In Europa diverse indagini accusano la Russia di spionaggio e di influenzare le politiche di Bruxelles

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  Michele Bodei
  03 aprile 2024
  6 minuti, 9 secondi

Il governo ceco dichiara di aver scoperto una rete di propaganda finanziata da Mosca che cercava di influenzare la politica europea e di orientare l'opinione pubblica contro l'aiuto all'Ucraina.

Praga ha identificato due figure chiave nell’operazione: Viktor Medvedchuk - ex oligarca ucraino legato al Cremlino - e, manager dei media che lavorava in uno dei suoi canali televisivi, Artem Marchevskyi. Le loro attività, condotte attraverso il sito web Voice of Europe, si concentravano presumibilmente sulla promozione di narrazioni filo-russe e sul pagamento – sia in contanti sia in criptovaluta - di politici amici di Mosca prima delle elezioni al Parlamento europeo - provenienti da Germania, Francia, Polonia, Belgio, Paesi Bassi e Ungheria.

Il flusso di denaro da Mosca all'Europa doveva amplificare le voci contrarie all'invio di armi all'Ucraina, promuovendolo come il modo migliore per porre fine rapidamente alla guerra. Le rivelazioni hanno suscitato reazioni in tutta Europa e altri leader politici hanno confermato che membri dei parlamenti europei e nazionali erano stati coinvolti nel ricevere il denaro.

Un sistema molto più complesso di quanto può sembrare: come funziona?

L'Adapt Institute, il think-tank slovacco sulla sicurezza, descrive come avviene la manipolazione russa. Individualmente, organizzerebbero o sosterrebbero vari eventi, come visite di studio al Parlamento europeo, tavole rotonde di esperti o briefing politici per costruire reti d'influenza, reclutare nuove risorse o raccogliere informazioni.

Sfruttano anche un notevole coinvolgimento del pubblico attraverso i media tradizionali e sociali per agire come efficaci disturbatori, interrompendo procedure e dibattiti all'interno del parlamento.

Il collegamento chiave nello schema era il sito di notizie con sede a Praga Voice of Europe, che da settimana scorsa è offline, ma i suoi account sui social media sono ancora accessibili e rivelano contenuti pieni di messaggi anti-UE, anti-migrazione e anti-Ucraina.

Voice of Europe ha anche presentato interviste con politici populisti e di estrema destra noti, tra cui figure dell'"Alternative für Deutschland" (AfD) in Germania, del "Rassemblement National" in Francia e del "Vlaams Belang" in Belgio.

Secondo i media cechi, Voice of Europe ha iniziato a operare nella sua forma attuale nella primavera del 2023. In quel periodo, ha suscitato l'interesse dell'agenzia di controspionaggio della Repubblica Ceca, il Servizio di Informazioni sulla Sicurezza, noto come BIS, che avrebbe condotto il caso in collaborazione con il Servizio di Sicurezza dell'Ucraina (SBU).

Secondo Jan Kovár, direttore dell'Istituto di Relazioni Internazionali di Praga, diversi seminari e conferenze sono stati ospitati sotto gli auspici di questo "mezzo di comunicazione", dove i partecipanti promuovevano narrazioni filo-russe.

Gli obiettivi e gli effetti della campagna di disinformazione online

In analisi su diversi siti web incriminati sono stati rilevati diversi livelli di parzialità, dalla critica costante all'Occidente, alla scelta esclusiva di informazioni negative sull'Ucraina e alla copertura positiva della Russia, fino alla diffusione di fake-news verificate dalla Russia e dura propaganda del Cremlino citando i media statali di Putin. Le fonti più radicali propagandano anche teorie del complotto globale, stigmatizzano l'Occidente e i suoi leader politici e ne predicono il collasso.

Quasi tutte queste risorse filorusse pubblicano una linea simile di argomenti: copertura positiva della Russia, giustificazione della sua invasione su larga scala e della guerra contro l'Ucraina attraverso la propaganda e i falsi mediatici del Cremlino. Sono comuni i termini "Nazisti in Ucraina", "bombardamento del Donbas" e "autodifesa" contro l'espansione ad est della NATO.

