Tutto sulla Direttiva Green Claims

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  Valeria Fraquelli
  25 ottobre 2024
  3 minuti, 42 secondi

Quante volte compriamo un certo prodotto solo perché sulla confezione c’è scritto “green”, “prodotto che contribuisce alla protezione dell’ambiente”, “solo con ingredienti naturali” o altri claim che ci rimandano alla natura, alle buone abitudini, a quelle squisitezze che ci facevano la mamma o la nonna?

Tutti vogliamo mangiare bene, siamo suggestionabili quando leggiamo parole che richiamano l’ambiente su un packaging verde con dei bei disegni di alberi e foglioline. Sappiamo che mangiare bene è un gesto d’amore per noi e per il nostro pianeta ma molto spesso è veramente difficile districarsi tra claim ambientali tanto diversi.

I consumatori non riescono facilmente a capire quali sono i veri alimenti buoni e rispettosi del nostro corpo e dell’ambiente e tante volte è facile cadere nelle trappole del greenwashing e prendere per buoni quei prodotti che ci fanno tanto male. Male per noi e per il pianeta: i prodotti di scarsa qualità sono i maggiori responsabili dell’inquinamento ambientale a causa di tutte le sostanze chimiche che sono presenti per mascherare un gusto che altrimenti sarebbe pessimo.

L’Unione Europea ha voluto fare chiarezza, cercando di contrastare una volta per tutte quelle imprese che giocano pericolosamente con il greenwashing a scapito dei consumatori e del pianeta, che non pensando alle conseguenze delle loro azioni.

Sono in gioco i diritti dei consumatori che hanno bisogno di essere informati nel modo più trasparente possibile, senza omettere niente o mentire riguardo le caratteristiche di un prodotto. Questo è ancora più vero quando si parla di prodotti alimentari, perché la sicurezza di quello che ingeriamo è importante e non si può lasciare niente al caso quando si tratta della nostra salute.

Inoltre, dalla nostra salute dipende anche quella del pianeta, infatti un’azienda che produce alimenti, ma insieme agli ingredienti tradizionali utilizza anche sostanze chimiche inquina anche l’ambiente, perché quelle stesse sostanze chimiche poi le ritroviamo nelle falde acquifere e nei terreni inquinati.

La direttiva Green Claims nasce con l’obiettivo di dare ai consumatori un’informazione trasparente e dettagliata, garantendo delle etichette sempre più precise e facili da leggere. Il consumo consapevole è l’arma più potente che abbiamo contro il greenwashing, è il nostro unico mezzo per spingere le imprese ad adottare modi di produzione più green per un mondo migliore e più sano.

La direttiva, dicono gli esperti, “dà un importante giro di vite anche ai green claim generici: espressioni come “green”, “ecocompatibile”, “rispettoso dell’ambiente”, cioè quelle asserzioni ambientali che non siano incluse in un marchio di sostenibilità, e la cui specificazione non sia fornita in termini chiari ed evidenti tramite lo stesso supporto o mezzo di comunicazione”.

“Il ban alle etichette sulla neutralità delle emissioni di carbonio è un’ottima notizia per i consumatori”, ha dichiarato Ursula Pachl, vicedirettrice dell’organizzazione europea dei consumatori BEUC. “Non esistono formaggi, bottiglie di plastica, voli o conti bancari carbon neutral o CO₂ neutral. Queste etichette non dovrebbero essere mai utilizzate.”

L’Unione Europea vuole fare chiarezza, vuole che i consumatori possano scegliere con consapevolezza senza essere ingannati da falsi richiami alla natura e all’ambiente, per smascherare il greenwashing. Infatti, come dicono giustamente gli esperti, “è vero che la Tassonomia Europea (Regolamento UE 2020-852) delle attività economiche eco-compatibili classifica le attività in base alla loro sostenibilità e quindi esistono dei criteri tecnici per definire quali processi siano sostenibili, ma questa classificazione non è facilmente trasferibile su prodotti complessi come gli alimenti”.

Per un consumo davvero consapevole, per riuscire davvero a distinguere le aziende serie da quelle che fanno solo greenwashing e per chi vuole veramente aiutare il nostro pianeta è più che mai importante avere piena coscienza di quello che compriamo, avere il pieno controllo di quello che mangiamo. Il consumo consapevole non cade nelle trappole del marketing e del greenwashing ma significa leggere bene le etichette prima di acquistare e non farsi ammaliare dai claims che promettono una cura per l’ambiente.

In conclusione, il vero consumo consapevole ci può davvero aiutare a rendere il mondo migliore e la Direttiva Green Claims è uno strumento che può rivelarsi molto utile per punire il greenwashing e premiare quelle aziende che veramente si impegnano nella cura dell’ambiente.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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