Un nuovo vaccino contro il cancro? Cosa sappiamo al momento

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  Redazione
  10 giugno 2023
  2 minuti, 53 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

La notizia è circolata in un lampo in tutto il mondo.

I vaccini contro le neoplasie maligne e per alcune malattie cardiache potrebbero essere disponibili al loro utilizzo entro il 2030.

Lo affermano le autorità sanitarie di “Moderna”, una delle aziende farmaceutiche più grandi al mondo in questo settore della farmaceutica.

Se questo dovesse verificarsi, si potrebbero salvare milioni e milioni di vite umane.

Il clamoroso annuncio è un ulteriore segno di quella che molti definiscono come “l'età dell'oro" nel processo scientifico legato alla sperimentazione di base e lo sviluppo accreditato della terapia vaccinica nella pratica clinica. Entrambi attribuibili in gran parte all'utilizzo in laboratorio ed in vivo della tecnologia ad “mRNA” per la sintesi e produzione in serie dei vaccini anti-COVID-19.

Ad oggi, sussistono numerosissime osservazioni tecniche e cliniche indirettamente dedotte dal lungo processo di analisi ed elaborazione scientifica di un vaccino efficace contro il coronavirus.

Esse hanno consentito il rilevamento di evidenze relative a comorbilità non legate strettamente alla patologia Covid. Il campo di osservazione, secondo i dati offerti alle società scientifiche da Moderna, ha riguardato in fase sperimentale tutte le aree patologiche. Con particolare attenzione per le neoplasie maligne, malattie infettive, cardiovascolari e autoimmuni, nonché alcune malattie “rare”.

Sono già a buon punto gli studi effettuati con risultati “pre-stampa” (pre-print) positivi e promettenti.

La posizione della FDA

La Food and Drug Administration (FDA) ha recentemente approvato due nuovi vaccini Moderna: uno per via iniettiva verso il virus respiratorio sinciziale (RSV) nelle persone anziane e un secondo efficace nel prevenire la recidiva del melanoma, una neoplasia cutanea tra le più maligne e letali.

Il riconoscimento di prodotto terapeutico innovativo viene assegnato dalla FDA quando i primi risultati della sperimentazione, in fase tre e quattro di un nuovo trattamento, sono sostanzialmente migliori di una terapia già esistente e praticata.

Le applicazioni sanitarie

La tecnologia del vaccino mRNA, che ha fatto notizia per il suo ruolo nei vaccini anti-COVID-19 , funziona stimolando il corpo umano a produrre una proteina specifica (anticorpo) al fine di prevenire o proteggersi da una determinata malattia.

Moderna prevede che la tecnologia dell'mRNA si tradurrà in sensazionali scoperte come un vaccino contro il cancro che può essere ex post personalizzato in base alle caratteristiche di un tumore specifico.

Moderna si apre ancora sostenendo la ulteriore possibilità di elaborare terapie specifiche basate sull'mRNA nel campo delle malattie rare che in precedenza non erano in alcun modo curabili.

Poi, che tra 10 anni sarà possibile avvicinarsi a un mondo di progressi scientifici in campo sanitario, per nulla fantasioso, nel quale si potrà identificare la causa genetica di numerose malattie e, con relativa semplicità, andare a modificarlo e ripararlo secondo la varietà e specificità individuale.

La casa farmaceutica con sede nel Massachusetts ha affermato di aver somministrato in alcuni casi la prima dose di un vaccino COVID-19 di "prossima generazione" in uno studio di fase III, di aver fatto progressi nella malattia di Lyme (da puntura di zecca) e sta sviluppando un altro vaccino diretto contro il norovirus, altamente contagioso, che provoca severi disturbi intestinali.

Siamo alla vigilia di importanti successi nel campo della terapia vaccinica, non solo in campo infettivo.

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