Minori e social network: pericoli in agguato

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  Graziana Gigliuto
  08 febbraio 2024
  4 minuti, 4 secondi

In una sede degli uffici dedicata ai Senatori situata a nord del Campidoglio statunitense, lungo la Constitution Avenue, precisamente nel palazzo Dirksen, il 31 gennaio 2024 si è riunita una Commissione d’inchiesta denominata “Big Tech and the Online Child Sexual Exploitation Crisis”. L’audizione condotta del Senato non è passata inosservata poiché a essa hanno preso parte nel ruolo di testimoni i CEO delle piattaforme social più in vista: Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Meta, Shou Zi Chew, CEO di TikTok, Jason Citron, CEO di Discord, Evan Spiegel, CEO di Snap e Linda Yaccarino, CEO di X.

In sala, oltre i CEO delle big-tech erano presenti anche alcune famiglie facente parte del gruppo “Genitori per Spazi Online Sicuri” (Parents for Safe Online Spaces), un gruppo di semplici cittadini accomunati da tristi tragedie familiari. Ognuno di essi ha infatti perso un figlio o un nipote in giovane età a causa di fenomeni che troppo spesso sono legati alla realtà digitale e alimentati sulle piattaforme social come cyberbullismo, body shaming, adescamento online (grooming), challenge estreme, tutti con diversi impatti negativi sulla salute mentale.

Le testimonianze di alcuni giovani che raccontavano di essere stati sfruttati sessualmente sulle piattaforme Facebook, Instagram e X e dei familiari di altre giovani vittime hanno reso chiaro e lampante che esiste un problema di sicurezza per gli utenti durante l’utilizzo delle piattaforme social, e forse è più grave di ciò che pensavamo.

Gli Amministratori Delegati dal canto loro hanno dichiarato la completa disponibilità nel collaborare con le istituzioni, legislatori e genitori, esponendo una gamma di misure, già attuate e in implementazione, volte ad una maggiore tutela dei minori sui social. In particolare, Mark Zuckerberg ha affermato che Meta ha speso 5 miliardi di dollari solo nel 2023 per sistemi di sicurezza, mentre Shou Zi Chew ha dichiarato che TikTok ha in piano una spesa di 2 miliardi di dollari nel 2024 per affrontare questa problematica. Ma la preoccupazione mostrata e le promesse di maggiori investimenti non hanno per niente convinto il senatore repubblicano Lindsey Graham, giudicando evasive le risposte dei CEO e accusandoli di avere “il sangue delle vittime sulle loro stesse mani” per i danni causati dai loro prodotti.

Ma facciamo un passo indietro e proviamo ad analizzare le ragioni della spettacolarizzazione di questa Commissione d’inchiesta. Soltanto nel terzo trimestre del 2023 il fatturato di Meta è cresciuto del 23% raggiungendo i 34,15 miliardi di dollari, mentre il fatturato di ByteDance, società madre di TikTok, avrebbe accumulato un utile operativo di quasi 6 miliardi di dollari solo nel primo trimestre del 2023. Questi guadagni, seppur con qualche battuta d’arresto, sono destinati a crescere con l’aumento degli iscritti su queste piattaforme. Tutto ciò ha attirato da tempo l’attenzione di politici non solo americani, rendendo urgente il bisogno di regolamentazione da parte delle istituzioni, con particolare attenzione alla tematica dell’utilizzo dei dati degli iscritti e la protezione della privacy.

L’utilizzo dei social è però parte integrante della nostra vita quotidiana e queste piattaforme sono un potentissimo strumento di interconnessione fra le persone che superano facilmente i confini nazionali. I social possono essere utilizzati come mezzi d’informazione, d’intrattenimento e persino lanciare prodotti commerciali o business online, contribuendo a creare un mondo del tutto virtuale e pieno di possibilità, ma che come nella realtà nasconde pericoli e brutture.

La questione della protezione dei minori online è ripresa anche nella proposta del Consiglio d’Europa del maggio 2022 e approvata il 20 Dicembre 2023 dagli ambasciatori degli Stati membri dell'UE. Questi hanno dato il via al mandato negoziale del Consiglio su un regolamento che proroga una misura provvisoria per la lotta contro gli abusi sessuali online sui minori.

Le tristi testimonianze raccolte durante l’audizione del Senato americano “Big Tech and the Online Child Sexual Exploitation Crisis” hanno però poco a che fare con guadagni, politica e processi normativi. L’elemento che forse non è stato messo sufficientemente in luce è quello umano, che dimostra l’estrema fragilità delle nuove generazioni, che spesso rimangono vittime dell’esposizione online. Questo rimarca la presenza di un terribile bug nella nostra società più che nei sistemi di controllo di queste piattaforme.

Tutto ciò non può essere risolto riempiendo semplicemente un vuoto normativo o ricercando qualcuno che se ne addossi le colpe. Questa pericolosa tendenza può essere invertita creando spazi sicuri per il dialogo dedicati ai più giovani, incentivando l’educazione, anche dei genitori, ai pericoli in cui i loro figli possono imbattersi navigando in rete, e infine attuando una stretta collaborazione fra i vertici delle Big Tech e quelli istituzionali e giuridici.

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L'Autore

Graziana Gigliuto

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Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.

Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.

All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.

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Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.

During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.

She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.

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