L'articolo pacifista della Costituzione Giapponese

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  Graziana Gigliuto
  27 aprile 2021
  4 minuti, 22 secondi

L’ex primo ministro giapponese Shinzō Abe è ricordato per essere uno fra i più giovani primi ministri della storia giapponese (ai tempi del suo primo mandato, negli anni 2006-2007, aveva infatti solo 52 anni) e per aver ricoperto la carica per ben quattro mandati, l’ultimo conclusosi nell’agosto 2020 con la rassegna delle dimissioni da parte dello stesso Abe a causa di problemi di salute.

Durante la sua gloriosa carriera politica egli è stato un esponente di punta del Nippon Kaigi: fondata nel 1997, è una delle più accreditate organizzazioni politiche giapponesi, ampiamente riconosciuta come di destra e nazionalista. Fra i temi di maggiore importanza proposti dal Nippon Kaigi è presente la revisione costituzionale, in particolare dell’articolo 9, conosciuto da molti con l’appellativo di “articolo pacifista”.

La nascita della costituzione giapponese odierna

I bombardamenti atomici statunitensi su Hiroshima e Nagasaki dell’agosto 1945 segnano di fatto la fine del conflitto armato fra Stati Uniti e Giappone e l’epilogo della Seconda Guerra Mondiale. La disfatta dell’Impero del Sol Levante, il Paese più avanzato in quanto a tecniche e strategie militari del contesto asiatico, creò un vuoto nella leadership politica asiatica del tempo. Il clima di incertezza dato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale aprì la strada all’influenza politica statunitense. Durante l’occupazione americana dei territori giapponesi entrò in vigore la Costituzione del 1947 dietro il suggerimento del Governo americano; ufficialmente era stata varata con l’intento di democraticizzare e modernizzare il Giappone, ufficiosamente con lo scopo di indebolire politicamente e militarmente uno dei maggiori attori globali del periodo.

I punti salienti della nuova Costituzione furono: il ridimensionamento della figura dell’imperatore sancito dall’articolo 1, che lo relegava ad un ruolo tradizionale prettamente rappresentativo dell’unità dello Stato, legittimato dal potere del popolo e non più da un diritto divino; il pacifismo, il rispetto dei diritti umani ed infine l’uguaglianza fra i cittadini.

La Costituzione Giapponese del 1947 è tuttora in vigore e viene quindi considerata dagli studiosi di diritto la più longeva al mondo, poiché rimasta invariata per più di sessant’anni.

L’articolo pacifista e le sue controversie

L’articolo 9 della Costituzione Giapponese recita così:

“Aspirando sinceramente ad una pace internazionale fondata sulla giustizia e sull’ordine, il popolo giapponese rinunzia per sempre alla guerra, quale diritto sovrano della Nazione, ed alla minaccia o all’uso della forza quale mezzo per risolvere le controversie internazionali.

2 Per conseguire, l’obbiettivo proclamato nel comma precedente, non saranno mantenute forze di terra, del mare e dell’aria, e nemmeno altri mezzi bellici. Il diritto di belligeranza dello Stato non sarà riconosciuto.” (art.9, Costituzione Giapponese, 1947)

Questo articolo rappresenta un caso unico all’interno del diritto costituzionale mondiale poiché tramite esso il Giappone non solo rinuncia alla guerra come mezzo di risoluzione per le controversie internazionali (ma una dicitura simile è persino presente all’interno dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana), rinuncia inoltre anche al possedimento di forze armate. La seconda parte dell’articolo in questione sembra di fatto andare in contraddizione con i principi generali del diritto internazionale, che conferiscono a qualsiasi Stato sovrano il diritto all’autodifesa.

In realtà il territorio giapponese non è assolutamente privo di basi militari o di forze armate. Nel 1952 venne stipulato il “Trattato di Mutua Sicurezza” fra Stati Uniti e Giappone, secondo il quale veniva concesso agli Americani di mantenere basi militari in territorio giapponese, con il diritto di entrare in azione in difesa del Giappone da attacchi esterni; nel 1954 inoltre il parlamento giapponese approva la legge sulle Forze di Autodifesa, munendosi di un esercito a tutti gli effetti.

Sia il “Trattato di Mutua Sicurezza” che le Forze di Autodifesa sono più volte stati definiti come incostituzionali e la Corte Suprema è stata chiamata a pronunciarsi sulla loro conformità all’articolo 9. Nel caso del “Trattato di Mutua Sicurezza” si è stabilita la sua legittimità attraverso un’interpretazione letterale dell’articolo “pacifista” secondo cui il divieto di possedere forze armate è limitato al Giappone e non alle potenze straniere in territorio giapponese. Per quanto riguarda le Forze di Autodifesa, i giudizi sulla loro incostituzionalità sono estremamente cauti e molto vaghi.

L’opinione pubblica giapponese

Come nel caso del governo Abe, la revisione della costituzione, simbolo della sconfitta subita durante la Seconda Guerra mondiale, è uno dei temi principali proposto anche dai governi precedenti. Nonostante ciò, il processo di modifica alla costituzione giapponese è estremamente complicato poiché necessita un ampissimo consenso sia parlamentare che popolare. Inoltre l’opinione della popolazione giapponese riguardo l’articolo 9 non è per niente omogenea. Una parte di essa riconosce l’importanza di munirsi di proprie forze militari, svincolate dal supporto americano, così da riacquistare un posto di rilievo all’interno della sfera asiatica, stando al pari delle altre nazioni vicine come la Cina e la Corea del Nord; al contrario, l'altra parte della popolazione vede l’articolo 9 come una difesa dalle atrocità della guerra e non come una limitazione, ritenendo di maggiore importanza altri temi su cui basarsi per una campagna politica, quali l’istruzione e la previdenza sociale.

A cura di Graziana Gigliuto

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Diritto dell'Asia orientale, a cura di Renzo Cavalieri, Cafoscarina 2019 pp. 90-96

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L'Autore

Graziana Gigliuto

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Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.

Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.

All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.

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Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.

During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.

She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.

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Japan History Law And Society