Pena di morte per l’omosessualità, la dura legge anti-gay in Uganda

Cause e conseguenze della repressione della comunità LGBT+ in africa dell'est

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  Gaia De Salvo
  24 giugno 2023
  3 minuti, 55 secondi

Pena di morte per l’omosessualità, la dura legge anti-gay in Uganda

Il mese scorso, il presidente Ugandese, Yoweri Museveni, ha firmato una delle leggi contro l’omosessualità più dure al mondo. Essere gay era già illegale nel paese est africano, ma ora è punita ancora più duramente:

  • Ergastolo per chiunque abbia rapporti sessuali con lo stesso sesso
  • Pena di morte per “omosessualità aggravata” un termine definito come atti omosessuali con categorie vulnerabili.
  • Per la ”tentata omosessualità aggravata” invece, la pena è di ‘solo’ 14 anni in prigione
  • Fino a 20 anni per chiunque promuova, recruti o finanzi le attività omosessuali (quali organizzazioni pro LGBT+ e anche molte volte alla prevenzione AIDS/HIV)

Il disegno di legge aveva già fatto notizia a marzo, quando questa era stata inizialmente approvata dal parlamento, in una versione ancora più penalizzante, in quanto criminalizzava coloro che si identificassero come omosessuali, seppur non intrattenessero relazioni con lo stesso sesso.

Museveni contro l’occidente, e l’occidente contro Museveni.

La comunità internazionale, fra cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite, i governi occidentali, i gruppi di società civile e di diritti umani avevano implorato Museveni di non firmare la legge

Il presidente, 78 anni, è in carica dal lontano 1986, dopo un violento colpo di stato. Nel 2005 ha acconsentito alla creazione di una democrazia pluralista ma il suo atteggiamento autoritario non ha subito forti variazioni nonostante le accuse di corruzione, intimidazioni, frodi, e truffe elettorali. 

Nonostante la sua venerabile età, la pensione non è in vista per Museveni, che nel 2017 ha rimosso l’età limite per i presidenti. Legato ancora a una visione dell’occidente inseparabile dal passato colonialista, per il presidente gli appelli USA, UK ed EU non sono altro che un mindset da bullo contro i “valori familiari africani”.

In risposta alla legge gli Stati Uniti hanno affermato di star considerando l’applicazione di sanzioni e restrizioni di movimento verso il paese africano che riceve più di 950 milioni di dollari all’anno da Washington.

Come vi siamo arrivati?

Il 2021 per l’Uganda è stato un anno elettorale, Museveni però, coerentemente alla sua descrizione, per assicurarsi la vittoria, ha represso fortemente i gruppi per i diritti umani e qualsiasi tipo di opposizione. Queste dure misure non hanno però trovato la loro conclusione alla vittoria del presidente, anzi si sono spostate più deliberatamente verso la comunità LGBTQ+, per esempio con la chiusura forzata di Sexual Minorities Uganda, uno dei più grandi gruppi di diritti omosessuali nel paese, azione che è stata seguita da attacchi diretti a membri di questa fragile minoranza.

Con il pretesto di pericoli verso i bambini poi, alla fine del 2022, il Parlamento ha richiesto un'indagine, dichiarando che gli studenti fossero "reclutati all’omosessualità”. In questo contesto, la legge “anti-gay” è stata introdotta e passata in Parlamento a marzo. La posizione ha avuto sostegno da parte di gruppi cristiani e musulmani locali, e per anni l'appoggio finanziario e logistico di alcuni gruppi evangelici conservatori negli Stati Uniti.

Il Kenya, un dubbio rifugio

Il continente africano non è certo conosciuto come LGBT friendly, infatti l’omosessualità è permessa solo in 22 delle 54 nazioni africane, con la pena di morte applicata in Mauritania, Somalia, e le regioni in cui si applica la Shari’a in Nigeria. L’ergastolo invece è previsto in Sudan, Tanzania e Zambia; mentre l’imprigionamento fino a 14 anni è la pena prevista in Gambia, Malawi, e Kenya.

Nonostante il regime punitivo di quest’ultimo paese, in Kenya vi sono rifugiati, di cui circa 1000 richiedenti asilo LGBT+, ed è contraddittoriamente l’unica nazione che offre asilo per persecuzioni legate all’orientamento sessuale, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Questa posizione ambivalente rischia però di essere spinta dall’onda di odio proveniente dall’Uganda, che sembra stia portando a un effetto domino, con leggi più stringenti e verdetti anti LGBTQ+. Nello stesso Kenya è stata proposta una simile legge, e il parlamentare George Peter Kaluma ha detto al New York Times: “Queste persone sono pervertite e prometto che legifererò per rimuovere ogni diritto che pensano di avere”; parte della legge è anche il rimpatrio di rifugiati queer.

Se prima gli Ugandesi omosessuali scappati in Kenya avevano potuto tirare un respiro di sollievo, sembra che la feroce limitazione dei diritti della comunità queer si stia espandendo rapidamente attraverso il continente africano.


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Fonti consultate per il presente articolo:

immagine: https://www.pexels.com/photo/t...

https://www.ilsole24ore.com/art/uganda-presidente-firma-legge-anti-gay-prevista-anche-pena-morte-AEacdFZD

https://www.theguardian.com/commentisfree/2023/jun/04/the-observer-view-on-ugandas-anti-gay-laws-grotesque-legalised-bigotry

https://www.nytimes.com/2023/05/29/world/africa/uganda-anti-gay-bill.html

https://www.nytimes.com/2023/06/07/insider/a-crackdown-on-gay-rights-is-codified.html?searchResultPosition=1

https://www.reuters.com/world/africa/africas-restrictions-lgbtq-rights-2023-05-29/

https://www.nytimes.com/2023/04/20/world/africa/uganda-anti-gay-bill-lgbtq.html?searchResultPosition=5

https://apnews.com/article/lgbtq-homosexuality-gay-rights-africa-uganda-6c596369731731201c9bb83aaaf98a6e

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Gaia De Salvo

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diritti LGBT+ uganda Africa