E-fuels e biocarburanti: cosa sono i combustibili al centro del dibattito europeo sullo stop a diesel e benzina

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  Alessia Marchesini
  28 aprile 2023
  5 minuti, 45 secondi

Negli ultimi mesi in Europa si è discusso fortemente riguardo al regolamento che l’Unione Europea vuole adottare circa lo stop della vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035, necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati a livello comunitario in termini di neutralità climatica.

Alla fine di marzo, i Paesi comunitari hanno raggiunto un accordo e votato a maggioranza per l’adozione di questo regolamento.

Tuttavia, le istituzioni europee hanno lasciato un ventaglio di possibilità aperto per l’utilizzo dei veicoli a motore endotermico: gli e-fuels. Grazie a questi e-fuels, i veicoli che ancora possiedono i classici motori a combustione potranno continuare ad essere utilizzati senza essere alimentati dai combustibili tradizionali, che come ben sappiamo, sono altamente inquinanti. 

La decisione però non è stata accettata di buon grado dal governo italiano, il quale si è difatti astenuto dalla votazione al Consiglio dell’Unione Europea, anche a causa dell’esclusione della possibilità di utilizzare i biocarburanti, insieme agli e-fuels, come alternativa a diesel e benzina. Il ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, ha infatti sottolineato che il governo si impegnerà “a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2".

In generale, quando le tecnologie e le innovazioni entrano nel dibattito pubblico, si rischia che vengano strumentalizzate per fini politici, senza porre alcuna attenzione sulle considerazioni scientifiche a riguardo.

Cerchiamo quindi di capire cosa sono gli e-fuels e i biocarburanti affidandoci ai dati scientifici, considerandone il potenziale ma anche i limiti.

Gli e-fuels: un processo a zero emissioni dal costo elevatissimo

Gli e-fuels, diminutivo di electrofuels, sono combustibili sintetici a zero emissioni di carbonio. Per tale motivo, la Commissione Europea ha deciso che potranno essere utilizzati come carburante per i motori endotermici, non costringendo direttamente al passaggio ad un motore elettrico.

Ma come funziona la produzione di questi e-fuels? Il processo parte dalle molecole di acqua e di anidride carbonica presente nell’atmosfera terrestre. Il primo step consiste nella scissione dell’acqua tramite un processo chiamato elettrolisi, il cui risultato sono gli atomi di idrogeno separati da quelli di ossigeno. Successivamente, viene indotta una reazione di elettrosintesi tra l’idrogeno ottenuto e il carbonio derivante dalla CO2 catturata dall’atmosfera. Questo processo produce diversi tipi di carburanti in base alle caratteristiche della catena di idrocarburi, come il gas metano, o carburanti liquidi, come l’e-benzina o l’e-diesel.

La caratteristica di tutti questi combustibili sintetici è che, in teoria, sono a zero emissioni, poiché quelle emesse durante il loro utilizzo corrispondono alla CO2 catturata dall’atmosfera per la loro stessa produzione. E allora perché in teoria? Perché, come sempre, queste reazioni chimiche hanno bisogno di tanta energia per essere indotte; nel caso in esame dei combustibili sintetici, la maggior parte delle reazioni chimiche citate avvengono a temperature molto elevate, per cui è necessario l’utilizzo di molta energia. Dunque, se questa deriva al 100% da fonti rinnovabili, allora è veritiero parlare di combustibili a zero emissioni, ma se, come nella maggior parte dei casi, l’energia utilizzata deriva da fonti fossili, allora non si tratta più di un processo realmente sostenibile per l’ambiente.

Inoltre, resta da tenere in considerazione il fatto che questi carburanti abbiano un prezzo inaccessibile per la maggior parte della popolazione, e l’ICCT (International Council on Clean Transportation) stima che al 2035 il loro prezzo sarà comunque quattro volte più alto rispetto ai classici carburanti. In questa ottica, gli e-fuels rappresenteranno una valida alternativa solo per una piccola parte di popolazione, che potrà permettersi così di continuare ad utilizzare la propria auto d’epoca a motore endotermico. Per tutti gli altri resterà qualcosa di inaccessibile ancora per molti anni. Ci sono, infatti, stime più positive sull’abbattimento dei costi degli e-fuels, che parlano però di decenni prima che questi diventino alla portata di tutti.

Un’ultima ma fondamentale considerazione riguarda l’impatto sulla salute pubblica. Se da un lato è vero che la CO2 emessa viene compensata da quella catturata per la produzione di tali e-fuels, lo stesso discorso non vale per altri agenti inquinanti, come il particolato, che vengono emessi dagli electrofuels in ugual misura rispetto ai carburanti prodotti in modo tradizionale.

