La minoranza azera in Iran

Dalla storia alle problematiche odierne

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  Angela Sartori
  24 febbraio 2025
  5 minuti, 16 secondi

Dall’ottobre del 2024 in Iran molti attivisti azeri sono stati arrestati dalle autorità. Le principali accuse mosse contro di loro si fondano sul fatto che essi “rappresentano una minaccia alla sicurezza dello stato”. In molti casi, però, non è stata presentata nessuna prova che ne giustificasse l’arresto. Gli azeri sono la maggiore minoranza etnica presente in Iran e storicamente hanno sempre avuto un ruolo rilevante nelle vicende del paese.

Il quadro storico e l’integrazione nel mondo iraniano

L’Iran è un paese che accoglie al suo interno molte minoranze. Le persone di etnia persiana sono infatti solamente la metà della popolazione. Gli azeri sono almeno il 16% degli abitanti del paese. Storicamente sono sempre stati concentrati nella parte nordoccidentale, che prende il nome di Azerbaigian iraniano o Azerbaigian meridionale. Il territorio confina con lo stato dell’Azerbaigian (Azerbaigian settentrionale), oltre che con l’Armenia, l’Iraq e la Turchia. La regione dell’Azerbaigian è stata divisa nel 1828 con il trattato di Turkmenchay, che ha posto fine alla seconda guerra russo-persiana. Questo ha portato i due territori e le loro rispettive popolazioni ad avere due destini completamente diversi. Il moderno stato dell’Azerbaigian è entrato a far parte dell’impero russo e successivamente dell’Unione Sovietica. L’Azerbaigian meridionale, invece, è rimasto sotto il controllo della Persia. Le persone delle due regioni condividono la stessa etnia e cultura e parlano la stessa lingua appartenente alla famiglia delle lingue turche. Gli azeri iraniani si definiscono “turchi azeri”. Il grado di autonomia azera è dipeso dal tipo di governo del paese nei vari momenti storici. Dagli anni ‘20 del '900 in Iran si è insediato un governo nazionalista che ha posto l’etnia persiana come base per il nation-building del paese. Dalla rivoluzione islamica del 1979, vista l’importanza data alla religione, la situazione cambiò nuovamente per gli azeri: essi sono musulmani sciiti, come gli iraniani. Rispetto ad altri gruppi etnici, gli azeri iraniani sono considerati i meglio integrati nel tessuto sociale del paese, dato che sono arrivati anche ad avere una considerevole influenza sul piano politico, economico e religioso. Tuttavia, gli azeri che raggiungono i livelli più alti nella società tendono a prendere le distanze dalle proprie radici.

Tuttavia, la comunità azera non rimane immune dalle discriminazioni da parte del governo centrale, il cui timore è l’insorgenza di movimenti nazionalisti separatisti.

Dall’indipendenza dell’Azerbaigian alla situazione attuale

Il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 ha portato alla nascita dell’odierno stato azero ed è stato uno dei fattori che ha influenzato la percezione identitaria degli azeri iraniani: ha fornito la presenza di uno stato-nazione azero come un possibile punto di riferimento, oltre alla Turchia. Anche la disillusione verso la teocrazia dello stato iraniano ha contribuito ad un risveglio di una coscienza nazionale. Questo nazionalismo non si è tradotto in un desiderio di indipendenza (che è presente, ma in misura minore). Ciò non toglie il fatto che molti azeri vorrebbero rivendicare una maggiore libertà nel coltivare la propria identità, senza doverla sopprimere. Gli azeri, infatti, continuano ad essere vittima di pregiudizi e disuguaglianze.

Negli anni ’90 ci sono state diverse dimostrazioni nelle maggiori città della regione, come Tabriz. Si chiedeva che le peculiarità etniche e linguistiche fossero riconosciute e che fosse permesso l’insegnamento in lingua azera. Tuttavia, il culmine è stato raggiunto nel 2006, quando un giornale iraniano ha pubblicato una caricatura offensiva degli azeri. A seguito di ciò, migliaia di persone si sono riversate nelle maggiori città a protestare. Quando il governo ha cercato di disperdere le proteste con il supporto della polizia, molti poliziotti azeri si sono rifiutati di eseguire gli ordini.

Nel corso degli anni hanno avuto luogo diverse proteste, che riguardano non solo gli aspetti etnolinguistici, bensì anche la situazione economica della regione, che è sottosviluppata rispetto ad altre parti dell’Iran. Il governo è riluttante a investire nell’Azerbaigian azero, poiché teme che possa acquisire maggiore potere per un’eventuale separazione.

Un altro elemento che causa malcontento tra gli azeri è la condizione del lago di Urmia, il più grande dell’Iran, che rischia di prosciugarsi per colpa della cattiva gestione delle risorse idriche da parte del governo iraniano. Nonostante le diverse motivazioni che possono portare a proteste, esse finiscono sempre nello stesso modo con accuse e imprigionamenti: anche semplici eventi culturali azeri portano ad arresti.

Negli ultimi anni si è intensificata la repressione verso gli azeri. Dall’ottobre del 2024, più di 24 attivisti di origine azera sono stati arrestati e condannati dai 3 ai 14 anni di carcere. “Propaganda contro lo stato”, “spionaggio”, “collusione con l’intento di agire contro la sicurezza nazionale”, “partecipazione ad un gruppo di opposizione” sono solo alcune delle motivazioni utilizzate dall’autorità centrale, che cerca di creare l’immagine di una “cospirazione contro lo stato”. Tuttavia, non sono state fornite prove riguardo queste accuse che giustificassero l’arresto. Le persone arrestate, però, si erano fatte promotrici di tematiche ambientali legate al lago di Urmia e della difesa dei diritti civili dei vari gruppi etnici presenti sul territorio iraniano. Alcune erano collegate alle proteste che hanno avuto luogo nel 2022, a seguito della morte di Mahsa Amini, la ragazza curdo-iraniana accusata di aver indossato in modo improprio l’hijab.

Inoltre, sono stati molti i casi documentati di persone in carcere a cui sono state negate terapie di cura per la loro salute o sono state sottoposte a tortura.

Gli arresti che hanno caratterizzato questi ultimi mesi sono solo uno degli esempi di come Teheran continui a sopprimere qualsiasi tipo di dimostrazione che favorisca la possibilità di espressione per le minoranze presenti nel paese. Se comparato con le azioni compiute dal governo iraniano verso gli altri gruppi etnici, come i curdi, il rapporto con il popolo azero viene considerato il meno problematico. Nonostante ciò, le autorità iraniane non vogliono comunque garantire i diritti di base, arrestando impunemente chi prova a dar voce a queste disuguaglianze.

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L'Autore

Angela Sartori

Angela Sartori si è laureata in Interdisciplinary Research and Studies on Eastern Europe (MIREES) presso l'Università di Bologna. Le tematiche che ha affrontato durante il suo corso di studi si sono concentrate principalmente sui fenomeni migratori e sulle problematiche legate alle minoranze etniche, nonché sulle relazioni lasciate dall'eredità sovietica in particolare in Ucraina, nella Federazione Russa e negli stati del Caucaso meridionale.

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Iran Azerbaijan minoranza etniche libertà di espressione