COPPA DEL MONDO 1954: DAL MIRACOLO DI BERNA ALLE ACCUSE DI DOPING

La Coppa del Mondo che ha fatto la storia

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  Redazione
  18 ottobre 2022
  3 minuti, 33 secondi

A cura di Federico Quagliarini e Chiara Calabria

Prosegue con Mondo Internazionale la Storia della Coppa del Mondo in vista dei mondiali del prossimo novembre. Quest’oggi raccontiamo di un caso forse poco conosciuto, ma che ha sollevato parecchie teorie. Fu uno dei primissimi casi di (presunto) doping nello sport professionistico e riguardò gli atleti della nazionale di calcio della Germania Ovest, vincitrice del mondiale del 1954.

La Germania torna ai mondiali

Quello del 1954 non è stato un campionato come tutti gli altri. È stato il primo mondiale a svolgersi nell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, nella neutrale Svizzera, ed il primo ad essere trasmesso in TV. Le squadre participanti erano 16, divise in 4 gruppi, e tra queste c'era anche la Germania Ovest.

La partecipazione della Germania occidentale non era un fatto scontato. Dopo la Seconda Guerra mondiale il paese è stato sotto occupazione straniera fino al 1949. Solo l’anno successivo le due Repubbliche tedesche furono ammesse all’interno della FIFA, con la conseguenza che sia la Germania dell’Est che la Germania dell’Ovest non poterono prendere parte al mondiale del 1950.

La squadra che si presentò in Svizzera non aveva infatti molta esperienza internazionale. Era composta principalmente da semi-professionisti che avevano giocato per lo più partite amichevoli e avevano disputato solo un paio di incontri ufficiali per le qualificazioni. Tuttavia, dopo un percorso caratterizzato da una sconfitta roboante contro l’Ungheria per 8 a 3, ma anche da vittorie esaltanti come il 6 a 1 contro l’Austria, la Germania Ovest raggiunse la finale del campionato, proprio contro la stessa Ungheria.

Il Miracolo di Berna

La finale del Mondiale del 1954 si disputò allo Stade de Suisse di Berna. Le previsioni erano tutte a favore dei magiari, squadra che all’epoca era considerata tra le più forti del mondo e che annoverava tra i suoi componenti il fuoriclasse Ferenc Puskas.

I primi otto minuti confermano per l’appunto i pronostici: l’Ungheria andò in vantaggio di due reti grazie ai gol dello stesso Puskas e dell’ala Czibor. Ciò nonostante, i tedeschi non si demoralizzarono e riuscirono a reagire. Già al decimo del primo tempo riuscirono a centrare ad accorciare le distanze e qualche minuto dopo a centrare il pareggio. Nel secondo tempo, dopo un partita per lo più equilibrata e sotto una pioggia incessante, Helmut Rahn, attaccante in forza al Rot-Weiss Hessen, segnò a sei minuti dalla fine il gol che decretò la vittoria tedesca portando il risultato a 3 a 2 in favore della Germania Ovest.

La finale del 54 passò alla Storia come "il Miracolo di Berna", grazie all’inattesa vittoria dei tedeschi sui magiari, sulla quale però incomberà un’ombra sui sospetti di doping.

Le accuse di Doping

Quel 3-2 destò inevitabilmente sospetti, lasciando spazio a innumerevoli teorie tra cui, appunto, quella di doping. L’accusa venne respinta dai tedeschi, ma una circostanza alquanto insolita si presentò – secondo alcuni – come chiara testimonianza del dopaggio. Dopo alcune settimane dalla finale di Berna, l’intera squadra tedesca si ritrovò a fare i conti con un morbo itterico, subendo conseguenze fisiche che costrinse la gran parte dei giocatori ad abbandonare temporaneamente il calcio.

Seguì uno scambio di opinioni tra il medico ufficiale dalla nazionale tedesca, il dottor Loogen, e il direttore dell’Hotel Belvedere di Spiez, in cui avevano soggiornato gli atleti: il primo accusava la struttura di essere colpevole per la diffusione del microbo, il quale però aveva coinvolto soltanto i calciatori, senza che nessun impiegato o turista venisse infettato.

I calciatori tedeschi dovettero farsi ricoverare in ospedale con l’epatite. All’epoca non c’era il progresso biochimico di cui godiamo oggigiorno e, pertanto, sarebbe stato pressoché impossibile fare una diagnosi correlata al doping.

Qualsivoglia fosse la realtà dei fatti, possiamo affermare che ad oggi la nazionale di calcio tedesca si sia riscattata rispetto alle prime edizioni dei Mondiali, custodendo a casa ben quattro Coppe del Mondo (1954, 1974, 1990, 2014).

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