L’economia nel 2023: cosa ci aspetta?

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  Jacopo Biagi
  06 gennaio 2023
  4 minuti, 8 secondi

Dopo un 2020 segnato dalla pandemia di Covid-19, il 2022 avrebbe dovuto essere un anno di ripresa economica. La forzata chiusura delle attività commerciali durante la pandemia aveva messo a dura prova l’economia nazionale causando una forte contrazione del prodotto interno lordo (PIL). La riapertura degli esercizi commerciali e delle realtà produttive, nel 2021, ha dato un forte slancio dell’economia, segnando così una ripresa dei mercati e portando il PIL nazionale ad espandersi nuovamente. Questa tendenza positiva lasciava supporre che un andamento simile sarebbe continuato anche per tutto l’anno successivo, ma così non è stato.

Cos’è successo nel 2022?

Gli studi effettuati dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) ipotizzavano, per il 2022, che il PIL mondiale avrebbe superato per la prima volta i 100 trilioni di dollari e che l’economia della Cina, nel 2030, avrebbe sorpassato quella statunitense, che dal 1871 è stata la più grande potenza economica mondiale.

Tuttavia, queste previsioni estremamente ottimistiche sono state costrette a fare i conti con una serie di avvenimenti che hanno radicalmente cambiato la situazione. A febbraio 2022 scoppia la guerra nel cuore dell’Europa tra la Russia - grande esportatore di petrolio e gas naturale - e l’Ucraina. Dopo l’inizio del conflitto armato la Russia riduce gradualmente l’esportazione di risorse, provocando un notevole aumento dei costi dell’energia. Lo scoppio della guerra in Ucraina e il rincaro energetico hanno provocato un forte aumento dei prezzi e questo ha portato a un’impennata dell’inflazione come non succedeva da decenni.

Una situazione di crisi simile a quella che ci troviamo ad affrontare in questi anni, si era già verificata negli anni ’70. A quell’epoca il prezzo del petrolio greggio era aumentato vorticosamente provocando una brusca impennata dell’inflazione in tutta la Comunità Europea mentre i tassi di crescita scendevano. I governi furono costretti ad adottare una serie di misure per fronteggiare il costo dell’energia.

Oggi, proprio come accaduto negli anni ’70, per far fronte all’inesorabile aumento del tasso dell’inflazione che a novembre ha raggiunto l’11,8%, sono state adottate delle politiche incisive per contrastare l’aumento dei prezzi. Il numero uno della Federal Reserve (FED) - Jerome Powell - e la presidente della Banca centrale europea (BCE) - Christine Lagarde - hanno deciso di spingere per un aumento dei tassi di interesse che dovrebbe, nel medio termine, contenere l’inflazione e abbassare i prezzi.

Come andrà, dunque, l’economia nel 2023?

A distanza di un anno dal suo comunicato, la società di analisi Cebr ha rilasciato un rapporto in cui dichiara che: “È probabile che l’economia mondiale affronterà la recessione il prossimo anno a causa degli aumenti dei tassi di interesse in risposta all’aumento dell’inflazione. La buona notizia è che l’inflazione dovrebbe scendere piuttosto rapidamente, la cattiva notizia è che in molti paesi ci vorrà una recessione perché ciò accada”.

A confermare la possibile recessione economica è anche la direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva. In una sua intervista, rilasciata alla Cbs, dichiara che “Per la maggior parte dell’economia mondiale, questo sarà un anno duro, questo perché le tre grandi economie - Usa, Ue, Cina - stanno tutte rallentando contemporaneamente”. 

Gli Stati uniti, con un mercato del lavoro forte alle loro spalle, potrebbero essere in grado di evitare la recessione. La situazione nel resto del mondo è però assai diversa. Il Fondo monetario internazionale stima infatti che nel 2023 un terzo dell’economia mondiale sarà in recessione e che all’interno dell’Unione Europea oltre la metà dei paesi vedrà una contrazione del PIL.

Cos’è la recessione e come si contrasta?

La recessione è un consistente calo dell’attività economica che può perdurare da alcuni mesi fino ad anni interi. Generalmente un paese si trova in recessione quando il suo prodotto interno lordo diminuisce per due trimestri consecutivi. L’inflazione elevata e l’improvviso aumento dei prezzi sono all’origine della recessione economica che nel 2023 colpirà le nazioni di tutto il mondo. Un calo dell’economia può portare ad un aumento del tasso di disoccupazione causato da un calo delle vendite e le condizioni necessarie per richiedere prestiti o aprire mutui si irrigidiscono rendendo più difficile ottenerli. La Banca centrale europea e la Federal Reserve si sono mosse tempestivamente adottando una politica aggressiva di aumento dei tassi di interesse. Questa politica ha come obbiettivo quello di frenare gli investimenti e i consumi riducendo così la domanda di prodotti e il loro prezzo.

Ancora non si può sapere quanto tempo durerà o quanto tempo sarà profonda la recessione a cui andiamo incontro, ma si stima che già nel secondo trimestre del 2023 si potranno constatare gli effetti delle misure adottate dalle banche centrali e che già dalla prossima estate il PIL nazionale potrebbe tornare in positivo.

Fonti consultate:

https://unsplash.com/it/foto/fiXLQXAhCfk

https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/12/31/la-mondiale-del-pil-ecco-come-e-andato-il-2022-e-come-andra-il-2023/

https://cebr.com/reports/world-economic-league-table-2023/

https://www.agi.it/economia/news/2023-01-02/economia-mercati-previsioni-anno-nuovo-borse-19440069/

https://www.ilsole24ore.com/art/georgieva-fmi-2023-sara-anno-duro-maggior-parte-economia-mondiale-AEJjWUTC

https://it.euronews.com/2022/10/14/la-crisi-petrolifera-del-1973-le-domeniche-a-piedi-e-il-prezzo-del-petrolio-alle-stelle#:~:text=Erano%20gli%20anni%2070.,per%20cento%20in%20cinque%20mesi.

https://www.corriere.it/economia/finanza/22_novembre_11/previsioni-ue-fine-anno-arriva-recessione-l-eurozona-ue-italia-compresa-4fc3dfd6-61a9-11ed-98f8-463cfe0502bc.shtml

https://www.forbes.com/advisor/it/investire/recessione/#scrollto_cosa_si_rischia_con_la_recessione_section

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Inflazione recessione Economia Economia Internazionale Tassi di interesse