Si parla tantissimo di greenwashing e, in particolare di imprese che usano claim ispirati all’ecologia e all’ambiente per il loro tornaconto economico, non interessandosi minimamente alla natura e all’ecosistema. Sul greenwashing sono stari scritti in numerosi articoli, che ne hanno evidenziato la pericolosità e l’illegalità, nonché la slealtà nei confronti dei consumatori che credono di acquistare qualcosa di eco-friendly, quando invece si ritrovano a usare prodotti scadenti e inquinanti.
Al greenwashing, però, si aggiunge un nemico ben più subdolo, il lovewashing. Si tratta di una pratica usata soprattutto dalle catene di fast food per spingere i consumatori a venire nei loro ristoranti e magiare cibo pieno di sale, grassi e zuccheri. Certo, a volte capitano panini o menù ideati da grandi chef, ma si tratta di edizioni limitate, quindi disponibili per poco tempo e a un costo maggiore.
Il lovewashing, quindi, è un modo per convincerci a mangiare cibo spazzatura. Il caso di McDonald’s è emblematico: l’azienda afferma di amare la natura e l’ambiente, così come di voler rispettare le antiche ricette delle diverse tradizioni culinarie. Di conseguenza, invita come sponsor famosi chef che creano panini in edizione limitata con ingredienti selezionati, per poi continuare invece con le solite pratiche che danneggiano la natura, l'ambiente e la nostra salute.
“Questa è la nostra dichiarazione d’amore per l’Italia.” dice il claim di McDonald’s e anche “Sosteniamo la filiera agroalimentare italiana, attraverso la scelta di ingredienti anche DOP e IGP e ci impegniamo in progetti di valore per il Paese”. Ma non è davvero così, anzi. È vero che la celebre catena di fast food ha messo nei suoi menù panini con ingredienti di pregio, ma i grassi, gli zuccheri e il tanto sale rimangono. Solo che il consumatore pensa di onorare le tradizioni italiane e di mangiare cibo più sano.
Questo non vale solo per McDonald's, ma anche per tutte le catene di fast food che offrono cibo a poco prezzo, sebbene ricco di zuccheri, grassi e sale: sostanze che rendono il tutto apprezzabile per il palato, ma anche dannoso per l’ambiente e la salute. Il bliss point tra grassi, zuccheri e sale, infatti, è quel mix che rende il junk food veramente irresistibile e ci porta a mangiarlo anche tre o più volte al giorno, sviluppando una sorta di dipendenza che giova agli affari dei fast food, ma non al nostro benessere o alla natura.
Le cattive abitudini alimentari rappresentano un danno per la salute e per l’ambiente a causa degli alti livelli di addensanti, coloranti e prodotti chimici che contengono. Per rompere questo circolo vizioso, quindi, possiamo scegliere alternative vegetali più sostenibili, se possibile a chilometro 0. Se è vero che mangiare cibi sani e controllati può essere difficile, e a volte anche costoso, si tratta comunque dell’unica opzione che abbiamo per salvare il nostro pianeta da inquinanti molto pericolosi che rendono l’ambiente malsano e distruggono la biodiversità.
In conclusione, scegliere alternative vegetali e il più possibile a km0 è una delle armi che abbiamo a disposizione per salvare il pianeta. Senza diventare per forza vegetariani o vegani, basta fermarsi a riflettere e a mettere nel carrello cibi sani. Il mondo ci ringrazierà.
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L'Autore
Valeria Fraquelli
Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.
Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.
La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.
La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.
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love washing cibo spazzatura fast food alternative vegetali inquinamento