L’Idrogeno verde come chiave del futuro sostenibile

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  Federica Luise
  17 gennaio 2024
  5 minuti, 4 secondi

Nella tavola periodica degli elementi, l'idrogeno occupa una posizione primaria ed è classificato come un vettore energetico, ovvero una sostanza che in natura si trova soltanto legata ad altri elementi e, per separarlo, è necessaria una fonte di energia.

A seconda della produzione (scissione), l’idrogeno può variare in origine e impatti ambientali, identificati attraverso diverse colorazioni. Il colore rosa, ad esempio, è associato all’idrogeno generato dall'energia nucleare, mentre il marrone e il grigio sono tipici della produzione legata alle industrie dei combustibili fossili, rappresentando le opzioni più inquinanti. D'altra parte, l'idrogeno blu e verde sono caratterizzati da minori emissioni di carbonio, posizionandosi come alternative più sostenibili.

L'idrogeno verde, privo di emissioni di carbonio, si ottiene attraverso l'elettrolisi dell'acqua, un processo che consiste nella decomposizione della molecola d'acqua in idrogeno e ossigeno, alimentato da energie rinnovabili come il solare o l'eolico. Questo metodo può essere implementato mediante impianti semplici e decentralizzati, evitando impatti negativi sulla salute e sull'ambiente. Inoltre, contribuisce in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi globali di emissioni zero entro il 2050 (Net Zero Emissions).

L’utilizzo dell’idrogeno verde si propone come sostituto efficace ai combustibili fossili nelle cosiddette industrie Hard to Abate, ovvero settori con un’elevata produzione di emissioni ad alta intensità energetica, che incontrano difficoltà nel passaggio alle energie rinnovabili. Questo include ambiti come le industrie chimiche, del cemento, acciaio e vetro, dove l'introduzione dell'idrogeno può offrire una valida alternativa sostenibile lì dove le energie rinnovabili non possono arrivare.

La comunità internazionale sta progressivamente accogliendo il nuovo mercato dell’idrogeno, con importanti attori come gli Stati Uniti, la Cina, l’India, l’Oman e l’Unione Europea, già attivi nello sviluppo di tecnologie ed infrastrutture dedicate.

Il motivo per cui l’idrogeno non ha ancora affermato il proprio ruolo nel mix energetico risiede nella necessità di una rete specifica di infrastrutture, logistica e stoccaggio, settori in cui finora i governi non hanno investito in modo significativo. Tuttavia, con l'imminente transizione energetica, si assiste all’inizio di una riqualificazione dei gasdotti per adattarli al trasporto dell'idrogeno.

Tuttavia, la ridotta diffusione di impianti ad idrogeno è anche data dal timore del rilascio accidentale di gas, di incidenti e di esplosioni in quanto l’idrogeno è un elemento facilmente infiammabile, motivo per cui i processi di rilascio delle norme di sicurezza a riguardo sono ancora molto lunghe e poco chiare. 

L'Unione Europea apre la strada all'idrogeno verde

In seguito alla COP28 (Conferenza delle Parti), tenutasi ad inizio dicembre, e alla crescente urgenza di affrontare il cambiamento climatico, il Vice Presidente Esecutivo per il Green Deal, Frans Timmermans, ha enfatizzato la necessità per l'Europa di abbandonare rapidamente i combustibili fossili e adottare fonti energetiche rinnovabili. Il Commissario per l'Energia, Kadri Simson, ha annunciato l'espansione del mercato dell'idrogeno, creando un ambiente favorevole agli investimenti, sviluppando infrastrutture dedicate e proponendo l'Europa come un hub per l'esportazione di idrogeno verso Paesi terzi.

Questo obiettivo verrà perseguito all’interno della Strategia dell’Unione Europea sull’Idrogeno, adottata nel 2020, insieme al Piano RepowerEU 2022 e alla European Clean Hydrogen Alliance. Questo sarà facilitato attraverso la creazione di una nuova entità europea, l'ENNOH (Hydrogen Network Operators), e della European Hydrogen Bank. Quest'ultima rappresenterà la prima banca al mondo dedicata a finanziare e supportare le aziende in transizione, focalizzandosi sulla costruzione di reti di energie rinnovabili e fornendo un sostegno finanziario di circa 4,5€ per kg di idrogeno. Questa iniziativa mira a incentivare la produzione e l'adozione dell'idrogeno a livello europeo, con un sussidio superiore rispetto a quello attualmente disponibile negli Stati Uniti, che si attesta a 3€ al kg.

Tra le iniziative europee, si evidenziano il Partenariato per l'Idrogeno Pubblico, volto ad accelerare la ricerca e la diffusione di impianti noti come Hydrogen Valleys. In aggiunta, è stata istituita l'Alleanza Europea per l'Idrogeno Pulito, che mira a coordinare la produzione di idrogeno con la sua distribuzione tra i Paesi membri dell'Unione Europea. Infine, è stata ideata la Bussola per il Finanziamento Pubblico dell'Idrogeno come guida per individuare le fonti di finanziamento disponibili per progetti e programmi dedicati.

La Germania si posiziona come stato leader nel nuovo mercato energetico europeo, assumendo il primo posto con un investimento da 9 miliardi di euro per la conversione delle proprie industrie dal carbone all’idrogeno e delle aree dedite alla produzione di energia fossile che verranno riqualificate, come l’area di Ruhr nell’ovest del Paese.

L’idrogeno verde in Italia

Con un impegno finanziario di 450 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l'Italia ha posto l'accento sul sostegno a progetti legati all'idrogeno nel Paese. Il decreto DM del 21 luglio 2023 è stato firmato, determinando l'entrata in vigore delle norme necessarie in materia di sicurezza per ridurre al minimo i rischi di incidenti correlati all'idrogeno.

In tal modo, è stato lanciato un bando per la costruzione delle Hydrogen Valleys in varie regioni italiane, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Toscana, Trento e Valle d'Aosta.

Lo scorso dicembre sono stati lanciati due importanti impianti: Helios, il più grande polo di produzione di idrogeno verde nel Centro Italia, situato alle porte della città di Frosinone, con l'obiettivo di alimentare l'area industriale circostante, sotto la direzione della compagnia energetica francese ENGIE e della Società Gasdotti Italia (SGI).

Contemporaneamente, è stato inaugurato IdrogeMO, un progetto di produzione di idrogeno verde in provincia di Modena. Questa iniziativa è guidata da Hera, che si occuperà della costruzione dell'impianto fotovoltaico, e SNAM, responsabile dell'impianto di produzione di idrogeno.

Entrambi questi impianti rappresentano importanti passi avanti nella promozione dell'idrogeno verde come risorsa energetica sostenibile in Italia.

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Federica Luise

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