Gentrificazione climatica: come cambia l’urbanistica a causa dei cambiamenti climatici

  Articoli (Articles)
  Alessia Marchesini
  17 marzo 2023
  4 minuti, 32 secondi

Il Novecento, si sa, è stato un secolo di grandi cambiamenti, innovazioni, stravolgimenti sociali e demografici. Questi cambiamenti non si sono mai arrestati e ancora oggi esistono fenomeni che continuano a sconvolgere la vita di molte persone.

Negli ultimi decenni si è sentito parlare sempre più spesso di “gentrificazione” in relazione all’urbanistica, soprattutto riguardo le grandi città europee e statunitensi.

Oggi, come ormai quasi ogni fenomeno sociale ed economico, anche la gentrificazione viene toccata ed influenzata dal cambiamento climatico e dalle sue conseguenze sempre più tangibili e preoccupanti. Per questo motivo, negli ultimi anni si è iniziato a parlare di “gentrificazione climatica”.

Tuttavia, è meglio fare qualche passo indietro per comprendere questo fenomeno fin dalle origini e per riuscire ad inquadrarlo meglio nella cornice attuale, profondamente influenzata dagli sconvolgimenti del clima.

Cos’è la gentrificazione?

Il termine gentrificazione, coniato per la prima volta da Ruth Glass nel 1964, fa riferimento al fenomeno urbanistico che vede i quartieri tradizionalmente abitati dalle classi meno agiate, popolarsi delle classi borghesi, con un conseguente aumento del prezzo degli immobili, degli affitti, dei servizi e del costo della vita, i quali diventano insostenibili per chi precedentemente abitava questi quartieri.

Le cause di questi spostamenti sono molteplici. In primis, le classi più agiate di norma vivevano nelle aree centrali delle città, che dopo la ricostruzione seguita alla Seconda guerra mondiale e al successivo boom economico hanno visto i prezzi degli immobili alzarsi drasticamente, rendendoli inaccessibili anche a tante persone della classe medio alta, le quali hanno iniziato a spostarsi verso quartieri periferici, abitati dalla working class.

Inoltre, molte grandi città europee e nordamericane hanno attuato numerosi piani di riqualificazione urbana e rinnovamento di aree periferiche, talvolta in mano alla criminalità e alla malavita, rendendole spazi più sicuri, più forniti di servizi, più verdi e, in generale, più abitabili.

Per questi motivi, le classi lavoratrici che tradizionalmente abitavano quelle aree, si sono viste costrette ad abbandonare i loro quartieri per via del costo della vita ormai divenuto insostenibile a causa dell’arrivo delle cosiddette gentry, ovvero la piccola nobiltà, o meglio alta borghesia, da cui deriva appunto il termine gentrificazione.

Su questo fenomeno sono nate molte teorie, tra cui quella del paradosso della riqualificazione urbana, che da un lato porta ad un miglioramento della qualità della vita di alcuni quartieri, ma dall’altro costringe i suoi abitanti ad andarsene a causa dell’aumento dei prezzi. Ad oggi, però, il fenomeno più interessante che tocca la gentrificazione è quello relativo al cambiamento climatico.

Gentrificazione climatica

Spesso si parla di come il cambiamento climatico tocchi maggiormente le aree più povere del mondo, quelle dei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, negli ultimi anni è stato notato con sempre più evidenza come anche all’interno degli stati più ricchi del mondo vi siano disuguaglianze collegate agli effetti del cambiamento climatico e legate alla classe di appartenenza.

Tre ricercatori di Harvard, Jesse Keenan, Thomas Hill, and Anurag Gumber, nel 2018 hanno condotto uno studio proprio su questo fenomeno, arrivando a coniare il termine “gentrificazione climatica”, descritta come la tendenza delle persone agiate a spostarsi nelle aree meno colpite dal cambiamento climatico, lasciando a chi non può permettersi nulla di diverso le zone più a rischio.

Il lavoro dei tre ricercatori si è focalizzato principalmente sulla città di Miami, in Florida, un perfetto caso di studio per comprendere questo fenomeno. A Miami infatti le persone meno agiate da sempre abitavano nell’area più interna della città, leggermente più rialzata rispetto al livello del mare, mentre chi apparteneva ad una classe più elevata poteva permettersi il lusso di una casa sulla costa, di fronte all’Oceano Atlantico.

Negli ultimi anni però si sta verificando una drastica inversione di tendenza. Infatti, le persone che prima vivevano sulla costa hanno iniziato ad abbandonare le loro abitazioni per spostarsi nelle zone più interne a causa dell’innalzamento del livello del mare e delle frequenti inondazioni, fenomeni che sono destinati a peggiorare. Questo ha fatto aumentare esponenzialmente il costo delle case nelle aree più lontane e rialzate rispetto al livello del mare, rendendo insostenibile il costo degli affitti o dei mutui per chi ci viveva in precedenza. Non solo, molti residenti di quartieri più poveri e degradati come Liberty City o Little Haiti, storicamente abitati da minoranze etniche, si sono sentiti pressati da investitori e agenti immobiliari ad abbandonare le loro abitazioni, così da far spazio alla costruzione di nuovi quartieri residenziali.

Chi non poteva più permettersi questi prezzi, è stato quindi costretto a spostarsi altrove, in quartieri ancora più malfamati o addirittura a ridosso del mare, dove pian piano le abitazioni si stanno spopolando.

La gentrificazione climatica ci dimostra ancora una volta che il prezzo pagato a causa del cambiamento climatico non è né equo, né proporzionato. E con le previsioni che si hanno per il futuro circa l’innalzamento del livello dei mari, le inondazioni, la siccità, le ondate di calore e l’inquinamento dell’aria, non possiamo che aspettarci un peggioramento di questo fenomeno. Chi avrà la possibilità si sposterà laddove questi fenomeni saranno ancora poco rischiosi, lasciando indietro coloro che non potranno permetterselo, i quali pagheranno, come sempre, il prezzo più alto.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2023

Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.google.com/search?client=safari&rls=en&q=gentrificazione&ie=UTF-8&oe=UTF-8

https://thevision.com/habitat/gentrificazione-climatica/

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/gentrificazione-ma-che-vuol-dire/1464

https://www.linkiesta.it/2023/02/alberi-piantati-citta-rischi-riforestazione-urbana/

https://www.wsp.com/en-us/insights/2022-climate-gentrification-is-reshaping-america

https://globalresilience.northeastern.edu/climate-gentrification-why-we-need-to-consider-social-justice-in-climate-change-planning/

Fonte immagine:

https://pixabay.com/it/photos/edifici-residenziali-città-tailandia-7033502/

Condividi il post

L'Autore

Alessia Marchesini

Classe '99, si laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna. Attualmente frequenta un Master in Politiche, Progettazione e Fondi Europei presso l'Università di Padova. I suoi interessi più grandi sono la storia e la geopolitica, ma anche la natura e la tutela dell'ambiente. Da convinta europeista, ha deciso di cimentarsi nello studio e nell'approfondimento degli strumenti che l'Unione Europea mette a disposizione di stati e cittadini per rispondere alle esigenze del nuovo secolo, in particolare quelle focalizzate su lavoro, transizione energetica ed ecologica.

Tag

gentrificazione gentrificazione climatica Miami cambiamento climatico