Le indagini sul Qatargate e le tangenti agli eurodeputati

I numeri pagati dal Qatar agli eurodeputati per disputare i mondiali

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  Elisa Modonutti
  29 dicembre 2022
  4 minuti, 55 secondi

Sono da poco terminati i Campionati Mondiali di calcio in Qatar che hanno visto il trionfo dell’Argentina trainata alla vittoria da un superbo Lionel Messi. Tuttavia, già da prima dell’inizio dei festeggiamenti della finale, uno scandalo ha fatto tremare le cancellerie europee e le istituzioni comunitarie, il cosiddetto Qatargate.

Scoppiato il 9 dicembre scorso, il Qatargate va ad indicare la presunta corruzione di alcuni eurodeputati che avrebbero ricevuto tangenti dal Qatar per esprimere il loro assenso sull’ospitalità dei mondiali nell’emirato qatariota.

In particolare, da un’indagine della magistratura di Bruxelles avviata a luglio 2022 emerge che "persone dentro al Parlamento europeo siano state pagate grosse quantità di soldi", o che abbiano "ricevuto regali significativi" con lo scopo di "influenzare le decisioni del Parlamento europeo" in favore dello stato qatariota.

Le indagini sono iniziate la scorsa estate, per poi farsi sempre più approfondite a novembre, quando è sembrata sospetta l’approvazione di una risoluzione votata dal Parlamento europeo alla vigilia dell’inizio dei mondiali dove, come riportato dal quotidiano Il Domani, veniva espressa soddisfazione per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori in Qatar.

La risoluzione, infatti, come riportato dal quotidiano, afferma come il Parlamento europeo si compiaccia per come il Qatar tratti i lavoratori, di come «abbia rimborsato 320 milioni di dollari alle vittime di abusi salariali», nonostante Amnesty International, al contrario, abbia più volte contestato la violazione dei diritti umani.

Ad essere coinvolti nello scandalo sono soprattutto esponenti socialisti, compresi quattro italiani, ma anche l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, la greca Eva Kaili, che, in un discorso in aula del 21 novembre affermava sostegno per l’applicazione all’avanguardia del Qatar nei diritti dei lavoratori.

A causa dei sospetti su Kaili sono iniziate prima le ricerche su un possibile coinvolgimento della Vicepresidente in un presunto circuito di corruzione messo in atto dal Qatar, poi culminate il 9 dicembre, giorno di emersione dello scandalo con una serie di perquisizioni in ufficio e nella residenza di Kaili da dove sono emersi “sacchi di banconote” per centinaia di migliaia di euro. In particolare, le indagini svolte nell’abitazione hanno scoperto circa 150 mila euro in contanti, mentre dalla valigia perquisita al padre della Vicepresidente in un hotel di Bruxelles sono emersi altri 600 mila euro, sempre in banconote.

Le perquisizioni però, non hanno coinvolto solo Kaili, ma anche altri eurodeputati e impiegati presso le istituzioni europee, tra cui il socialista Marc Tarabella, per il quale la commissione di vigilanza del Partito socialista belga ha chiesto spiegazioni su un presunto coinvolgimento nel giro di tangenti, ma anche quattro italiani: l’eurodeputato Antonio Panzeri, il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini, Niccolò Figà-Talamanca, ai vertici della ong No Peace Without Justice, e Francesco Giorgi, compagno di Kaili che si occupava di rapporti della regione del Maghreb, comprendente anche il Qatar.

In particolare, dalle perquisizioni effettuate nelle abitazioni di Panzieri, sono emersi più di 600 mila euro in contanti, divisi tra la dimora italiana e quella a Bruxelles.

Ad essere coinvolte nello scandalo sono anche moglie e figlia dell’ex eurodeputato, le quali, avrebbero creato conti e nascosto denaro riciclato dall’eurodeputato. Oltre a ciò, l'emirato del Qatar avrebbe offerto alla famiglia Panzieri anche una vacanza da 100 mila euro.

Nonostante le autorità qatariote neghino un coinvolgimento diretto del Paese nello scandalo europeo, affermando come il Qatar respinga categoricamente qualsiasi tentativo di associarsi all'inchiesta, come dichiarato anche dal ministero degli Esteri di Doha che ha spiegato come i rapporti internazionali qatarioti coinvolgano le istituzioni, non le singole persone, e siano improntati al rispetto delle leggi internazionali, per la procura di Bruxelles “il Paese avrebbe cercato di influenzare più personalità versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all'interno del Parlamento europeo”. Il Qatar avrebbe quindi voluto influenzare a proprio favore l’attività politica del Parlamento europeo.

Le perquisizioni effettuate il 9 dicembre scorso hanno portato all’arresto dei sospettati che si trovano al momento sotto il controllo delle autorità giudiziarie, con l’esclusione di Visentini, che è stato rilasciato.

Secondo i recenti interrogatori, Kaili avrebbe negato un suo coinvolgimento diretto nella questione, affermando di essere rimasta vittima del giro di soldi che coinvolgeva il compagno Giorgi e il deputato Panzieri, versione confermata anche dallo stesso Giorgi.

Da ulteriori approfondimenti delle indagini sono emersi infatti colloqui e incontri sospetti tra rappresentanti governativi qatarioti e i rappresentanti europei coinvolti, come ad esempio un colloquio avvenuto il 10 ottobre scorso in hotel a Bruxelles tra Panzieri, Giorgi e il ministro del lavoro qatariota, al quale, secondo le immagini riprese dalle telecamere, Panzieri si era presentato con una valigetta che all’ingresso appariva vuota, ma che, però, nelle immagini che lo ritraggono all’uscita si presenta “più piena”. In questo caso quindi, la procura di Bruxelles ipotizza che la valigetta potesse contenere i soldi contanti forniti a Panzieri dai qatarioti e ritrovati poi durante le perquisizioni.

L’appuntamento descritto non sembra per nulla casuale se si tiene conto del fatto che pochi giorni dopo Panzieri e Giorgi si sarebbero recati in Qatar per supervisionare i lavori di costruzione degli stadi, oltre al fatto che il mese successivo si sarebbero votate in Parlamento europeo le risoluzioni sul Qatar e sul rispetto dei diritti dei lavoratori.

Nonostante i principali sospettati al momento si trovino in fermo con l’accusa di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione, la situazione appare buia e torbida, con le indagini ancora in atto che cercano di far chiaro su una complessa situazione che rappresenta forse il più grave scandalo economico e politico che abbia mai coinvolto un’istituzione comunitaria europea.

Fonti utilizzate per il seguente articolo: 

https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/qatargate-cosa-e-successo-kaili-panzeri#25

https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/guida-al-qatargate-cosa-sappiamo-finora-del-caso-che-sconvolge-unione-europea-spiegazione-ultime-notizie-xslepj9g

https://www.repubblica.it/esteri/2022/12/28/news/eva_kaili_qatargate_verbali-380951819/

https://www.repubblica.it/esteri/2022/12/27/news/qatargate_panzeri_giorgi_passeggino_valigie_hotel_bruxelles-380827234/

https://unsplash.com/it/foto/W... (fonte immagine)

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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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