Cambiamenti di governo in America Latina: quali posizioni sul cambiamento climatico?

Avendo avuto la prova che la crisi climatica è sempre più presente e che le scelte politiche per affrontarla (o meno) sono determinanti, verso quali strade si sono orientati l’opinione pubblica e i nuovi governi di Brasile, Ecuador e Colombia?

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  Ilde Mattei
  15 febbraio 2023
  5 minuti, 4 secondi

Lontani da ogni illusione, che la crisi climatica possa essere risolta senza comunque subirne drammatiche conseguenze, non si può evitare di notare di tanto in tanto i cenni di miglioramento a livello politico, soprattutto quando, questo avviene in zone come l’America Latina; che da un lato sono continuo teatro di trambusti sociali e dall’altro, casa della biodiversità e dei combustibili fossili. Questo articolo si propone di analizzare brevemente la situazione di 3 paesi dell’America Latina (Brasile, Colombia e Ecuador) in cui vi è stato un recente cambio di governo, per sottolineare il cambiamento di posizione e porre le basi per una futura analisi di se e in che misura la differente sensibilità alla tematica avrà portato a conseguenze nella fatti.

Brasile

Il governo di Lula da Silva, nuovamente presidente dal 1° gennaio 2023, si è da subito posto in netta contrapposizione con quello precedente di Bolsonaro. Come ministra dell’ambiente è stata scelta Marina Silva, attivista per la difesa dell’Amazzonia, non un politico su cui la polizia ha iniziato ad indagare data la presunta partecipazione al commercio di legna tagliata illegalmente, come invece era successo durante la precedente legislatura. Di Lula e Silva si è anche notata l’entusiasta partecipazione alla COP 27 lo scorso novembre, molto rilevante data l’assenza dell'ex presidente alle precedenti COP. Secondo Lula una forte attenzione alla lotta al cambiamento climatico è una prerogativa indispensabile per assicurare il futuro del Brasile. Una prima misura è già stata presa con la re-introduzione di aree protette nella foresta amazzonica. Resta da vedere in che misura questa dichiarazione verrà effettivamente realizzata considerato che la priorità nel paese è la lotta alla povertà in cui vivono più di 30 milioni di brasiliani. La Germania, però, ha accordato fiducia alle affermazioni di Lula donando 35 miliardi per la lotta ai delitti ambientali nella foresta amazzonica dopo che il presidente ha ripristinato il collegio del Fondo Amazzonia, precedentemente chiuso da Bolsonaro.

Colombia

Un simile cambio di rotta si è evidenziato anche con l’insediamento del governo di Gustavo Pedro nel giugno 2022, e l’annuncio di voler svincolare l’economia colombiana dai combustibili fossili ne è l’esempio più eclatante. Infatti, nonostante questa decisione sia allineata alle linee guida globali per ridurre l’impatto ambientali, la maggioranza degli stati non sta prendendo misure così rilevanti giustificando questa scelta con le difficoltà causate dalla crisi economica, pandemica o dalla guerra in Ucraina. Altra piacevole particolarità dell’annuncio di Pedro, è l’occasione nella quale è stato comunicato: il recente forum di Davos. Pur correndo il rischio di originare tensioni nel mercato, Gustavo Pedro ha messo in chiaro l’importanza della sua posizione, fornendo un modello per affrancarsi dal fossile facendo leva sul turismo per bilanciare le perdite economiche nel settore energetico e ,già da tempo, rendersi quasi totalmente autosufficiente grazie alle energie rinnovabili.

Ecuador

La situazione ecuadoregna è invece più complicata. Dall'instaurazione del governo Lasso nel 2021, molte iniziative “ecologiste” sono state promesse ed effettivamente portate avanti. Ad esempio, la lotta all’estrazione illegale di risorse minerarie ha portato alla chiusura di 146 siti, è stata istituita una nuova riserva marina ed il governo ha stretto accordi bilaterali per rinforzare la cooperazione sull’attenzione alla natura. Ciò nonostante, Guillermo Lasso ha una forte impostazione liberista che ha riflesso nell’implementazione di questi progetti, per cui è complesso determinarne le conseguenze positive e negative. A titolo esemplificativo, la nuova riserva marina è stata in parte finanziata da “obbligazioni blu”, ovvero debito emesso dallo stato venduto a investitori per finanziare progetti legati alla conservazione marina. Ciò però comporta che i mari vengano resi dipendenti dal mercato finanziario, e quindi anche a tutte le caratteristiche di quest’ultimo, in primis l’attenzione al guadagno e solo in ultimo la conservazione ambientale. Infatti, tra le attività permesse dalle obbligazioni blu è incluso lo sfruttamento petrolifero e non viene fatto accenno al prendere in considerazione le possibili ripercussioni sulle popolazioni che vivono a stretto contatto con le zone protette.

La direzione del cammino dell’Ecuador nella giungla della lotta al cambiamento climatico è ancora più incerta, ma incoraggiante, dopo le elezioni amministrative del 5 febbraio che hanno sancito la vittoria dell’opposizione di Lasso, la sinistra socialista.

La strada su cui Brasile, Colombia ed Ecuador si sono imboccati sembra essere quella promettente, ma nonostante ciò non si può fare a meno di interrogarsi sulla veridicità delle dichiarazioni e promesse elettorali. Non resta che continuare ad esercitare pressioni sui politici e monitorare la situazione, sperando che almeno qualcuno ascolti il grido dei propri figli.

Fonti consultate per il presente articolo:

Le Galapagos e il capitalismo blu

Brasile: Lula demarcherà 13 terre indigene e la Germania mette a disposizione fondi per il Fondo Amazzonia

Lula designa a defensora de Amazonía como ministra ambiental - Los Angeles Times

Lula triomphe à la COP27... et après ?

La Colombia non autorizzerà più nuove esplorazioni di gas e petrolio - LifeGate

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L'Autore

Ilde Mattei

Laureata in Philosophy, International and Economic Studies all’Università Ca’Foscari di Venezia, sta collaborando con un’organizzazione no-profit francese a Strasburgo per creare ed implementare progetti volti alla sensibilizzazione dei giovani sull’importanza di essere cittadini europei.

Si interessa principalmente di migrazione e all’ambiente con l’intento di rendere accessibili a tutt* queste tematiche.

All’interno di Mondo Internazionale è autore per l’area tematica di Organizzazioni Internazionali.

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