I biocarburanti: una minaccia al sistema alimentare o uno strumento di economia circolare?

I biocarburanti presenti in commercio sono principalmente il bioetanolo e il biodiesel, ed entrambi sono prodotti a partire da biomasse, ovvero materiale organico di origine animale o vegetale.

Attualmente i biocarburanti si distinguono in due tipologie: quelli di prima generazione e quelli avanzati. I biocarburanti di prima generazione derivano da prodotti agricoli potenzialmente utilizzabili per l’alimentazione, come il mais, mentre quelli avanzati derivano dagli scarti dell’industria agroalimentare (come oli e grassi animali), dal legname, dai rifiuti organici urbani e altro materiale organico di scarto, che quindi non sottraggono risorse al mercato alimentare.

Il vero problema dei biocarburanti è infatti questo, ovvero l’utilizzo di risorse alimentari per la trasformazione in carburante. Questa non è sicuramente un’opzione percorribile su larga scala, poiché altamente insostenibile, anche se il carburante derivato è detto “a zero emissioni”. È impensabile l’idea di utilizzare risorse idriche, pesticidi inquinanti e contribuire alla deforestazione solo per produrre alimenti – che potrebbero oltretutto contribuire a sfamare milioni di persone nel mondo – da trasformare in carburante.

Un discorso diverso può essere fatto riguardo ai biocarburanti avanzati, che non utilizzano materie prime ma scarti, agendo in un’ottica di economia circolare e riutilizzo. Tuttavia, il carburante prodotto in questo modo ad oggi rappresenta una percentuale bassissima rispetto ai carburanti classici, cosa che ha dissuaso l’Unione Europa dall’inserirli come potenziale fonte di carburante insieme agli e-fuels.

Il governo italiano però non sembra cedere, e continuerà a gran voce a chiedere che i biocarburanti vengano inseriti nella tassonomia europea dei carburanti green, poiché gioverebbe notevolmente alle industrie del Paese. È, infine, notizia degli ultimi giorni che il G7 abbia aperto positivamente all’utilizzo di biocarburanti, e questo potrebbe modificare gli equilibri in Europa riguardo a questo dibattito.

In conclusione, si può affermare che investire sulle nuove tecnologie è sempre vantaggioso, poiché non c’è limite alla scienza e alle sue invenzioni. Tuttavia, a prescindere dalle scelte che l’Unione Europea deciderà di prendere, anche su spinta di richieste dettate più dalla politica che dalla scienza, è importante ripensare alle nostre abitudini e modalità di trasporto, sia come individui, sia come collettività, continuando ad incentivare e promuovere l’utilizzo sia di mezzi di trasporto pubblici sia privati, come biciclette o monopattini, i quali saranno sempre – senza se e senza ma – green.

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Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.ilsole24ore.com/art/auto-ok-consiglio-ue-stop-benzina-e-diesel-2035-l-italia-si-astiene-AEAZ7rAD?refresh_ce

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/03/28/ratificato-lo-stop-ai-motori-termici-nel-2035_085a7715-4f6e-4463-a7e9-473a498d047c.html

https://www.rainews.it/articoli/2023/03/ue-voto-in-consiglio-su-auto-a-zero-emissioni-pichetto-biocarburanti-60f03f99-91c1-48b4-9b3b-ef33656271d0.html

https://www.geopop.it/cosa-sono-gli-e-fuel-come-sono-prodotti-e-quali-sono-i-pro-e-contro-dei-carburanti-sintetici/

https://www.dietrolanotizia.eu/2023/02/biocarburanti-come-si-producono-e-quanto-inquinano/#:~:text=I%20biocarburanti%20derivano%20dalla%20lavorazione,lavorazione%20di%20alghe%20e%20legno.

https://confindustriaenergia.org/biocarburanti/

immagine: https://pixabay.com/it/photos/carburante-pompa-energia-1596622/

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L'Autore

Alessia Marchesini

Classe '99, si laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna. Attualmente frequenta un Master in Politiche, Progettazione e Fondi Europei presso l'Università di Padova. I suoi interessi più grandi sono la storia e la geopolitica, ma anche la natura e la tutela dell'ambiente. Da convinta europeista, ha deciso di cimentarsi nello studio e nell'approfondimento degli strumenti che l'Unione Europea mette a disposizione di stati e cittadini per rispondere alle esigenze del nuovo secolo, in particolare quelle focalizzate su lavoro, transizione energetica ed ecologica.

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E-fuels biocarburanti EU diesel benzina