La Dichiarazione Congiunta tra Stati Uniti e India: Un Passo Strategico verso il Futuro

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  Rati Mugnaini Provvedi
  15 marzo 2025
  3 minuti, 30 secondi

La dichiarazione congiunta tra Stati Uniti e India rappresenta più di un semplice documento diplomatico: è la conferma di una partnership strategica che si rafforza in un mondo sempre più multipolare. Con un focus su sicurezza, commercio estero e innovazione, Washington e New Delhi delineano una visione comune per il XXI secolo, consolidando l’India come attore imprescindibile nello scacchiere internazionale e sottolineando il suo ruolo centrale nella politica estera statunitense, orientata a contrastare l’influenza di Cina e Russia. Inoltre, le discussioni hanno affrontato un ampio spettro di tematiche rafforzando la strategia del pivot to Asia.

Sicurezza

India e Stati Uniti hanno formalizzato la loro crescente collaborazione in materia di sicurezza, con particolare attenzione alla diffusione di gruppi che esprimono ideologie anti-indiane e alla lotta contro il terrorismo. Un passo concreto in questa direzione è l’accordo per l’estradizione del presunto responsabile dell’attacco terroristico di Mumbai del 2008, affinché la giustizia indiana possa occuparsene. L’amministrazione Trump ha ribadito la necessità di una lotta congiunta - senza compromessi - contro tutte le forme di estremismo, con particolare attenzione ai gruppi legati a dinamiche separatistiche e terroristiche, soprattutto quelli che rivendicano teorie islamiste radicali.

Difesa

Negli ultimi vent’anni, i rapporti tra India e Stati Uniti in materia di difesa si sono basati sul Defence Framework Agreement del 2005 e sul successivo accordo del 2015, che ha rafforzato le discussioni strategiche tra le forze armate dei due Paesi. Il nuovo patto, US-India Compact for the 21st Century, consolida e integra strutturalmente i legami di sicurezza, prevedendo il supporto reciproco sugli schieramenti militari nell’Indo-Pacifico.

L’impegno stabilito dal nuovo patto prevede l’integrazione di articoli di difesa di origine statunitense, tra cui:

  • Aerei C-130J Super Hercules, C-17 Globemaster III e P-8I Poseidon;
  • Elicotteri CH-47F Chinook, MH-60R Seahawks e AH-64E Apache;
  • Missili antinave Harpoon e obici M777;
  • Droni MQ-9B e sei ulteriori velivoli da pattugliamento marittimo P-8I per il potenziamento della sorveglianza nell’Oceano Indiano.

Secondo la roadmap USA-India, i leader hanno anticipato la nuova iniziativa Autonomous Systems Industry Alliance (ASIA), accogliendo una partnership tra Anduril Industries e Mahindra Group per lo sviluppo e la coproduzione di sistemi marittimi e aerei senza pilota (UAS) avanzati, basati su intelligenza artificiale per rafforzare la sicurezza regionale. Inoltre, la collaborazione tra L3 Harris e Bharat Electronics segna un ulteriore passo avanti nell’integrazione tecnologica tra le due nazioni.

Economia

L’India ha riconfigurato la propria politica economica verso gli Stati Uniti, avviando una profonda integrazione commerciale e finanziaria. Il nuovo obiettivo strategico per il commercio bilaterale, la Missione 500, punta a incrementare l’interscambio fino a 500 miliardi di dollari entro il 2030, attraverso la rimozione di barriere tariffarie e non tariffarie e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento. Un accordo commerciale bilaterale è previsto per l’autunno del 2025, con l’intento di ottimizzare le sinergie in settori strategici.

Uno dei pilastri della cooperazione economica è lo sviluppo congiunto nell’esplorazione, nell’arricchimento, nella lavorazione e nel riciclo dei minerali critici. Per rafforzare la sicurezza delle forniture strategiche, i leader hanno annunciato l’iniziativa Strategic Mineral Recovery, un programma bilaterale per il recupero e la lavorazione di risorse essenziali quali litio, cobalto e terre rare, con particolare attenzione ai materiali provenienti da industrie pesanti come l’alluminio, l’estrazione del carbone e il settore petrolifero.

La riduzione dei dazi su beni statunitensi ad alto valore aggiunto e il maggiore accesso al mercato americano per le esportazioni indiane evidenziano un crescente allineamento economico. Tuttavia, la maggiore dipendenza dal dollaro espone l’India alle fluttuazioni valutarie e al rischio di inflazione importata, con un impatto potenzialmente negativo sulla stabilità macroeconomica e sulla competitività industriale.

L’India deve ora bilanciare la liberalizzazione economica con misure di protezione strategica, evitando squilibri strutturali nel conto delle partite correnti e garantendo un’indipendenza produttiva sufficiente. Il successo di questa nuova architettura economica dipenderà dalla capacità di Delhi di integrarsi nell’economia globale senza compromettere la propria sovranità finanziaria e industriale.

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Rati Mugnaini Provvedi

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