Nel 2024, le tensioni commerciali tra l'Unione Europea e la Cina stanno sempre più raggiungendo un culmine significativo, riflettendo un cambiamento sostanziale nelle dinamiche geoeconomiche globali. L'evoluzione di questi rapporti ha evidenziato una serie di questioni complesse e interconnesse, che vanno dalle politiche industriali alla sicurezza tecnologica, influenzando direttamente la stabilità economica e geopolitica mondiale.
La disputa commerciale tra la Repubblica Popolare Cinese e gli Stati Uniti d'America ha avuto inizio il 22 marzo 2018, quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'intenzione di imporre dazi doganali del valore di 50 miliardi di dollari sui prodotti cinesi, invocando l'articolo 301 del Trade Act del 1974. Questa mossa è stata giustificata dalle "pratiche commerciali scorrette" e dal presunto furto di proprietà intellettuale da parte del governo e delle imprese cinesi. Ad oggi, la situazione non è di certo migliorata.
Una delle principali fonti di tensione è la percezione crescente all'interno dell'UE della Cina come un concorrente strategico, il cui modello economico basato su sovvenzioni statali, trasferimenti forzati di tecnologia e altre pratiche commerciali sleali, minaccia la competitività delle imprese europee. Questo ha portato a un rafforzamento delle politiche di difesa commerciale e alla promozione di una maggiore reciprocità nelle relazioni commerciali con la Cina. Già nel corso del 2023, l'UE ha adottato una serie di iniziative mirate a proteggere i propri interessi economici e a promuovere una concorrenza leale sul mercato globale. Tra queste misure, particolare rilievo è stato dato all'implementazione di nuove regole per lo screening degli investimenti diretti esteri, volte a proteggere settori chiave dell'UE dall'acquisizione da parte di imprese cinesi. Tuttavia, le tensioni non si sono limitate al campo dell'economia. La questione della sicurezza tecnologica è emersa come un punto di contesa significativo, soprattutto in relazione allo sviluppo delle reti 5G.
L'UE ha espresso preoccupazioni riguardo alla presunta dipendenza da fornitori cinesi. come Huawei, nel settore delle telecomunicazioni, implementando misure volte a garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche europee.
La risposta della Cina a queste iniziative è stata già variegata, includendo restrizioni sugli investimenti europei e l'imposizione di sanzioni commerciali a Paesi membri dell'UE che hanno espresso preoccupazioni riguardo ai diritti umani in Cina. Questo ha contribuito a un clima di incertezza e ha minato la fiducia reciproca, mettendo in discussione la sostenibilità della relazione economica e commerciale tra le due parti. Le tensioni commerciali tra UE e Cina stanno avendo un impatto tangibile sul panorama geoeconomico globale, influenzando i mercati finanziari internazionali e le strategie commerciali di altre regioni e Paesi. In questo contesto, è fondamentale adottare un approccio bilanciato che promuova la reciproca comprensione e collaborazione, al fine di mitigare il rischio di escalation e favorire la stabilità economica e geopolitica globale.
In conclusione, nel 2024 le tensioni commerciali tra UE e Cina rappresentano una delle principali sfide nel panorama geoeconomico globale. Affrontare efficacemente queste tensioni richiede un impegno congiunto per risolvere le divergenze attraverso il dialogo costruttivo e la cooperazione, al fine di promuovere una crescita economica sostenibile e preservare la stabilità del sistema commerciale internazionale.
Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2024