Crisi sudanese: scontri tra militari e mercenari russi nel caos di Khartoum

Sotto le ceneri del conflitto in Sudan: il difficile cammino verso una democrazia stabile e l'importanza della cooperazione internazionale

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  Riccardo Carboni
  22 aprile 2023
  3 minuti, 28 secondi

La situazione in Sudan negli ultimi giorni è particolarmente tesa e incerta a causa degli scontri armati tra i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido (RSF), comandate dal Generale Mohamed Hamdan Dagalo, e l'esercito, guidato dal Generale Nabil Abdallah, che si stanno svolgendo principalmente nella capitale Khartoum. Dopo solamente 48 ore di conflitto, sono stati registrati circa cento morti e quasi un mille feriti. Inoltre, l'area dell'aeroporto internazionale è stata teatro di diversi incendi, tra cui quello di un aereo della Saudi Airlines, il tutto mentre il palazzo presidenziale è stato rivendicato da entrambe le parti. I paramilitari hanno successivamente catturato alcuni caccia MiG-29 dell'Egitto dopo aver preso il controllo della base aerea di Merowe e del personale militare egiziano presente.

La crisi sudanese sembra essere legata ad uno scontro interno di potere tra il presidente del paese, il Generale Abdel Fattah al-Burhan, che ha preso il potere con un golpe nel 2021, e il vicepresidente Mohamed Hamdan Dagalo, leader delle Forze delle RSF. Alcuni analisti sostengono che quanto sta accadendo nel paese africano, dove vi è un regime militare di transizione, risponderebbe proprio ad un conflitto interno di potere tra i due Generali in seguito ad una lunga e tesa “convivenza”.

Il governo italiano, durante il G7 Esteri di Karuizawa, ha espresso "vivissima preoccupazione" per la situazione in Sudan e ha fatto un appello per la fine degli scontri. Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha chiesto un cessate il fuoco immediato e la ripresa dei negoziati per arrivare a un accordo politico inclusivo per la formazione di un governo civile di transizione che porti il Sudan a elezioni democratiche.

Di fondamentale importanza è il ruolo della Russia in questo conflitto. Infatti, sembra che i mercenari russi della Wagner siano convolti nell’attività di estrazione dell’oro in Sudan al fianco del leader delle RSF Dagalo. Quest’ultimo, infatti, in contrapposizione al Capo di Stato, Presidente del Consiglio Sovrano di Transizione, ha preferito la strada dell’alleanza con le potenze dell’est rafforzando i rapporti con la Russia.

Il futuro del Sudan è incerto. Soprattutto, dopo l'esperienza drammatica del golpe del 2019, che ha portato il paese africano ad affrontare nuove sfide e ostacoli alla formazione di una democrazia stabile. Il governo di transizione, guidato dal Generale Abdel Fattah al-Burhan, avrebbe dovuto portare il Sudan verso elezioni democratiche, ma la situazione sembra essere ancora molto lontana da una normalità politica e sociale. Le tensioni tra le diverse fazioni del Sudan sembrano destinate a persistere, e la comunità internazionale dovrà fare il possibile per sostenere il paese in questo difficile momento di transizione.

Il Governo italiano ha iniziato a lanciare inviti ad operare più rapidamente per la stabilizzazione politica ed economica dei Paesi del Nord Africa e della regione subsahariana, pensando ad una cooperazione internazionale che sia in grado di affrontare le sfide attuali e future. È importante che la comunità internazionale, compreso l'Italia, lavori insieme per garantire la pace e la stabilità nella regione, non solo attraverso l'invio di aiuti umanitari e la promozione dei diritti umani, ma anche attraverso lo sviluppo economico sostenibile e la creazione di posti di lavoro per i giovani, che costituiscono una parte significativa della composizione demografica del continente africano.

La situazione in Sudan rappresenta anche un'opportunità per dimostrare le capacità della comunità internazionale di agire insieme per promuovere la pace e la stabilità nella regione. I paesi del G7, insieme ai loro partner regionali e internazionali, hanno il compito di sostenere il Sudan nella sua transizione verso la democrazia e il rispetto dei diritti umani, nel rispetto della sovranità e dell'indipendenza del paese africano.

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Fonti utilizzate per il seguente articolo:

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/sudan-guerra-tra-signori-della-guerra-126001

https://www.reuters.com/world/africa/ifrc-says-almost-impossible-provide-aid-around-sudanese-capital-2023-04-18/

https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-17-aprile-guerra-ucraina-russia-grano-polonia-ungheria-sudan-blinken-usa-cina-vietnam-germania-nucleare/131862

https://www.repubblica.it/esteri/2023/04/15/news/khartum_sudan_scontri_attacchi_quartier_generale_militari-396258467/

https://www.notiziegeopolitiche.net/sudan-tentativo-di-golpe-in-corso-continuano-i-combattimenti-a-karhoum/

https://www.aljazeera.com/news/2023/4/18/darfur-on-edge-as-violence-spreads-amid-sudan-power-struggle

https://www.huffingtonpost.it/esteri/2023/04/18/news/le_mani_di_putin_sul_sudan_e_sul_suo_oro-11858539/

https://edition.cnn.com/2023/04/16/africa/sudan-military-clashes-explained-intl/index.html

Fonte immagine: https://www.pexels.com/search/sudan/

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L'Autore

Riccardo Carboni

Classe 1999, laureato in Scienze internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Bologna e da sempre appassionato di affari internazionali. Studente all’ultimo anno di Master in International Relations presso la LUISS, ha approfondito tematiche riguardanti la sicurezza internazionale seguendo forum e partecipando a programmi di pianificazione militari secondo la dottrina NATO. Autore all’interno di Mondo Internazionale per l’area tematica “Organizzazioni Internazionali”.

Born in 1999, he holds a bachelor’s degree in International and Diplomatic Sciences from the University of Bologna and have always been passionate about international affairs. Currently a final-year student in the Master's degree program in International Relations at LUISS, he has delved into issues related to international security by following forums and participating in military planning programs based on NATO doctrine. Author and contributor to Mondo Internazionale for the "International Organisations” section.

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