Liz Truss è sul filo del rasoio

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  Francesco Marchesetti
  20 ottobre 2022
  5 minuti, 3 secondi

Chi è Liz Truss

IL 6 settembre 2022 Liz Truss è stata nominata prima ministra del Regno Unito in seguito alla vittoria delle elezioni per la leadership del partito conservatore in cui ha sconfitto l’ex ministro delle Finanze nel governo Johnson Rishi Sunak. Il sistema del Regno Unito, infatti, prevede che il leader del partito che ha la maggioranza in Parlamento diventi automaticamente primo ministro.

La giornalista di Bloomberg Chiara Albanese ha affermato che “Truss cambia spesso idea […], per esempio sulla Brexit”. A tal proposito è circolato molto (dopo essere stato rilanciato dalla BBC) un editoriale che Truss scrisse il 15 maggio 2016 sul Sun, in cui sosteneva che la Brexit sarebbe stata una tripla tragedia – più regole, più burocrazia, più ritardi nel vendere all’Unione Europea – per poi ritrattare dopo la sconfitta della fazione del Remain, affermando che la Brexit avrebbe offerto un’opportunità per rivoluzionare il modo in cui le cose vengono fatte.

“Ha cambiato tantissime volte idee su quali sono le sue politiche – continua Albanese – ha detto prima che non avrebbe tagliato le tasse, e poi le ha cambiate […]. Questo rende molto difficile per dei mercati, anche per degli investitori e giornalisti capire esattamente che cosa aspettarsi, e quindi non favorisce gli investimenti e la pianificazione di lungo periodo”.


Il taglio delle tasse ai ricchi

Il taglio delle tasse è stato uno dei punti del programma su cui Truss ha più insistito in campagna elettorale. Lo scorso aprile, infatti, il governo di Johnson aveva introdotto un aumento delle imposte del 1,25%, con lo scopo di potenziare i finanziamenti al servizio sanitario nazionale (il National Health System – NHS – messo a dura prova dalla pandemia da Covid-19). Le altre tasse su cui la riforma di Truss avrebbe dovuto agire con dei tagli sono il “Green levy”, una tassa sulle bollette atta a finanziare programmi per la sostenibilità ambientale, e la cancellazione dell’aliquota fiscale più alta.

Il sistema fiscale del Regno Unito, come quello italiano, prevede la progressività fiscale; l’imposta sul reddito (Income tax) presenta una no tax area fino a 12.500 sterline; sopra questa soglia vi sono tre scaglioni. La riforma avanzata da Truss prevedeva la cancellazione dell’ultimo di questi scaglioni, il quale riguardava i redditi annui superiori a 150.000 sterline con aliquota al 45%, assimilandolo al secondo (redditi tra 32.000 e 150.000 sterline), che ha un’aliquota del 40%.

Il Cancelliere dello Scacchiere (cioè il ministro delle Finanze inglese) del governo Truss, Kwasi Kwarteng, nel presentare il piano economico il 23 settembre ha dichiarato in Parlamento che le misure dovrebbero servire a trasformare “il circolo vizioso della stagnazione nel circolo virtuoso della crescita”, aggiungendo perentoriamente che ”è l’inizio di una nuova era”.


Le conseguenze

Dopo la presentazione del piano economico – che nei progetti del governo guidato da Truss sarebbe dovuto essere finanziato a debito, quindi chiedendo in prestito i soldi necessari ad attuarlo – il valore della sterlina è crollato, arrivando al minimo storico rispetto al dollaro. Questo ribasso record è stato causato dalla sfiducia dei mercati nei confronti del piano, giudicato rischioso (proprio perché finanziato, nei progetti di Truss e Kwarteng, a debito) e difficilmente sostenibile. Gli effetti immediati di questo crollo della valuta per gli abitanti del Regno Unito sono stati l’ulteriore aumento dell’inflazione, che a li vello globale è già ai suoi massimi negli ultimi 40 anni, e un rialzo dei tassi di interesse sui mutui.

Toby Nangle, in un articolo del Financial Times, ha fatto notare come neanche gli eventi traumatici degli ultimi anni come la Brexit, la crisi finanziaria del 2008 o la pandemia avevano causato un movimento tanto brusco dei prezzi e della valuta.

