A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS
Con l’avvento della variante virale Omicron, si pongono le stesse domande poste per i ceppi virali del passato. Alcune di queste informazioni sono relative al cruciale periodo della quarantena.
Dopo due anni di pandemia, che cosa dimostrano le verifiche osservazionali e scientifiche? Quali sono le domande più frequenti tra la gente ?
Cos'è un periodo di incubazione?
Il periodo di incubazione è dato dal numero di giorni trascorso da quando sei stato infettato a quando potresti manifestare i primi sintomi patologici.
Gli operatori sanitari e i funzionari governativi utilizzano questo lasso di tempo al fine di decidere per quanto tempo le persone devono stare a debita distanza dagli altri nel corso di un’epidemia.
È un periodo di tempo che comunque è mutevole a seconda delle condizioni epidemiologiche.
Se sei stato vicino a qualcuno che ha il coronavirus che causa COVID-19, sei a rischio anche tu. Ciò significa che devi rimanere a casa fino a quando non sai di essere sano: questo periodo si chiama quarantena.
Quindi, quando verrai a sapere con scientifica certezza se hai contratto la malattia? La risposta dipende strettamente dal periodo di incubazione.
Qual è il periodo di incubazione per il COVID-19?
I virus si moltiplicano e cambiano costantemente, il che a volte conduce a nuovi ceppi chiamati "varianti". Diverse varianti di COVID-19 possono avere periodi di incubazione differenti.
Secondo gli studi del momento, in media i sintomi della malattia si sono manifestati nella persona appena infettata 5-6 giorni dopo il contagio.
Raramente i sintomi sono comparsi appena 2 giorni dopo il contagio.
I riscontri epidemiologici riscontrabili nella letteratura medica dimostrano che la maggior parte delle persone presenta i sintomi entro il 12° giorno. Mentre la maggior parte degli altri malati sono sintomatici entro il giorno 14. In circa 1 caso su 100, i sintomi si possono manifestare dopo 14 giorni.
Alcune persone possono avere il coronavirus e non mostrare mai sintomi. Altri potrebbero non sapere di averlo perché i loro sintomi sono molto lievi. Gli studi attuali potrebbero non includere i casi più lievi e il periodo di incubazione potrebbe essere diverso per questi.
Qual è il periodo di incubazione per la variante Omicron?
Attualmente, Omicron è il ceppo di coronavirus mediamente dominante nel mondo e il suo periodo di incubazione potrebbe essere più breve di quello delle varianti che lo hanno preceduto.
Ma alcuni scienziati che hanno esaminato il caso dell’ Omicron e i medici che hanno trattato materialmente questi pazienti ne traggono sempre più che il numero giusto potrebbe essere di circa 3 giorni.
La seconda osservazione è che il virus Omicron dimostra di essere più contagioso della variante Delta, anche se gli studi specifici sono ancora in corso.
Ma se è stato completato l’intero ciclo vaccinale e contratto un'infezione, questa volta da Omicron, si hanno decisamente meno probabilità di ammalarsi gravemente relativamente ad una persona mai vaccinata.
La variante Omicron, che si è evoluta da precedenti ceppi di COVID-19, era inizialmente il ceppo virale di riscontro prevalente tra i coronavirus circolanti. La ricerca scientifica mostra che questo virus si diffonde più velocemente e ha un periodo di incubazione più breve rispetto alle varianti SARS-CoV-2 che lo hanno preceduto.
L'incubazione di Omicron è di circa 3 giorni, rispetto ai 4-5 giorni dei ceppi precedenti. Ciò significa che se l’infezione è da ceppo Delta, i sintomi clinici possono manifestarsi molto più rapidamente.
Tale mutazione consente al virus di produrre un numero maggiore di corpi virali all’interno del nostro organismo nell’unità di tempo. Ciò rende la variante Omicron due volte più contagiosa delle varianti precedenti.
Quando è che il coronavirus diventa il più contagioso?
Secondo valutazioni epidemiologiche, si stima che le persone infettate dal coronavirus possono successivamente diffonderlo per altri 2 o 3 giorni prima dell'inizio dei sintomi e sono maggiormente contagiose 1 o 2 giorni prima che si presentino i sintomi.
