La crisi energetica può essere una spinta verso le rinnovabili

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  Valeria Fraquelli
  18 ottobre 2022
  3 minuti, 53 secondi

Stiamo vivendo una crisi energetica senza precedenti. Il prezzo del gas e dell’energia elettrica è in rialzo a causa della guerra in Ucraina e le scorte potrebbero non bastare se non cominciamo a risparmiare energia dove possibile.


Sappiamo già che quest’inverno dovremo riscaldare meno le nostre case e solo in certi orari, che è importante spegnere le luci quando non servono e che dovremo limitare quanto più possibile l’uso dell’automobile per gli spostamenti. Sappiamo anche che dovremo impegnarci per usare meno i nostri elettrodomestici che consumano più energia elettrica come lavatrici e lavastoviglie. Per chi aveva già uno stile di vita più attento all'ambiente, questo vuole probabilmente dire vivere come già sta facendo, senza particolari problemi. 


I veri problemi sorgeranno per chi era disattento o distratto o semplicemente pensava che in fondo i problemi ambientali non lo riguardassero da vicino. Per queste persone la vita sarà rivoluzionata dalle nuove norme di risparmio energetico e, almeno all’inizio, sarà difficile abituarsi. Possiamo considerare la crisi energetica come un momento di svolta, l’occasione giusta per rivedere il nostro stile di vita rendendolo più green e più amico dell’ambiente e del portafoglio.


La crisi energetica, infatti, ci ha messi di fronte ad un problema concreto: dovremo rinunciare a tutti quegli elettrodomestici più energivori e al riscaldamento a livelli elevati per risparmiare e non erodere le nostre scorte troppo presto. Ma così facendo, possiamo anche aiutare l’ambiente ed il nostro pianeta a rigenerarsi e a tirare il fiato dopo annidi inquinamento e di danni gravi che hanno deturpato zone che erano bellissime e molto fragili.


Gli italiani hanno capito bene che se da un lato il risparmio energetico ormai è un obbligo, dall’altro è una spinta a trattare meglio il nostro pianeta, tanto che il 54% di coloro che sono stati intervistati in proposito sarebbero disposti ad azionare lavastoviglie e lavatrici solo se vi è un pieno carico, il 52% sarebbe disposto ad acquistare elettrodomestici soltanto a basso consumo e il 48% sarebbe pronto a lasciar andar via le vecchie lampadine per quelle nuove a led e a basso consumo.


Anche perché la crisi energetica potrebbe colpire anche i nostri smartphone, che passiamo ore e ore a controllare. Secondo gli esperti dovremmo prepararci a giornate intere senza poter telefonare, navigare sul web, comunicare con i nostri cari, verificare i nostri investimenti. Immaginiamoci di non poter più prelevare ai bancomat, effettuare operazioni online con il nostro conto corrente e tanto altro.

Perché scienziati e ricercatori, così come operatori mobili e governi, sono seriamente preoccupati? Fondamentalmente il motivo deriva dall’attuale crisi energetica che, proiettata a quest’inverno, fa presagire a conseguenti blackout di reti mobili e cellulari.

La crisi energetica potrebbe essere una spinta verso le rinnovabili? Si spera di sì, perché con le energie rinnovabili si potrebbero risparmiare soldi ed emissioni di pericolosi gas ad effetto serra. Con vento e sole ad esempio potremmo risolvere molti dei nostri problemi energetici, senza contare avremo energia pulita e quasi illimitata. 

La crisi energetica può essere un input per andare verso un mondo più pulito, un’occasione per ripensare l’energia e il concetto stesso di riscaldamento e condizionamento per renderlo più green e sostenibile. Usare energie rinnovabili e risparmiare sono strategie e buone pratiche che in futuro saranno sempre più importanti, anche se la crisi energetica dovesse finire è ora di pensare a modi più puliti e meno invasivi di scaldarci.

In conclusione, tutti speriamo che al più presto finisca questa crisi energetica, ma forse questo è anche il segnale che bisogna cambiare il nostro rapporto con l’energia e con il pianeta. Un pianeta sfruttato prima o poi porterà ad un’altra crisi, forse anche peggiore di quella attuale, e per questo dobbiamo prepararci ad abbandonare definitamente i combustibili fossili e il gas naturale per scaldarci e rinfrescarci con acqua, vento, sole e biomasse. E dobbiamo farlo adesso, perché in futuro potrebbe essere già tardi.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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