Il Messico e i femminicidi

Le sparizioni delle donne incinte

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  Redazione
  23 luglio 2020
  2 minuti, 22 secondi

A cura di Juan Guillermo de los rios Garrido


La sistematicità delle violenze domestiche, sessuali, dei femminicidi e delle sparizioni forzate delle donne in Messico è una realtà tristemente nota. Le feroci stragi e guerre tra i cartelli della droga hanno portato nelle strade delle principali città messicane violenza e spargimenti di sangue, la maggior parte delle volte coinvolgendo vittime innocenti. A tal proposito, molte donne si trovano, purtroppo, coinvolte nelle faide dei narcos, pagandone il prezzo con sparizioni forzate o con la vita.

Il Messico sembra essersi trasformato in un laboratorio di violenza; in realtà già negli anni scorsi il paese è passato alle cronache soprattutto per Ciudad Juarez, città al confine tra Messico e Stati Uniti, considerata una delle più violente al mondo. Negli anni Novanta il deserto di Juarez era, infatti, noto come un “cimitero a cielo aperto” in cui venivano ritrovati i corpi di moltissime donne. Ogni giorno, più si scavava, più l’orrore cresceva: il deserto sembrava essersi trasformato in una Auschwitz del nuovo millennio. In poco tempo la città è diventata simbolo dei femminicidi.

Diana Washington Valdez, una delle prime giornaliste ad investigare sul tema, afferma che: “alcuni degli assassini sono giovani che appartengono alle famiglie più prestigiose e ricche della città, che tessono relazioni con i cartelli della droga e comprano il silenzio della polizia”. La giornalista ha pubblicato nel 2005 il libro Cosecha de Mujeres. Safari en el desierto mexicano, in cui ha raccolto prove e identificato le cause degli omicidi delle donne a Juarez.

I femminicidi non avvengono solo a Juarez, ma in tutto il Messico, e molte delle donne uccise, spesso, sono incinte e vengono ritrovate assassinate dopo aver subito violenza.

Il 26 settembre 2016 nella città messicana di Otzolopetec è stato ritrovato dalle forze di polizia il corpo di una giovane donna incinta, gettato in un fiume dopo che la ragazza era stata violentata. Dopo pochi mesi nella città sono stati ritrovati i corpi di altre ragazze a cui erano stati prima strappati i neonati.

Su tali casi, che avvengono giornalmente, non si indaga fino in fondo e ciò principalmente dipende dal fatto che le donne vengono uccise per mano di uomini sposati che temono di essere scoperti dalle mogli o che si preoccupano per i loro piani futuri. Un esempio è la vicenda della diciannovenne Paula Camargo, assassinata alla diciottesima settimana di gravidanza dal fidanzato che non voleva diventare padre.

Nella società e nei media messicani alcuni femminicidi ricevono maggiore attenzione rispetto ad altri. È fondamentale, tuttavia, che nessuna donna venga dimenticata e che non si rimanga indifferenti di fronte a tanto dolore e violenza.

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