Il progetto dei Mondiali di calcio biennali

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  Chiara Calabria
  30 January 2023
  3 minutes, 31 seconds

Sin dalla sua nascita la Coppa del Mondo maschile è stata disputata ogni quattro anni. Si tratta però di una tradizione che, recentemente, ha visto la possibilità di essere modificata.

La FIFA ha proposto un piano per organizzare il torneo mondiale ogni due anni anziché quattro. In questo articolo ripercorriamo le riflessioni e i dubbi scaturiti dal progetto biennale.

Gli studi di fattibilità

In occasione del Global Summit di Doha in cui discutere il progetto di riforma del calendario mondiale (in scadenza nel 2023 per le partite di calcio femminile e nel 2024 per quello maschile), il presidente della FIFA Gianni Infantino ha parlato del piano di realizzare la manifestazione calcistica ogni due anni e ha messo alla sua guida Arsene Wenger, ex allenatore dell’Arsenal e dal 2019 responsabile allo Sviluppo del calcio globale nella FIFA. Avvalendosi di uno studio commissionato dalla Federazione Internazionale di calcio a Nielsen, Infantino ha mostrato i dati raccolti: con l’avvenimento dei mondiali a cadenza biennale, si vedrebbe una crescita aggiuntiva di fatturato combinato di 4,4 miliardi di dollari già dai primi 4 anni, da distribuire su 211 membri associati alla FIFA. Questo permetterebbe alla ripartizione di passare nel primo ciclo quadriennale dall’attuale livello di 6 milioni di dollari per ciclo a (potenzialmente) circa 25 milioni di dollari per associazione membro della FIFA. Con questi ricavi aggiuntivi (in potenza 5,2 miliardi), si istituirebbe un fondo di solidarietà da 3,5 miliardi di dollari, distribuendo alle associazioni fino a 16 milioni di dollari ciascuna.

L’opinione della UEFA

Riproporre un Campionato mondiale di calcio ogni due anni avrebbe anche altre conseguenze, economiche e non. In primis, sarebbe necessario organizzare i campionati continentali inserendoli negli anni dispari, in modo tale da non sovrapporsi alla Coppa del Mondo.

La UEFA di Aleksander Ceferin si è opposta pubblicamente al progetto e alla volontà di modificare i calendari delle competizioni. L’organo di governo del calcio europeo ha richiesto uno studio alla società di consulenza Oliver & Ohlbaum per valutare anch’essa l’impatto economico del campionato mondiale biennale, sia per il calcio maschile che per quello femminile. Con questo progetto verrebbe meno l’obiettivo di alleggerire il calendario dei giocatori, rendendolo anzi più impegnativo, con conseguente frequenza di affaticamenti e infortuni.

Inoltre, con questo sistema, le squadre che non arrivano ai turni finali giocherebbero complessivamente meno partite e il lungo periodo di inattività potrebbe rendere difficoltoso mantenere un contatto con i propri tifosi.

Lo ricerva svolta da Oliver & Ohlbaum ha inoltre calcolato che i ricavi delle federazioni europee potrebbero diminuire dei 2,5-3 miliardi di euro in un ciclo quadriennale e queste perdite deriverebbero dai ricavi centralizzati quali diritti media delle qualificazioni europee, della Nations League, distribuzioni da UEFA EURO), dalla vendita dei biglietti e delle sponsorizzazioni.

Lo stress del calcio

Di fatto, nell’eventualità di una Coppa del Mondo biennale, FIFA riuscirebbe a essere rilevante nelle notizie calcistiche globali richiamare anche durante quelli che in precedenza sarebbero stati anni “di riposo”, lasciando il marchio FIFA più spesso sotto gli occhi del pubblico.

Kylian Mbappé (attaccante del PSG, della nazionale francese, campione del mondo nel 2018 e vice nel 2022) si è espresso contro il piano biennale parlando del sovraccarico psicofisico e della mancanza di qualità che, alla lunga, può si produrre con l’esagerare degli appuntamenti sportivi. Il francese ha inoltre spiegato come la ricorrenza così frequente del torneo potrebbe far perdere la sensazione “speciale” che solo un evento quadriennale può avere.

Bisogna inoltre considerare che, con un tempo così breve tra un’edizione e l’altra, diventerebbe improbabile vedere grossi cambiamenti tra le squadre qualificate agli incontri finali del torneo. La cadenza biennale del campionato renderebbe difficile anche per gli allenatori trovare lo spazio temporale in cui testare nuovi talenti e rivoluzionare le formazioni.

Nonostante il progetto sia stato disapprovato dalla UEFA, è molto probabile che tornerà nuovamente a far parlare di sé. Attualmente, l'unica certezza è che i mondiali biennali hanno di fronte ancora un lungo percorso a ostacoli. 

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Chiara Calabria

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