Made in Africa: il fashion senza confini

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  Redazione
  01 agosto 2019
  4 minuti, 25 secondi

Grazie ai vivaci colori e ai tessuti di ottima qualità si sta sviluppando a livello internazionale un crescente interesse per la moda e lo stile africano. Per un lungo periodo gli stati africani si sono visti costretti, per le scarse possibilità economiche, ad importare nel territorio abiti di seconda mano, provenienti dai paesi occidentali: ora la situazione si sta nettamente modificando. Per cercare di invertire questa tendenza, alcuni designer stanno lavorando copiosamente per la creazione di collezioni di abiti completamente made in Africa.

Si può notare negli ultimi anni una tendenza sempre maggiore, espressa dai fashion designer di tutto il mondo, nel recarsi nel continente africano per cercare ispirazioni da portare nelle passerelle durante le fashion weeks occidentali.

A dispetto di questo crescente interesse, l'Africa non è priva di designer autoctoni, anzi vi sono esempi di successo che stanno emergendo nel continente e nel mondo. Una dimostrazione di notevole rilevanza di questo trend proviene da Adama Ndiaye, anche conosciuta come Adama Paris. Ella è nata a Kinshasa nell'ex stato dello Zaire, ora Repubblica Democratica del Congo, e ha trascorso la sua giovinezza tra il continente africano e Parigi, città in cui i genitori erano spesso costretti a recarsi per lavoro; proprio qui si è delineato il suo stile e ha mostrato il suo primo interesse per la moda. Ha deciso quindi di lanciare il marchio Adama Paris, una piattaforma di moda per promuovere il suo brand e quello di altri creatori, spinti dalla sua stessa passione. Adama è anche la fondatrice e ideatrice di numerosi eventi di moda che si tengono annualmente in Africa e in altri continenti come la Dakar Fashion Week, gli Afrika Fashion Awards, che sono considerati « les Trophés de la mode Africaine » (TMA), e la Black Fashion Week di Praga, Bahia, Parigi e Montreal dal 2010.

Tali eventi, avendo come tematica principale la moda africana, hanno contribuito ad aumentarne il prestigio a livello internazionale, permettendo a questa di svilupparsi e farsi apprezzare al pari dei tipici canoni occidentali. Queste manifestazioni evidenziano le ricchezze culturali dell'Africa, la bellezza e l'emancipazione della donna nera, creando un ponte capace di collegare il continente con il resto del mondo.

La moda Made in Africa e l'utilizzo del cotone lavorato dagli artigiani senegalesi sono quindi il marchio di fabbrica della casa di moda Adama Paris.

Un'altra ambasciatrice della cultura e della moda africana (in particolare dell'Africa centrale) nel mondo è Nzoubou M Mireille. Nata in Gabon nel 1973, Nzoubou è la fondatrice del marchio WOLMMI, in cui ha perfettamente amalgamato le origini etniche dei suoi genitori all'internazionalismo che ha interiorizzato nel periodo in cui ha vissuto in Francia per migliorare la propria formazione. La stilista gabonese vive attualmente in Francia, a Marsiglia, luogo nel quale vorrebbe sviluppare un progetto ambizioso e di respiro internazionale, che le permetterebbe di promuovere il suo paese di origine, al quale resta tuttora fortemente legata. Nzoubou ha il desiderio, infatti, di aprire uno show-room in cui poter presentare la sua linea etnica; il suo scopo è quello di recuperare e promuovere il costume tradizionale dei gabonesi, sia a livello nazionale che internazionale, conservando il carattere ancestrale delle tradizioni locali. Inoltre, la stilista vorrebbe con tale progetto sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alla salvaguardia di materiali tessili naturali presenti nel Gabon, così come tutte le tecniche e le conoscenze relative alla cucitura di abiti. Secondo Nzoubou, gli artigiani di tutto il continente possiedono abilità e tecniche uniche, spesso tramandate di generazione in generazione, grazie alle quali creano magnifici oggetti tipici. Tali tecniche non devono andare perdute ed è per questo che facilitarne la diffusione e la conoscenza diventa essenziale. In particolar modo, ciò può avvenire grazie ad ambasciatrici del patrimonio culturale africano, come le stiliste sopra citate che offrono un inestimabile punto di connessione tra l'Africa e l'Occidente tramite il loro operato.

L'Africa ha vaste risorse per la produzione di prodotti di alta qualità per il commercio internazionale. Tuttavia, storicamente, le esportazioni si sono concentrate sulle materie prime piuttosto che sui prodotti finiti. I prodotti pronti per la vendita al dettaglio possono determinare un prezzo fino a sette volte superiore rispetto al prodotto iniziale; il "valore aggiunto" può contribuire a ridurre la povertà e generare più reddito per le comunità africane locali.

I designer africani stanno quindi lavorando al fine di coniugare le potenzialità della cultura africana, la manualità e le tradizioni che sono incorporate nella natura di un popolo di lunga tradizione, ai quali si aggiungono le prospettive economiche che permetterebbero al continente di risorgere.

Il continente africano ha molto da offrire per recuperare il gap creatosi con l'Occidente, ma sembra ormai che i tempi siano maturi per un cambiamento profondo, facilitato dall'impegno delle donne nella moda.


"Much of my inspiration come from the big cities... My aim was and still is sharing with all modern women one fashion without borders." (Adama Paris)

FONTI


A cura di Sofia Perinetti

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