Combattere le fake news? oggi è possibile! Chiedere alla Finlandia

  Articoli (Articles)
  Redazione
  26 luglio 2019
  4 minuti, 18 secondi

Quante volte incontriamo in internet una news che ci appare inizialmente credibile ma che si rivela in seguito totalmente falsa ? Il rischio di un’informazione deviata ed errata per i naviganti della rete è sempre più elevato. Per evitare questa trappola, bisogna sempre informarsi sull’attendibilità della fonte e i cittadini di tutto il mondo devono sviluppare una mentalità critica su quanto è pubblicato in Internet. In rete circola di tutto, dalle catene di whatsapp fino a messaggi web che ti premiano come il fortunato vincitore di un Iphone 6s. Ma oltre queste banali fake news, ce ne sono altre più difficili da individuare e per le quali serve una conoscenza specifica della tematica trattata. Dopo il caso Cambridge Analytica, con la divulgazione di dati personali, e nel clima burrascoso sviluppatosi nel mondo digitale dopo il Russiagate, la cautela é d'obbligo.

In questo clima di confusione, creatosi nel mondo della rete, la Finlandia ha definito una strategia nazionale per sconfiggere le fake news, cercando così di limitarne l'impatto mediatico da esse generate. Il paese scandinavo ha così lanciato nel 2016 un progetto educativo ed innovativo che sta vincendo la battaglia per la verità dell’informazione contro le fake news. La Finlandia è un paese da sempre sotto la minaccia dalle pretese territoriali della Russia, che ha intensificato negli ultimi anni gli attacchi informatici verso l’occidente. Il presidente finnico Sauli Niinisto, avvalendosi dell'aiuto di esperti americani del settore, ha quindi deciso di mobilitare la popolazione contro le notizie non attendibili. La strategia individuata ha visto come punto chiave la riforma del settore educativo, con lo scopo di supportare la diffusione del pensiero critico tra i giovani. La teoria finlandese poggia sulla convinzione che le fake news non siano solo un problema governativo, ma siano un nemico dal quale bisogna difendersi al fine di permettere alla democrazia di poter continuare a sopravvivere. Questa radicata convinzione deve essere diffusa tra la popolazione e coltivata sin dalla tenera età, partendo dagli asili, dove i bambini vengono educati a sentirsi dei digital detective. Essi, come piccoli Conan Edogawa o Sherlock Holmes, iniziano a sondare il web alla ricerca di presunte fake news. Attraverso l’analisi dei principali social networks, analizzano le reazioni emotive scaturite dalle news vere o fake circolanti nel web. Questa continua attività di monitoraggio permette alle nuove generazioni finlandesi di crescere consapevolmente e con un forte impegno civico.

Il sistema educativo finlandese ha ottenuto degli importanti risultati che hanno permesso alla società finnica di classificarsi al secondo posto, a livello europeo, in merito alla libertà d'espressione e al primo per quanto riguarda l’indice di felicità complessiva. Ottima anche la posizione ottenuta rispetto alla trasparenza e alla giustizia sociale, dove occupa rispettivamente la terza e la quarta posizione. Inoltre, il popolo finlandese ha una solida comunità di lettori, che fanno del paese finnico il primo per quanto riguarda il punteggio del Programme for International Student Assessment (PISA) in merito alle abilità di lettura. I finlandesi ripongono una forte fiducia nella stampa e nel servizio pubblico televisivo; la loro capacità di lettura critica dei quotidiani è, oltre che una dote innata, correlata alla necessità di non dover verificare la veridicità delle notizie direttamente comunicate dalla stampa e dai canali governativi (questi di solito molto autorevoli ed attendibili).

Il sistema finlandese ha però un limite chiaro che più volte é emerso nel corso dei vari processi svoltisi in ambito digitale presso la Corte Distrettuale di Helsinki: l’incapacità di monitorare la diffusione di account troll su YouTube, Facebook e Google. Nonostante le modifiche strutturali apportate al fine di garantire una maggiore trasparenza, i finnici sembrano restii, a causa delle continue interferenze russe, ad accettare forme di miglioramento di tali piattaforme. Il paese scandinavo ha pertanto deciso di utilizzare il pugno duro, condannando in modo esemplare i presunti responsabili delle campagne di disinformazione, definendo anche un precedente importante per l'Unione Europea. La Finlandia è il primo paese europeo ad aver posto le basi giuridiche per il riconoscimento e la condanna dei discorsi d’odio circolanti all’interno del web mascherati dalla finzione della libertà di parola.

I successi ottenuti dal sistema educativo finlandese hanno suscitato l'attenzione di altri stati intenti a fronteggiare analoghe campagne di disinformazione. In Germania, le piattaforme tedesche sono tenute ad eliminare i commenti d'odio considerati illegali ed in Francia la legge vieta la diffusione delle fake news (sul web) durante le campagne elettorali. Tali misure sembrano essere comunque meno efficaci rispetto alla via finlandese.

La Finlandia ha potuto lanciare una campagna mediatica “Finland has the world's best election - think about why”, che evidenzia come l'essere preparati sia un requisito fondamentale per i cittadini, che possono così contribuire attivamente alla difesa democratica del paese. L’esempio finlandese fornisce agli altri stati una via d’uscita dalle fake news, il cui superamento può essere reso possibile solo dal pensiero critico delle persone. Questo concetto vale anche per i nostri Millenials, troppo impegnati a contare i likes dei propri post.

A cura di Domenico Barbato

Condividi il post

L'Autore

Redazione

Tag

Fake News information Finland