Tra il 6 e il 9 giugno 2024 si sono tenute in Europa le elezioni tramite le quali i cittadini dell’Unione Europea sono stati chiamati a eleggere i 720 membri del Parlamento Europeo.
L’elezione di questo primo organo, simbolo degli interessi dei cittadini, sarà poi cruciale nella designazione della Commissione europea, che invece persegue l’interesse dell’Unione nel suo insieme.
Il primo passo verso la designazione del nuovo assetto politico è la formazione dei gruppi politici in Parlamento europeo e, di conseguenza, la creazione di una nuova maggioranza. Infatti, i candidati che emergono da ogni Stato membro dell’Unione si siederanno in parlamento non secondo la loro nazionalità ma secondo il gruppo politico di appartenenza (principalmente sei). Secondo una visione preliminare, anche se ci sarà bisogno di più tempo per avere un assetto definitivo, il Partito Popolare Europeo mantiene il primato di partito più numeroso; d’altra parte, Renew Europe e i Verdi hanno subito una forte sconfitta perdendo numerosi seggi.
La cosiddetta "Maggioranza Ursula", ovvero la maggioranza uscente composta da Partito Popolare Europeo, Renew Europe e Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, sembra rimanere salda con 400 seggi, al di sopra della maggioranza relativa di 361. Se questo schema si confermasse, potrebbe quindi ripresentarsi una presidenza di Ursula Von der Leyen, in quanto Spitzenkandidat, ovvero il/la candidato/a indicato/a da un partito come prima scelta agli elettori nel caso di vittoria alle elezioni europee. Ciononostante, sarà necessario attendere la formazione della nuova maggioranza parlamentare in seguito a contrattazioni interne.
Ufficialmente il 17 giugno 2024 si terrà la prima riunione informale dei capi di governo e Stato che si riuniranno per discutere sulla nuova presidenza della Commissione. Successivamente il Consiglio europeo, ovvero l’insieme dei capi di governo e di Stato, si riunisce per discutere dei nuovi obiettivi della Commissione europea. In seguito, tra il 16 e il 19 luglio si svolge la prima plenaria del Parlamento europeo dove si inizia a discutere della nuova presidenza dell’Europarlamento. Infatti il presidente del parlamento europeo è eletto per due anni e mezzo dall’Assemblea a maggioranza assoluta nei primi tre scrutini; al quarto è eletto il candidato che ottiene più voti.
Tra il 16 e il 19 settembre vi è la nomina del Presidente della Commissione, proposto a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo in base alla composizione completa del Parlamento Europeo. Se il candidato non ottiene la maggioranza all’interno del Parlamento, deve essere proposto un altro candidato secondo la medesima procedura.
Una volta eletto il/la Presidente della Commissione, questi, insieme al Consiglio dell’Unione Europea, composto da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale abilitato a impegnare il governo dello Stato membro che rappresenta e a esercitare il diritto di voto, proporrà i candidati commissari. In seguito, tra ottobre e dicembre si terranno le cosiddette audizioni dei commissari, tenute dalle commissioni parlamentari di interesse. In seguito a delle contrattazioni interne tra le varie istituzioni europee e i gruppi politici parlamentari, tra il 16 e il 19 dicembre ci sarà il voto di conferma della Commissione europea nella sua interezza, ovvero nell’insieme dei Commissari, del Presidente e dell’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri.
Si tratta quindi di un percorso lungo e delicato, che richiede attenzione e prudenza sia nella contrattazione interna che nell’interesse esterno dell’Unione Europea.
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L'Autore
Maria Pol
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