Un’Unione Europea sempre più corrotta?
Negli ultimi mesi la parola “corruzione” è apparsa quasi quotidianamente nei mass media: dagli scandali a livello ambientale in Italia durante l’estate, passando dal Qatargate, fino alla recente nuova candidatura dell’ex primo ministro ceco Andrej Babiš, finito sotto acccusa per una malagestione di fondi europei per la costruzione di un complesso alberghiero e in seguito prosciolto da tutte le accuse. La percezione che potremmo avere, di conseguenza è che neanche l’Unione Europea si salvi da questo male. È davvero così?
L’alto tasso di corruzione in una, o più Nazioni come in questo caso è sintomo di un sistema che marcisce, perché oltre a costare moltissimo alle casse dello Stato (solo all’Italia 237 miliardi all’anno) evidenzia, la presenza e la tolleranza di meccanismi profondamente sbagliati da parte dei cittadini. La trasparenza e il rispetto verso gli altri sono due valori, alla base di una società che si possa definire democratica senza ipocrisie.
Fortunatamente, nell’UE questi episodi non sono così frequenti. L’Unione si contraddistingue per un livello di corruzione generalmente basso, se paragonato al resto del mondo. Infatti, tra i 175 paesi analizzati nel Corruption Perceptions Index di Transparency International (ovvero l’indice che misura approssimativamente il livello di corruzione di uno Stato), i paesi membri rientrano, nei primi 69 e molti si attestano ai primi posti della classifica. Tra l’altro, la situazione è in (quasi), costante miglioramento da più di dieci anni e i cittadini europei sembra ne siano consapevoli. Considerando i dati più recenti, cioè del 2021, gli europei percepivano un tasso di corruzione nettamente minore nei propri stati rispetto a 10 anni prima ed erano, anche abbastanza consapevoli del tasso di corruzione corrente.
Vi è da considerare però, che l’attenzione dei cittadini e dei mass media nel 2021 era principalmente incentrata sul Covid-19, mentre ora questa tende a lasciare spazio, anche ad altre tematiche, portando quindi alla luce più notizie su episodi di occultamento o malagestione di soldi pubblici ed europei. Bisognerà attendere ancora, qualche mese per avere i risultati dei sondaggi 2022 e capire se l’influenza dei mezzi di comunicazione abbia reso, la percezione dei cittadini sulla tematica, più drastica rispetto alla realtà.
La diminuzione dei tassi di corruzione fa parte di un progresso, che si inserisce nel lento miglioramento della condizione della vita umana. Come sottolineato da numerosi scienziati, i dati mostrano che il mondo sta migliorando sotto la maggioranza degli aspetti (sono però in forte contro tendenza il terrorismo e il cambiamento climatico). Ciò non significa che bisogna smettere di lottare e di pretendere che le cose migliorino, ma è importante tenere a mente ciò per dare il giusto peso alle news che ci angosciano ogni giorno.
Fonti consultate per il presente articolo:
https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/1076
https://www.transparency.org/en/cpi/2013
https://www.verafinanza.com/la-classifica-dei-paesi-piu-corrotti-nellunione-europea/
https://www.openpolis.it/come-viene-percepita-la-corruzione-in-europa/
https://images.transparencycdn.org/images/CPI2021_Report_EN-web.pdf
https://www.verafinanza.com/la-classifica-dei-paesi-piu-corrotti-nellunione-europea/
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L'Autore
Ilde Mattei
Laureata in Philosophy, International and Economic Studies all’Università Ca’Foscari di Venezia, sta collaborando con un’organizzazione no-profit francese a Strasburgo per creare ed implementare progetti volti alla sensibilizzazione dei giovani sull’importanza di essere cittadini europei.
Si interessa principalmente di migrazione e all’ambiente con l’intento di rendere accessibili a tutt* queste tematiche.
All’interno di Mondo Internazionale è autore per l’area tematica di Organizzazioni Internazionali.
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