Minimalismo, se ne parla tanto ultimamente.
Si parla di fare spazio nella nostra mente, nella nostra casa, nella nostra vita, sappiamo che i più attenti all’ambiente e all’ecologia cercano di ridurre le cose in loro possesso e di acquistare oggetti nuovi solo quando è davvero necessario e sappiamo anche che il nostro pianeta ci ringrazierà se smettiamo di comprare usa e getta.
Minimalismo vuole dire meno inquinamento e questo è ormai risaputo, ma così è un po’ troppo riduttivo. Vediamo allora di scoprire insieme cos’è il minimalismo.
Ma per prima cosa bisogna capire davvero cosa vuole dire essere minimalista e come si comporta una persona che pratica questo stile di vita. Si, perché l'architetto e scrittore John Pawson afferma che " il minimalismo, più che l'architettura, è uno stile di vita " e questo stile di vita può riguardare davvero tutti gli ambiti della vita, dal cibo al vestiario, dal mobilio all’organizzazione della casa.
Comunque su un punto tutti gli esperti concordano: “Il minimalismo è libertà, pura e semplice. Libertà di vivere la vita come meglio crediamo, liberi dagli eccessi che ci distraggono da quello che è veramente importante per noi, cosa che ci permette poi in fin dei conti di essere felici e realizzati”.
La maggioranza di coloro che si sono o si stanno approcciando allo stile minimalista afferma di sentirsi triste, stanco di avere tanti oggetti accanto a sé, di comprare anche cose belle senza riceverne il minimo piacere quando invece dovrebbe essere felice e appagata. Minimalismo significa avere poche cose che servono davvero e contente di apprezzare maggiormente quello che si ha, creando ordine anche nella propria mente. Essere grati per quello che si ha e sprecare di meno rendono più felici, più sicuri e più consapevoli di ciò che si acquista, oltre ad essere più disponibili a fare beneficenza e aiutare i meno fortunati.
Minimalismo significa infatti meno consumismo e meno sprechi e, visto che da poco abbiamo celebrato la giornata contro lo spreco alimentare, essere minimalisti anche nell’acquisto del cibo fa bene a noi e al nostro portafogli, al pianeta perché vuole dire meno emissioni e meno inquinamento e anche ai più poveri che possono avere cibo buono e sano a sufficienza. Quando si parla di cibo essere minimalisti è una necessità, un regalo che facciamo a noi stessi e alle generazioni future, una buona azione e un atto di consapevolezza.
Uno stile di vita che “rende le nostre azioni sostenibili sul lungo periodo, senza intaccare oltremodo quegli equilibri – sociali, economici, ecologici, culturali etc. – che differentemente subirebbero di rimando le nostre scelte di vita”, questo vuole essere il minimalismo.
Minimalismo significa adottare comportamenti e abitudini che preservano le risorse naturali, umane, sociali ed economiche, riducendo l’inquinamento, e pensiamo soprattutto a questo punto, e promuovendo molto più in generale, il benessere delle generazioni presenti e future.
Minimalismo vuole dire fare decluttering, eliminare il superfluo, le cose che ormai sono inutili o rovinate, consumate dal tempo. Lasciare cose ormai non più utilizzabili è un ottimo esercizio per la nostra mente, ci consente di capire quali sono davvero gli oggetti importanti e cosa rappresentano per noi e per la nostra vita. Mettere in ordine può essere una vera librazione e un nuovo inizio, avendo più consapevolezza di quello che si ha per non accumulare e non sprecare, per il bene nostro e del pianeta.
Il minimalismo è uno stile di vita amico dell’ambiente, uno stile di vita davvero sostenibile che guarda al pianeta e alla nostra vita, alla nostra salute mentale, alla nostra voglia di leggerezza e alla nostra voglia di libertà. Essere minimalisti vuole dire creare ordine non solo nelle nostre case ma anche nelle nostre menti, dopo il traffico della città e il lavoro con i suoi ritmi sempre più pressanti, arrivare in una casa ordinata è quello che ci vuole per rilassarci e calmare i nervi, dimenticare per un attimo i problemi quotidiani.
In conclusione il minimalismo deve essere una gioia, una scelta ragionata e senza imposizioni, altrimenti rischia di causare l’effetto contrario, di stressare ancora di più, vanificando i buoni propositi a favore dell’ambiente.
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L'Autore
Valeria Fraquelli
Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.
Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.
La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.
La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.
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