ELEZIONI EUROPEE: cosa e come si vota

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  Giorgia Savoia
  28 marzo 2024
  3 minuti, 37 secondi

Il 9 giugno 2024, dopo 5 anni dall’ultima volta, i cittadini italiani maggiorenni saranno chiamati alle urne per votare i propri rappresentanti al Parlamento europeo. Il Parlamento europeo è l'unica istituzione dell'UE eletta direttamente dai cittadini e, in questo modo, contribuisce a garantire la legittimità democratica dell’Unione.

Ogni cittadino dell'Unione ha il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro in cui risiede, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato.

I membri del Parlamento europeo sono eletti a suffragio universale diretto, libero e segreto.

Art. 39, Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE

Saranno 76 gli eurodeputati che verranno eletti dall'Italia, su una totalità di 705, i quali rappresentano circa 450 milioni di persone. Il numero di eurodeputati allocati a ogni paese è approssimativamente proporzionale alla popolazione di ciascuno di essi.

Ma quali sono le funzioni del Parlamento europeo?

Il Parlamento ha tre funzioni principali:

  • condivide con il Consiglio dell'Unione il potere legislativo;
  • esercita un controllo democratico su tutte le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'UE e in particolare sulla Commissione, poiché ha il potere di approvare e respingere la nomina dei commissari europei e di censurare collettivamente la Commissione;
  • condivide con il Consiglio dell'Unione il potere di bilancio dell'UE e può, pertanto, modificare le spese dell'UE.

Essendo un organo così importante, è fondamentale esercitare il proprio diritto di voto, che non è solo un diritto ma anche un dovere:

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

Art. 48, comma II, Costituzione italiana.

Per poterlo fare in modo cosciente, è necessario comprendere anche le modalità di elezione e il sistema elettorale.

Il sistema elettorale è regolato da norme comuni ma non solo: le modalità elettorali sono disciplinate anche da norme nazionali, che su alcuni punti divergono notevolmente da stato a stato; il sistema elettorale europeo può essere pertanto considerato un sistema elettorale polimorfo.

L'Atto elettorale del 1976, soggetto a modifiche nel corso degli anni, prevede norme comuni che vengono integrate dalle disposizioni della legge n. 18/1979, la legge elettorale italiana per il Parlamento europeo.

Il sistema adottato a livello europeo è di tipo proporzionale: ciò significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. L’Italia usa il voto di preferenza, che dà agli elettori la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso. Inoltre le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale per poter ottenere dei seggi (cd. soglia di sbarramento).

Il territorio italiano viene diviso in 5 circoscrizioni di voto:

  • nord - occidentale;
  • nord - orientale;
  • centrale;
  • meridionale;
  • isole.

Determinato il numero dei seggi spettanti ad ogni lista in ciascuna circoscrizione, sono proclamati eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza in ogni circoscrizione.

Una volta determinata la compagine parlamentare, gli eurodeputati neo eletti si riuniscono in gruppi politici, riunendosi non per nazionalità, bensì per affinità politiche.

Attualmente vi sono 7 gruppi politici:

  • Partito Popolare Europeo;
  • Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo;
  • Gruppo Renew Europe;
  • Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea;
  • Gruppo Identità e Democrazia;
  • Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei;
  • Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo - GUE/NGL.

Oltre a questi, vi sono anche deputati non iscritti a gruppi politici (NI).

Alle scorse elezioni, nel 2019, l’affluenza alle urne in Italia è stata pari al 54,50%, la più bassa dal 1979, anno in cui vi sono state le prime elezioni parlamentari europee. Questo potrebbe essere causato da un progressivo aumento di un sentimento anti-europeista ed euroscettico, ma anche a causa della complessità del quadro istituzionale europeo. 

Il 9 giugno segnerà sicuramente l'inizio di una nuova fase della nostra Europa; è però fondamentale rimanere impegnati, in quanto cittadini, nel processo democratico: esercitando il proprio diritto e dovere civico, contribuendo così a plasmare il futuro dell'Unione.

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Giorgia Savoia

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