nostro pianeta.
Gli scatti di Alessandro Albert, Dario Bosio, Fabio Bucciarelli, Francesca Cirilli, Alessandro De Bellis, Pino Dell’Aquila, Nicole Depaoli, Luca Farinet, Luigi Gariglio, Antonio La Grotta, Matteo Montenero, Vittorio Mortarotti, Enzo Obiso e Paolo Verzone documentano e narrano le condizioni di vita sulla Terra. Si tratta di una miscela di progetti che testimonia i mutamenti sociali, politici e naturali che, nonostante l’apparente distanza di alcuni casi, ci riguardano a pieno. Gli sfondi della mostra sono i paesaggi più svariati – il Messico, la Polonia, il Vietnam, l’Iraq, il Sudan, le Svalbard, l’Artico – e i protagonisti sono sia luoghi – metropoli, foreste, carceri, scuole, ospedali – che persone – profughi ucraini e profughi siriani, studenti, donne, bambini, militari e volontari.
Durante il percorso espositivo, per arricchire ulteriormente gli spunti di riflessione, si aggiungono alle immagini dati statistici di organizzazioni internazionali governative quali l’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità - la FAO – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura - l’UNICEF – il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia - e l’UNHCR – l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
A che punto siamo?
Dal Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) del 2022, che analizza i progressi verso ciascun obiettivo dell’Europa e dell’Italia, emerge un messaggio molto semplice e preciso: il tempo a nostra disposizione sta finendo e gli obiettivi dell’Agenda devono essere la “stella polare” delle decisioni quotidiane dei cittadini e, soprattutto, delle decisioni governative di tutti i Paesi membri. L’Italia si è impegnata a raggiungere anche altri due rilevanti obiettivi sul fronte sostenibile: la realizzazione della transizione ecologica concordata in sede europea, con l’abbattimento del 55% delle emissioni climalteranti entro il 2030, e la realizzazione del PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – con gli investimenti e le riforme ad esso connessi.
Per quanto riguarda i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, la quale ha causato, oltre a migliaia di morti e feriti sul campo e milioni di profughi, l’interruzione su vasta scala dell’export di prodotti agricoli ucraini verso il resto del mondo e, ancor più grave, la minaccia d'interruzione di forniture energetiche da parte della Russia, stanno avendo pesanti ricadute sul tessuto economico e sociale transnazionale. Pertanto, com’era prevedibile, i ritardi si stanno accumulando e non solo su scala nazionale ed europea. Tuttavia, l’Agenda va vista come stimolo che spinge verso l’unica giusta strada e, come ci suggerisce stesso il suo nome, come memorandum universale.
Possiamo sperare che la determinazione e la tecnologia aiuteranno ad affrontare le enormi sfide ambientali, ma l’Agenda ci illustra ulteriori obiettivi che richiedono un rovesciamento politico globale: l’aggravarsi delle disuguaglianze, la diffusione della povertà estrema e dell’insicurezza alimentare e il mancato rispetto dei diritti umani fondamentali in molti Paesi delineano un mondo ancora lontano dal motto alla base dell’Agenda 2030 che recita “nessuno deve restare indietro”.
Fonti consultate per il presente articolo:
Rapporto ASviS, 2022
https://asvis.it/public/asvis2/files/Rapporto_ASviS/Rapporto_ASviS_2022/RapportoASviS2022.pdf
“Trasformare il nostro mondo: Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, Risoluzione dell’Assemblea Generale, 25 settembre 2015
https://unric.org/it/wp-content/uploads/sites/3/2019/11/Agenda-2030-Onu-italia.pdf
Mostra “Focus on Future. 14 fotografi per l’Agenda 2030”
https://museireali.beniculturali.it/mostra-focus-on-future-14-fotografi-per-lagenda-onu-2030/
Foto a cura di Melissa Cortese
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L'Autore
Melissa Cortese
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