L’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA): fallimento o successo?

Ufficialmente operativa dal 19 gennaio 2022, l’Agenzia starà riuscendo a soddisfare le aspettative?

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  Ilde Mattei
  12 novembre 2022
  5 minuti

Le politiche di asilo sono sempre stato un argomento delicato nel contesto dell’Unione Europea dato che l’accesso al territorio nazionale è fortemente connesso alla sovranità statale, prerogativa che gli stati membri mantengono. Dall’istituzione dello spazio di Schengen, però, avere norme comuni in materia di immigrazione è diventato necessario.

Nonostante le consistenti difficoltà, da un primo criticato accordo per istituire il sistema di Dublino, gli stati membri sono riusciti a creare l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA), un organo finanziariamente ed amministrativamente autonomo sia dai governi nazionali che da Bruxelles, il cui compito principale è assistere gli stati membri che lo richiedano nelle procedure d’asilo. Come si può capire però se questo nuovo accordo rappresenti un progresso per i richiedenti asilo e per la loro gestione da parte degli stati? Analizzare il diretto antecedente dell’EUAA, l’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo (EASO), potrebbe essere la chiave giusta per fare un punto sulla situazione attuale.

Che cos’era l’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo?

Istituito nel 2010, nel corso dei lavori per la riforma del regolamento di Dublino II, l’EASO veniva concepito come un ufficio che sopperisse all’ingiusta distribuzione delle domande di asilo creatasi a causa di una mal attuazione del menzionato regolamento. Le tensioni tra stati membri, infatti, erano principalmente originate dall’enorme quantità di domande che gli stati di frontiera come Italia e Grecia erano costrette ad esaminare, i movimenti secondari di richiedenti asilo che sfuggivano al controllo dei paesi di primo ingresso verso nazioni più ricche come Germania e Francia, ed i tentativi di eludere la redistribuzione dei migranti da parte dei paesi meno coinvolti dai flussi migratori come Polonia e Austria. Per cercare di attenuare le tensioni senza però interferire con la sovranità statale, l’ufficio fu dotato di competenze strettamente assistenziali. Fornire analisi aggiornate, linee guida, esperti in materie specifiche e formare i funzionari statali erano alcuni dei compiti principali. Purtroppo, la mancanza di fondi e la poca trasparenza riguardo ai poteri dei funzionari EASO all’interno dei territori nazionali, fece sì che poco dopo la sua istituzione, si pensasse già a riformare l’Ufficio.

Cosa dovrebbe essere l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo?

Dopo anni di lavori, vi è stata una nuova spinta nell’ambito del Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo e gli stati membri sono giunti ad un accordo per creare l’EUAA. Gli obiettivi non si discostano particolarmente da quelli dell’EASO, sovraintendere a una più armoniosa attuazione del Sistema Europeo Comune d’Asilo e rafforzare la cooperazione tecnica e operazionale tra gli stati membri restano tra le missioni principali. A differenza dell’EASO però, i poteri e le dinamiche tra l’agenzia e gli stati membri sono meglio definiti. Inoltre, il budget è stato finalmente adeguato ai compiti assegnati all’agenzia, anche questi espansi soprattutto per quanto riguarda il ruolo di monitoraggio dell’armonizzazione delle pratiche d’asilo. Ad esempio, mentre i funzionari EASO potevano dedicarsi solo ad analizzare la rigorosità di attuazione delle norme europee e fornire delle linee guida da seguire per migliorare, quelli EUAA hanno la possibilità di, o in autonomia o sotto richiesta della Commissione, intervenire direttamente quando la gestione delle richieste di protezione internazionale sta diventando ingestibile.

L’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo sta reggendo le aspettative?

In data odierna, l’Agenzia fornisce supporto diretto a dodici paesi membri (più la Moldavia) tramite dei piani operazionali specifici. Per esempio, in Bulgaria la cooperazione si è originata per far fronte alla crisi ucraina ed è basata solamente sulla formazione del personale bulgaro, ma non comporta l’intervento dei funzionari EUAA sul campo. Il fatto che i programmi siano disegnati ad hoc per ogni paese e contesto è stato uno dei fattori per cui una valutazione esterna ex-post trasversale ha decretato che il lavoro dell’Agenzia “è stato estremamente adeguato alle esigenze degli Stati membri e flessibile adattandosi a contesti in rapida evoluzione”.

Nonostante le notevoli migliorie rispetto all’EASO e alla soddisfazione degli stati, molti osservatori rimangono scettici su alcune funzioni dell’Agenzia in quanto sembrano essere state meramente riformulate senza aver introdotto modifiche che evitino il ripresentarsi di problemi precedenti. Ad esempio, ad ora i funzionari EUAA possono essere direttamente coinvolti nell’esame delle domande di asilo a livello nazionale per assistere gli stati più sotto pressione. Questo, di fatto, avveniva anche durante il mandato EASO, ma non essendo regolamentato aveva dato luogo a dinamiche poco chiare, segnatamente negli hotspots greci tra il 2018 e il 2019. Nell’articolo 16 del Regolamento sull’EUAA è sancito chiaramente che i funzionari EAUU hanno l’autorità di gestire le richieste di asilo (ad es. identificare e registrare i cittadini dei paesi terzi, assistere Stati membri nell’individuare i richiedenti che necessitano di particolari garanzie procedurali), ma la Commissione ha dichiarato più volte che l’Agenzia non ha poteri decisionali che sostituiscono quelli statali nell’accettazione o negazione della richiesta d’asilo. Ovviamente, questa discrepanza rende molto difficile il lavoro degli addetti a livello pratico. A ciò si aggiunge che i funzionari EUAA godono dell’immunità di giurisdizione per gli atti compiuti in veste ufficiale, quindi una denuncia nei confronti di uno di questi verrebbe presa in carico internamente dal direttore esecutivo, il che lascia dei dubbi sull’imparzialità del meccanismo.

Ciò che si evince da questa analisi è che l’EUAA non è il punto di arrivo nella gestione delle politiche di asilo europee, ma analizzando la situazione in prospettiva è chiaro che rappresenta un solido scalino sulla quale gli Stati Membri e le istituzioni europee si potranno appoggiare per gestire le prossime sfide.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://eumigrationlawblog.eu/from-easo-to-the-european-agency-for-asylum-business-as-usual/

REGOLAMENTO (UE) 2021/2303 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 15 dicembre 2021 relativo all’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e che abroga il regolamento (UE) n. 439/2010

https://euaa.europa.eu/

http://www.fsjeurostudies.eu/files/FSJ.2021.2.4COMETTI.pdf

EPRS_BRI(2016)595849_EN.pdf (europa.eu)

The Gaps in Judicial Accountability of EASO in the Processing of Asylum Requests in Hotspots (europeanpapers.eu) 

Immagine: https://unsplash.com/photos/Pc...

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L'Autore

Ilde Mattei

Laureata in Philosophy, International and Economic Studies all’Università Ca’Foscari di Venezia, sta collaborando con un’organizzazione no-profit francese a Strasburgo per creare ed implementare progetti volti alla sensibilizzazione dei giovani sull’importanza di essere cittadini europei.

Si interessa principalmente di migrazione e all’ambiente con l’intento di rendere accessibili a tutt* queste tematiche.

All’interno di Mondo Internazionale è autore per l’area tematica di Organizzazioni Internazionali.

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EUAA asilo Unione Europea