Se il Paziente è affetto da COVID-19, per quanto tempo è ancora contagioso?
Secondo le ricerche del CDC americano, se il Pz. è affetto da COVID-19 in una forma da lieve a moderata, potrebbe essere contagioso per 10 giorni dal primo giorno in cui hai manifestato i sintomi.
Se invece è stato gravemente colpito o gravemente malato da COVID-19, potrebbe rimanere contagioso fino a 20 giorni dall'inizio dei sintomi.
La contagiosità è più elevata il giorno prima dell'inizio dei sintomi e inizia a diminuire circa una settimana dopo nella maggior parte delle persone.
La variante Omicron ha un periodo di incubazione più breve, rispetto ad altre varianti. Per la variante Omicron, il periodo di incubazione è da 1 a 4 giorni.
Si può contrarre oppure diffondere il virus COVID-19 durante o dopo il processo di vaccinazione?
Quando si pratica la vaccinazione per COVID-19, viene sensibilizzato il sistema immunitario a riconoscere il virus come un elemento estraneo e nocivo e a contrastarlo efficacemente.
La conseguenza più immediata è che se ne vieni contagiato dopo essere stato vaccinato, il vaccino ti proteggerà comunque dall'ammalarti gravemente o dalla necessità di una ospedalizzazione d’urgenza per Distress Respiratorio.
È importante notare che non sei protetto in modo ottimale fino a 2 settimane dopo aver ricevuto la seconda dose di un vaccino a due iniezioni. Questo accade perché ci vogliono circa 2 settimane perché il sistema immunitario elabori una protezione adeguata contro il virus.
E poiché il periodo di incubazione è più breve del tempo di attesa tra le dosi, è possibile contrarre COVID-19 prima o subito dopo la vaccinazione, poiché il tuo corpo non ha avuto abbastanza tempo per costruire l'immunità.
Se ciò accade, il CDC raccomanda di attendere fino a quando non si è completamente recuperato per praticare il vaccino.
Per quanto tempo è necessario mettersi in quarantena dopo essere stato esposto al coronavirus?
Le determinazioni scientifiche del CDC (Centers of Disease Control and Prevention) dicono che qualora fossi entrato in contatto con il virus senza presentare sintomi chiaramente patologici, dovrei comunque auto-monitorarmi.
Tradotto in pratica, significa dare prioritaria attenzione a sintomi come la febbre, tosse e ancora di più la difficoltà respiratoria. Di conseguenza, è necessario stare lontani dai luoghi affollati, mantenere almeno 1,5 metri di distanza dalle altre persone e in ogni caso indossare una mascherina FFP2 di alta qualità in caso di necessità.
Se sai di essere entrato in contatto con qualcuno che ha COVID-19, dovresti metterti in auto-quarantena se:
- Completamente vaccinato con possibili sintomi COVID
- Non vaccinati o non completamente vaccinati
Se non sei vaccinato o sei a più di 6 mesi dalla tua vaccinazione completa e non hai ancora avuto la tua dose di richiamo, il CDC ti raccomanda:
- Isolamento personale per almeno 5 giorni.
- Seguire rigorosamente l'uso della mascherina FFP2 per altri 5 giorni.
Ma se la quarantena di 5 giorni non è effettuabile per qualche motivata ragione, il CDC suggerisce di indossare una mascherina ben aderente quando si è in prossimità di altre persone per 10 giorni dopo l'esposizione.
Se hai ricevuto la vaccinazione e il richiamo, non è necessario mettersi in quarantena dopo essere entrato in contatto con un caso positivo di COVID-19. Ma bisognerebbe in ogni caso indossare una mascherina FFP2 per almeno 10 giorni dopo l'esposizione.
Se sei stato esposto al contagio, l'opzione migliore includerebbe anche un test COVID-19 il quinto giorno successivo all'esposizione.
Se inizi ad avere sintomi, dovresti metterti in quarantena fino a quando non ottieni un test negativo che dimostri che i tuoi sintomi non sono stati causati da COVID-19.
Tuttavia, dopo aver lasciato la quarantena, dovresti continuare a monitorarti per eventuali sintomi se durevoli.
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