Festival del Cinema di Cannes 2024: un po' di Italia sul Tappeto Rosso

Grandi registi, icone del cinema e l'inesauribile fascino dell'Italia tutta

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  Jacopo Cantoni
  20 maggio 2024
  5 minuti, 17 secondi

Quest’anno, come ogni anno, sulle scintillanti coste della riviera francese, il Festival del Cinema di Cannes trasforma l’omonima e tranquilla città balneare nell’epicentro della Settima Arte, attirando per tutta la sua durata (12 giorni) gli occhi del mondo intero.

“Non di solo cinema” vive però il festival di Cannes: la moda, il glamour e ogni altra sorta di sfarzo lo rendono un momento clou dell’anno, conquistando l’attenzione globale.

Fondato nel 1946, ha attraversato decenni di evoluzione, diventando una delle manifestazioni cinematografiche più prestigiose al mondo. È qui che i registi presentano le loro opere più audaci, gli attori sfilano sul leggendario Tappeto Rosso, i critici e gli appassionati di cinema si incontrano per celebrare il meglio della Settima Arte.

Con una giuria composta da figure di spicco dell'industria cinematografica, che quest’anno vede nella figura di Greta Gerwig la presidente e il nostro connazionale Pierfrancesco Favino tra i giurati, e una selezione di film che spaziano dai blockbuster ai progetti indipendenti, Cannes non è solo un festival, ma un palcoscenico globale dove, spesso, si delineano le tendenze future del cinema.

Ogni proiezione, conferenza stampa e premiazione contribuisce a creare un'atmosfera vibrante, dove la magia del cinema si respira in ogni angolo. La domanda quindi è: cos’è successo a Cannes finora?

Partiamo dal nome più altisonante dell’ultimo anno: Yorgos Lanthimos.

La nuova pellicola, dal titolo Kind of Kindness, in uscita nelle sale italiane il 6 giugno prossimo, è una favola tripartita, un’antologia composta da tre cortometraggi: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato perché sua moglie, scomparsa in mare, è tornata ma sembra una persona diversa; e una donna determinata a trovare una persona specifica con un'abilità speciale, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.

Durante la classica press conference si è percepita la tranquillità e l’armonia che, a quanto detto dagli attori, c’è stata sul set. Uno dei principali argomenti su cui ci si è soffermati è la fisicità. Una caratteristica che Lanthimos mette, quasi come un feticcio, nella maggior parte dei suoi film e che anche in questo caso avrà particolare importanza.

L’Italia c’è? Oltre a Favino in giuria con “Feature Films” e a Paolo Moretti, noto programmatore italiano, in giuria con “La cinef & short films”, sembra che molti film vogliano parlare di noi, come suggerito dalle presentazioni fornite sul sito stesso del festival.

Francis Ford Coppola ha presentato dopo una decina di anni dall’ultimo film da regista Megalopolis, una favola epica romana ambientata in una moderna America immaginaria. La città di Nuova Roma deve cambiare, causando un conflitto tra Cesar Catilina, un geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e il suo oppositore, il sindaco Franklyn Cicero, che rimane fedele a uno status quo regressivo, perpetuando l'avidità, gli interessi particolari e le guerre partigiane. Divisa tra loro c'è la mondana Julia Cicero, la figlia del sindaco, il cui amore per Cesar ha diviso le sue lealtà, costringendola a scoprire cosa crede realmente che l'umanità meriti.

Un cast di altissimo livello ha personificato questa moderna novella “romana”: Adam Driver nei panni di Cesar Catalina, Giancarlo Esposito interpreta il sindaco, Nathalie Emmanuel nel ruolo di Julia Cicero, Shia Labeouf e tanti altri ancora.

Un’altra grande pellicola ci riporta nel Bel Paese: Marcello Mio. Diretto e ideato da Christophe Honoré, racconterà la storia di Chiara, attrice, figlia di uno dei più grandi attori della storia italiana e internazionale, Marcello Mastroianni e dell’incredibile attrice francese Catherine Deneuve. Durante un'estate che vede la sua realtà cadere nel disordine, Chiara decide di vivere nei panni di suo padre. Si veste come lui. Parla come lui. Respira come lui. L'imitazione di Chiara è così convincente che le persone intorno a lei iniziano a crederci. La chiamano "Marcello".

Un film che celebra il nostro cinema, ma anche i cento anni dalla nascita di Mastroianni.

Uscendo dalla categoria in competition per poi tornarci, The damned di Roberto Minervini ci riporta nell’inverno del 1862. Nel mezzo della Secessione Americana, l'esercito degli Stati Uniti invia una compagnia di soldati volontari verso i territori occidentali con il compito di pattugliare le terre di confine non cartografate. Man mano che la loro missione cambia direzione, il significato del loro coinvolgimento inizia a sfuggire loro.

Di durata distintiva rispetto a tanti altri film in concorso, Minervini decide di lavorare su due diverse linee parallele: da una parte, l'intreccio semplice ma efficace; dall'altra, la cura per la fotografia, che dà profondità all'opera.

Tornando alla categoria in competition, parliamo di un ormai habitué del festival Paolo Sorrentino con il nuovo titolo Parthenope, la cui trama recita: la lunga vita di Parthenope, dalla nascita nel 1950 fino ad oggi. Un'epopea femminile, priva di eroismo ma colma di una passione inesorabile per la libertà, Napoli e i volti dell'amore - tutti quegli amori veri, senza senso e indicibili. La perfetta estate a Capri, la spensieratezza della giovinezza che termina in agguato. E poi tutti gli altri - i napoletani, uomini e donne, osservati e amati, delusi e vitali, con le loro onde di malinconia, le loro tragiche ironie e sguardi abbattuti. La vita, sia ordinaria che memorabile, sa essere molto lunga. Il passare del tempo offre un vasto repertorio di emozioni. E lì sullo sfondo, così vicina e così lontana, c'è Napoli, questa città ineffabile che strega, incanta, urla, ride e sa sempre come ferirti.

L’amore per la propria terra e la propria città riporta il regista partenopeo lì ancora una volta. Ancora una volta la grande Luisa Ranieri, che abbiamo già visto nel precedente film È stata la mano di Dio, sarà una dei protagonisti.

Il festival del Cinema di Cannes nella sua Settantasettesima edizione ci regala tanta Italia, non potremmo che esserne più felici: quella rivoluzione e quel cambio di rotta inneggiato da Gianni Canova qualche anno fa sta forse decollando?


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L'Autore

Jacopo Cantoni

Laureato in Cinema presso l'Alma mater Studiorum di Bologna, mi cimento nella scrittura di articoli inerenti a questo bellissimo campo, la Settima Arte. Attualmente frequento il corso Methods and Topics in Arts Management offerto dall'università Cattolica del Sacro Cuore.

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