In seguito al crollo sui mercati finanziari, la Banca d’Inghilterra ha fatto ricorso a un acquisto massiccio di valuta per fermare il ribasso della sterlina: una misura riparativa d’eccezione che si potrebbe protrarre fino al 31 ottobre, data in cui verrà presentata una versione rivisitata del piano fiscale. L’intervento della banca centrale inglese ha lo scopo di evitare un Fire Sale, ovvero la svendita dei titoli di stato dovuta alla loro perdita di appetibilità nei confronti degli investitori esteri.

Sul piano politico, la principale conseguenza è stata il licenziamento del Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng a opera di Liz Truss, di cui era il principale alleato. La prima ministra ha quindi nominato come nuovo ministro delle Finanze Jeremy Hunt, che Stephen Castle del New York Times ha definito “più pragmatico, un veterano ed ex ministro [degli esteri, nel governo di Boris Johnson ndr.]”

Nella mattina del 17 ottobre Hunt ha affermato, in un’intervista alla BBC, che il governo ritirerà la maggior parte delle misure fiscali presentate solo poche settimane prima. Hunt ha poi avvisato i cittadini inglesi che alcune tasse cresceranno, mentre altre non saranno tagliate presto come le persone vorrebbero.

Jill Rutter, un’ex ricercatrice per l’Institute for Government del Regno Unito, ha detto al New York Times che l’intervista di Hunt rivela come il nuovo Cancelliere vuole indicare al mondo esterno che è conscio della perdita di credibilità e di cosa sia necessario per recuperarla. “Tuttavia – continua Rutter – sta anche comunicando effettivamente al resto del governo che ha ripreso il controllo delle politiche economiche dal n.10 [il termine si riferisce a Downing Street, dove si trova l’ufficio del primo ministro ndr.].” Rutter conclude il suo intervento sul New York Times affermando che Liz Truss si trova “chiaramente sul filo del rasoio” ed è “al momento un primo ministro solo nel nome”, mentre il giornalista Stephen Castle fa notare come attualmente Jeremy Hunt, che ricopre il secondo incarico più importante del governo, abbia “probabilmente più potere del suo capo”.

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Fonti consultate per il presente articolo:

https://osservatoriocpi.unicatt.it/cpi-archivio-studi-e-analisi-la-progressivita-dell-imposta-sul-reddito-delle-persone-fisiche#:~:text=Nel%20Regno%20Unito%20l'imposta,sterline%20(circa%20175.000%20euro).

https://www.ilpost.it/2022/10/15/liz-truss-futuro/

https://www.ilpost.it/2022/09/05/liz-truss-nuova-prima-ministra-regno-unito/

https://www.ilpost.it/2022/09/27/taglio-tasse-regno-unito-sterlina/

“English lessons” in Politics del 6 ottobre 2022

https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-10-17/hunt-shelves-uk-tax-cuts-and-signals-scaled-back-aid-on-energy

https://www.ft.com/content/e4c27153-455c-4ae4-aa1e-98ac34ad37f0

https://www.nytimes.com/2022/10/14/world/europe/liz-truss-kwarteng-fired.html

https://www.nytimes.com/2022/10/15/world/europe/britain-truss-hunt-economics-taxes.html

https://www.nytimes.com/2022/10/17/world/europe/uk-jeremy-hunt-fiscal-plan-budget.html

https://www.nytimes.com/2022/10/11/business/bank-of-england-bond-market-fire-sale.html

https://www.bbc.com/news/uk-politics-58575895

https://www.thesun.co.uk/archives/politics/1177046/liz-truss-brexit-backing-bosses-are-living-in-cloud-cuckoo-land-if-they-think-leaving-eu-will-help-business/

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L'Autore

Francesco Marchesetti

Studente di Lettere Moderne.
Aspirante giornalista, certo che l'informazione libera debba essere un diritto universale.

Student in Modern Literature.
Aspiring journalist, certain that freedom of information should be a universal right.

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Società

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Politica Società Finanza Regno Unito Brexit