L’ultima risoluzione del Parlamento Europeo del 25 aprile 2024 “condanna con la massima fermezza l'attacco senza precedenti con droni e missili perpetrato dall'Iran contro Israele nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2024, nonché la grave escalation e la minaccia alla sicurezza regionale che ciò rappresenta”. La risoluzione è stata adottata a seguito dell’escalation di tensioni tra Israele e Iran che ha sollevato gravi preoccupazioni per la sicurezza regionale.
Il testo è stato approvato con 357 voti favorevoli, 20 contrari e 58 astenuti. I deputati hanno confermato il loro sostegno alla sicurezza del territorio israeliano e dei suoi cittadini, condannando “gli attacchi simultanei” compiuti da Hezbollah e dai ribelli Houthi nello Yemen contro Golan e il territorio israeliano.
Allo stesso tempo, il Parlamento ha espresso la sua disapprovazione per l'assalto al consolato iraniano a Damasco il 1° aprile, un incidente comunemente attribuito a Israele. La risoluzione è servita a ricordare l'importanza di sostenere il principio dell'inviolabilità delle sedi diplomatiche e consolari in conformità con il diritto internazionale.
Nonostante si invitino tutte le parti coinvolte a evitare un’ulteriore intensificazione dei conflitti e ad adottare una condotta moderata, il Parlamento manifesta una seria inquietudine per il ruolo destabilizzante che il governo iraniano e i suoi affiliati non statali stanno giocando nella regione del Medio Oriente. Di conseguenza, Bruxelles ha espresso la necessità di espandere il quadro delle sanzioni contro l’Iran in risposta all’escalation delle tensioni.
Ampliamento delle sanzioni contro l'Iran e il ruolo destabilizzante del regime iraniano
L’Unione europea condanna da sempre e in qualsiasi forma il sostegno militare dell’Iran alla guerra russa in Ucraina, compresa la fornitura di droni, e lo considera inaccettabile.
Il 20 luglio 2023, infatti, il Consiglio ha deciso di istituire un quadro di misure restrittive specifiche per rispondere al sostegno militare dell’Iran alla guerra di aggressione della Russia in Ucraina. Il regime di sanzioni vieta all’UE di esportare in Iran componenti per la costituzione e la produzione di veicoli aerei senza pilota (UAV). Si prevede anche l'attuazione di restrizioni di viaggio e il congelamento dei beni per coloro che sono responsabili del programma iraniano di droni senza pilota, che lo sostengono o sono coinvolti in esso. Il regime del 2022 si applica attualmente a sei persone e cinque entità ed è stato prorogato fino al 27 luglio 2024.
Nella risoluzione del 25 aprile 2024 il Parlamento Europeo si prepara a imporre sanzioni sulla produzione e la fornitura di droni e missili senza equipaggio da parte dell'Iran, destinati non solo alla Russia ma a tutta la regione del Medio Oriente. Inoltre, il l’UE chiede con urgenza che tali sanzioni vengano messe in atto tempestivamente e che coinvolgano un numero più ampio di individui ed entità legate al regime iraniano rispetto a quelle identificate nel luglio 2022. L'obiettivo è quello di coordinare le azioni punitive con gli Stati Uniti, il Regno Unito, il G7 e altri alleati, al fine di massimizzare l'efficacia delle misure e garantire una risposta coesa alla crescente instabilità nella regione del Medio Oriente.
Nella risoluzione viene anche richiesto al Consiglio e al vicepresidente della Commissione e all’Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza che il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran ed Hezbollah, nella sua interezza, vengano incluse nell’elenco delle organizzazioni terroristiche dell’Unione Europea.
Rispetto degli obblighi derivanti dall’accordo nucleare ed operazione ASPIDES
Il Parlamento europeo esprime, inoltre, la sua forte disapprovazione per il persistente mancato rispetto da parte dell'Iran degli obblighi legali relativi al controllo nucleare ai sensi del Joint Comprehensive Plan of Action (JCOP), un accordo internazionale sull’energia nucleare tra Iran, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l’Unione Europea.
L'accordo ha stabilito restrizioni rigorose sulle attività nucleari condotte dall'Iran, insieme al più completo regime di monitoraggio e ispezione mai implementato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Una volta entrato in vigore il JCOP nel 2015, si è assistito a una drastica riduzione, intorno al 98%, delle riserve iraniane di uranio arricchito, oltre alla disattivazione di migliaia di centrifughe. L'accettazione temporanea, da parte dell'Iran, del protocollo aggiuntivo dell'AIEA e delle altre disposizioni del JCOP relative alla trasparenza ha consentito all'Agenzia di effettuare ispezioni in qualsiasi momento e in qualsiasi sito nucleare iraniano selezionato.
Nella risoluzione del 25 aprile si sostiene, infine, la decisione di avviare l’operazione ASPIDES della forza navale dell’UE per salvaguardare la libertà di navigazione al largo delle coste dello Yemen. Si è invitato l'Iran e le entità sotto il suo controllo a garantire che tutti gli ostaggi presi dalla nave Galaxy Leader, compresi due cittadini bulgari, un rumeno e tre ucraini, e trattenuti dagli Houthi dal 19 novembre 2023, vengano liberati immediatamente e in sicurezza.
In conclusione, il testo adottato dal Parlamento Europeo evidenzia una profonda preoccupazione per l’escalation del conflitto tra Israele e Iran e per le possibili conseguenze che può avere sulla sicurezza regionale ma soprattutto globale. Si auspica che l’Unione Europea possa svolgere un ruolo costruttivo nel favorire la stabilità regionale, adottando un approccio il più possibile diplomatico e applicando sanzioni specifiche nei confronti dell’Iran. Queste azioni potrebbero contribuire a promuovere un clima di dialogo e a ridurre le tensioni, favorendo la ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti nella regione del Medio Oriente.
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L'Autore
Valentina Cannito
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