Vaccino contro il Covid: cosa dicono i dati su ulteriori dosi di richiamo

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  Redazione
  01 marzo 2023
  2 minuti, 22 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale Post

Il CDC degli Stati Uniti (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) è sempre prodigo di informazioni, aggiornamenti scientifici e consigli terapeutici che riguardano il COVID. Costituendo una fonte essenziale di riferimento per le autorità sanitarie di tutto il mondo, Italia compresa.

Ultimamente, Il CDC si è espresso sulla necessaria o meno necessità di ripetere annualmente il richiamo vaccinico contro l’infezione da SARS-Covid-19, responsabile della epidemia che ha colpito l’intera popolazione mondiale producendo alcune centinaia di migliaia di vittime (quelle censite) e milioni tra ricoveri ed invalidi.

Il CDC produce le sue valutazioni sempre sulla base di accurati accertamenti sul campo e risultati ottenuti tramite rigorose prove scientifiche.

L’ultimo comunicato afferma che non ci sono ancora sufficienti prove per raccomandare più di un vaccino di richiamo contro il Covid-19 all'anno, per le persone anziane e quelle con un deficit del sistema immunitario.

Il gruppo di lavoro COVID-19 del “Comitato consultivo per le pratiche di immunizzazione” (ACIP) del CDC, ha sostenuto per suo conto una campagna annuale di richiamo mirato su tali popolazioni considerate ad alto rischio.

L'agenzia attualmente raccomanda alle persone anziane e immunocompromesse di praticare le dosi vacciniche di richiamo COVID più frequentemente poiché la forza del vaccino di solito diminuisce più velocemente per queste popolazioni rispetto ai giovani, dotati di un sistema immunitario più efficace.

Nella primavera del 2022, il CDC lo ha raccomandato nei pazienti immunocompromessi e nelle persone di età superiore ai 50 anni: si tratta della somministrazione di una dose aggiuntiva, solo se hanno ricevuto il loro primo richiamo almeno quattro mesi prima.

In aggiunta, il comitato ACIP ha consigliato, in qualche caso, di mostrare flessibilità nelle raccomandazioni solo per coloro con sistema immunitario compromesso.

Sia il CDC che l’autorevole Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti – dove vige la maggior parte delle ricerche sul Covid – sono impegnati sull’ aggiornamento al meglio dei vaccini anti-Covid al fine di ottimizzare la reazione immunitaria in termini di maggiore specificità verso le varianti del momento, secondo uno standard analogo a quello praticato nella campagna vaccinica annuale anti-influenzale.

Circa 53,3 milioni di persone negli Stati Uniti - approssimativamente il 16% della popolazione degli Stati Uniti - hanno ricevuto una dose di richiamo COVID-19 da quando le versioni aggiornate dei vaccini sono state autorizzate a settembre.

Ciò si confronta con 230 milioni di americani, circa il 70% della popolazione, che hanno ricevuto la serie iniziale di due dosi di vaccini COVID.

Al momento attuale queste conclusioni si equivalgono a quelle europee sul medesimo argomento.

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Salute e Benessere

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