Gli 80 anni di Martin Scorsese

Stile e carriera di uno dei registi più grandi di sempre

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  Luca Formisano
  26 novembre 2022
  5 minuti, 18 secondi

Chi è Martin Scorsese

Lo scorso 17 novembre Martin Scorsese ha compiuto ottant’anni. Nato a New York nel 1942 da genitori italiani, prima di affermarsi come uno dei più grandi registi di sempre, ha studiato per diventare prete, abbandonando poi il percorso per frequentare un corso di cinematografia presso la New York University.

Nei suoi anni universitari realizzerà La grande rasatura (the big shave, 1967), in cui già si intravede il suo stile. Esponente della New hollywood – un movimento nato sul finire degli anni ’60 e che ha come temi centrali la violenza, l’inquietudine giovanile, la solitudine e un uso fitto del turpiloquio –, esordisce al cinema con Chi sta bussando alla mia porta (Who’s that knocking at my door, 1967).

Nel 1973 esce Mean streets - domenica in chiesa, lunedì all’inferno (Mean streets); questa pellicola inaugura il sodalizio con l’attore Robert De Niro, che sarà diretto poi successivamente in Taxi Driver (1976), New York, New York (1977), Toro Scatenato (Raging Bull, 1980), Re per una notte (The King of Comedy, 1983), Quei Bravi Ragazzi (Goodfellas, 1990), Cape Fear - il promontorio della paura (Cape Fear, 1991), Casinò (1995) e The Irishman (2019).

Nel tempo ha lavorato con attori del calibro di Paul Newman ne Il Colore dei Soldi (The Color of the Money, 1986), Daniel Day-Lewis in l’Età dell’Innocenza (The Age of Innocence, 1993) e Gangs of New York (2002), Leonardo DiCaprio in Gangs of New York, The Aviator (2004), The Departed - Il Bene e il Male (The Departed, 2006), Shutter Island (2010) e Wolf of Wall Street (2014), Joe Pesci in Toro Scatenato, Quei Bravi Ragazzi, Casinò e The Irishman e, infine, con Al Pacino in The Irishman.

Vincitore di 3 Bafta, 4 Golden Globe, della Palma D’oro per Taxi Driver al festival di Cannes del 1976, di un Leone D’oro alla carriera alla mostra di Venezia del 1995, candidato per ben 14 volte agli Accademy Awards, e nel 2007 riesce a portarsi a casa l’Oscar per la miglior regia grazie al film The Departed.


Lo stile di Scorsese

La voce fuori campo, i movimenti della camera, lo slow motion, l’utilizzo della musica nelle scene di maggior impatto, la caratterizzazione dell’antieroe, una violenza iperrealistica e istintiva dell’uomo, il rapporto con i sensi di colpa e la religione: tecniche e temi che hanno accompagnato la sua filmografia e che hanno reso il suo stile e la sua estetica molto riconoscibile e amati da tutti nel mondo del cinema.

Appassionato dei Rolling Stones, non solo ha utilizzato spesso delle loro canzoni per le sue colonne sonore, bensì è arrivato anche a fare un documentario su un loro tour: Shine a Light (2008).

In onore alla sua New York, nel 1977 le dedica il film musical New York, New York con l’attrice Liza Minelli, affiancata da Robert De Niro nei panni di un sassofonista jazz. Il film si è poi rivelato un flop al botteghino.

La citazione fatta al film The Great Train Robbery (1903) di Edwin S. Porter ne Quei Bravi Ragazzi, piuttosto che la sua aperta lettera d’amore al cinema degli anni ’30 rappresentata dai film Hugo Cabret (Hugo, 2011) e The aviator, film kolossal sulla vita del famoso regista e magnate Howard Hughes  sono tutti esempi di quanto lui ami profondamente il cinema e ne abbia una vastissima conoscenza.

Criticato negli anni ’70 per non essere stato in grado di fare un film con un’attrice protagonista, nel 1974 esce Alice non abita più qui (Alice Doesn’t Live Here Anymore), che valse l’Oscar all’attrice Ellen Burstyn.


Il tema della religione

Altro aspetto fondamentale della sua filmografia è la religione. Nel 1988 esce L’ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ), basato sull’omonimo romanzo postumo di Nikos Kazantzakis, che vede Willem Defoe nei panni di Gesù. All’inizio Martin Scorsese avrebbe voluto Robert De Niro come attore protagonista, tuttavia quest’ultimo declinò l’offerta sia perché riteneva il ruolo troppo impegnativo, sia perché all’epoca delle riprese era impegnato sul set di C’era una volta in America. Questo film, dalla produzione travagliata (doveva inizialmente uscire nel 1983), fu ampliamente criticato, tanto che i comportamenti di alcuni esponenti integralisti della comunità cristiana sono degenerati in episodi di violenza sugli spettatori e hanno causato danni alle sale, come è successo in Francia nell’ottobre del 1988.

Nel 1997 esce nelle sale Kundun (parola tibetana che significa “presenza” e con cui si indica il XIV Dalai Lama), liberamente tratto dalla autobiografia del XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso. Si rivela anch’esso un flop al botteghino, incassando appena 6 milioni di dollari nel mercato statunitense.

Nel 2016 esce Silence, film in gestazione dal 1990 e basato sull’omonimo romanzo di Shusaku Endo con cui Scorsese ritorna al cinema dopo 3 anni di assenza. La storia ha come protagonisti due missionari gesuiti che, nel Giappone del XVII secolo – dove le persecuzioni sui cristiani erano all’ordine del giorno –, sono alla ricerca del loro confessore, il quale si crede abbia abbandonato la fede.

Nel 2019 esce la sua ultima fatica, The Irishman, film che vede il ritorno di Scorsese ai gangster movie. Il film ha una distribuzione limitata nelle sale; successivamente, viene distribuito sulla piattaforma di streaming online Netflix. Questo film, prima collaborazione di Al Pacino con il regista, tratto dal saggio I Heard you paint houses di Charles Brandt e basato sulla vita di Frank Sheeran, narra del passato di un ex sicario della mafia italo-americana interpretato proprio da Robert De Niro.

Dopo una carriera di oltre cinquant’anni in veste di regista, sceneggiatore, produttore e doppiatore, Martin Scorsese non accenna minimamente a fermarsi. Infatti, per il maggio 2023 è prevista l’uscita del suo ultimo film Killers of the flower moon, basato sull’omonimo saggio bestseller del 2017 di David Grann. Il film è ambientato negli Stati Uniti d’America dei primi anni ‘20 e ha come protagonisti Leonardo DiCaprio e Robert De Niro impegnati con una serie di omicidi ai danni di una tribù di nativi americani dell’Oklahoma nord-orientale.

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Fonti consultate per il presente articolo:

https://faroutmagazine.co.uk/martin-scorsese-short-film-the-big-shave/

https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/films/news/silence-release-date-us-uk-martin-scorsese-liam-neeson-oscars-2017-adam-driver-andrew-garfield-a7332221.html

https://www.nytimes.com/1988/10/25/movies/police-suspect-arson-in-fire-at-paris-theater.html

https://web.archive.org/web/20101225033838/http://www.sensesofcinema.com/2002/great-directors/scorsese/

https://silentlondon.co.uk/2017/04/26/the-great-train-robberys-parting-shot/

https://www.virginradio.it/news/rock-news/1267381/come-i-rolling-stones-hanno-influenzato-il-cinema-di-martin-scorsese-tutte-le-canzone-utilizzate-nei-suoi-film.html

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L'Autore

Luca Formisano

Appassionato di cinema e letteratura, sono un autore per legge e società

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