Molti di questi siti promuovono partiti e personaggi politici di estrema destra e radicali di destra, quasi universalmente noti per la loro posizione filorusse o per le loro dichiarazioni favorevoli a Putin. Un'altra categoria di siti web ha, al contrario, opinioni radicali di sinistra e sentimenti comunisti, come la missione antinazista contro l’Ucraina accompagnata da un sentimento nostalgico nei confronti dell’Unione Sovietica.

Le accuse crescono

Le accuse non provengono solo dalla Repubblica Ceca. Addirittura i servizi segreti italiani avevano avvertito Bruxelles sulle attività di interferenza di Mosca nelle politiche dell’Unione Europea, che minava in particolare la strategia europea di diversificazione energetica attraverso la diffusione di notizie false. Ma uno dei casi più allarmanti riguarda l'accusa contro l'umanità: l'eurodeputata Tatjana Zdanoka – rappresentante della minoranza russofona in Lettonia – è accusata di essere un’agente che lavora con i servizi segreti russi.

Allo stesso modo fu scoperto, circa un mese fa, che stanno utilizzando anche un cittadino serbo di nome Novica Antic per infiltrare le istituzioni dell'UE e diffondere opinioni a favore del Cremlino. È accusato di essere "agente attivo di influenza" del Servizio di Sicurezza Federale della Russia (ESB) e avrebbe pure incontrato membri del Parlamento europeo completamente ignari dei suoi rapporti con Mosca.

La Polonia sarebbe diventata un obiettivo significativo: il paese funge da via di accesso per i rifornimenti militari occidentali all'Ucraina, infatti Varsavia accusa Mosca e la Bierlorussia di cercare di minarla. Da un'indagine completata a gennaio l’Agenzia di Sicurezza Interna polacca (ABW) ha incriminato e ritirato il comandante polacco dell'Eurocorps - il gruppo militare congiunto di alcuni stati dell'UE e della NATO – ed è stata avviata un'indagine su da parte del Servizio di Controspionaggio Militare Polacco (SKW).

Come si stanno muovendo le istituzioni a Bruxelles?

Il Parlamento europeo ha già adottato una risoluzione a febbraio, esprimendo evidenti preoccupazioni riguardo all'interferenza della Russia nei processi democratici dell'UE "attraverso sia i media tradizionali che i social media". La Commissione europea è stata esortata ad agire rapidamente con misure per fermare che l’ interferenza persista.

A novembre, le istituzioni avevano già concordato delle regole comuni sulla pubblicità politica, vietando agli attori stranieri di sponsorizzare annunci prima di un'elezione o un referendum.

La Commissione ora sta lavorando su un disegno di legge per un registro degli agenti stranieri, nell'ambito del pacchetto di difesa della democrazia, per il quale tutte le organizzazioni finanziate dall'estero che conducono azioni di interesse dovrebbero iscriversi a un registro di trasparenza europeo.

Il Parlamento europeo ha sospeso l'accesso al Parlamento e ai sistemi multimediali alle agenzie per i media presenti nelle liste di sanzioni dell'UE.

I gruppi politici del Parlamento europeo venerdì 29 marzo hanno dichiarato che chiederanno un'azione rapida sulle accuse di interferenza russa e pianificano di discutere della questione, temendo l'impatto dello scandalo sulle imminenti elezioni europee di giugno.

Il presidente del Gruppo Renew Europe, Valérie Hayer, in una lettera alla presidente dell’Eurocamera Metsola, ha chiesto un dibattito e una risoluzione nella prossima sessione plenaria del Parlamento, programmata tra il 10 e l'11 aprile a Bruxelles. Il Gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) ha riferito che sosterrà la richiesta di un dibattito sull'interferenza russa.

Il membro del Parlamento UE Maximilian Krah del partito di estrema destra "Alternative for Germany" (AfD) si è espresso su X dopo essere stato associato al sito di informazione Voice of Europe e all’inchiesta della Repubblica Ceca, affermando di aver dato solo due interviste a Voice of Europe negli ultimi due anni: "Non c'è alcuna accusa specifica che io sia stato pagato per una di queste" ha detto. "Questo dimostra cosa pensare della campagna attuale: nulla!"

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Michele Bodei

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