Mosca aggira le sanzioni e il PIL cresce

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  Jacopo Biagi
  10 febbraio 2023
  4 minuti, 24 secondi

È passato quasi un anno da quando il conflitto armato tra Russia e Ucraina ha avuto inizio. Nelle prime ore del 24 Febbraio 2022 le truppe di Mosca attraversavano in massa il confine ucraino. La risposta dell’occidente non ha tardato ad arrivare applicando durissime sanzioni volte a intaccare l’economia russa. A un anno dalla loro applicazione ci si chiede in che stato si trovi l’economia della Federazione. 

A novembre dello scorso anno l’economista Nabiullina, governatrice della Banca centrale russa, in un suo discorso dinanzi alla Duma aveva messo ben in chiaro come le sanzioni occidentali avessero duramente impattato sull’intero sistema economico della Russia. Secondo una stima della Banca Mondiale, del Fondo monetario internazionale (Fmi) e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) il prodotto interno lordo di Mosca avrebbe subito un crollo, nel 2022, che si aggirava tra il 3,4% e il 4,5%. Lo stesso Fondo monetario internazionale, nelle sue previsioni di ottobre, stimava che l’economia russa avrebbe subito un calo del 2,3% anche per l’anno 2023. Tuttavia, più recentemente, queste previsioni sono state ampiamente riviste. Per il World Economic Outlook il PIL della Russia quest’anno sarà in crescita dello 0,3% e vedrà un’espansione del 2,1% nel 2024.

Perché le sanzioni non sembrano funzionare come previsto?

Il motivo di questa inversione di tendenza, secondo il nuovo rapporto del Fmi, è da ricercarsi nei nuovi partner commerciali della Federazione. La Russia, non essendo stata estromessa dal mercato globale, sta continuando a vendere i suoi asset più strategici come petrolio e gas naturale. Le ultime ricerche della Barents Observer, una testata specializzata sulla regione di Barents, hanno evidenziato come nel porto commerciale di Murmansk, situato nel nord-ovest della Russia, le esportazioni di greggio siano rimaste immutate anche nel 2022 muovendo circa 158 milioni di barili di petrolio verso i nuovi acquirenti.

Dopo il blocco di Europa e Stati Uniti sulle importazioni di petrolio, la Russia ha spostato le esportazioni verso nuovi compratori. Lo scorso anno la Federazione ha aumentato in modo significativo la vendita e il trasporto delle proprie merci verso i porti di Iskenderun e Zonguldak, in Turchia, quello di Port Said, in Egitto, e di Mumbai, in India. Nei mesi di novembre e dicembre India, per il 40%, e Turchia, per il 21%, erano responsabili dell’acquisto di quasi due terzi del petrolio esportato dalla Russia. Il commercio tra la Russia e l’India è aumentato al punto tale che, come rivela il Wall Street Journal, una compagnia di trasporti indiana con sede a Mumbai, la Gatik Ship Management, che nel 2022 non risultava gestire alcuna nave, ora controlla 25 petroliere che trasportano costantemente greggio proveniente dalla Federazione Russa.

Tra i complici, responsabili della sorprendente ripresa economica di Mosca, vi sono anche Paesi europei, come la Grecia, che hanno facilitato i trasporti commerciali dalla Russia. La società greca TMS Tankers, in poco più di un mese ha compiuto 14 viaggi per consegnare il greggio russo nonostante le sanzioni imposte dall’Unione Europea. Talvolta il petrolio, per cancellarne le tracce e aggirare i divieti, viene riversato da una nave all’altra in mezzo all’oceano, in acque internazionali.

Appare evidente, come scrive il Fmi, che l’attuale tetto massimo del prezzo del petrolio imposto dall’Europa non abbia intaccato in modo significativo i volumi delle esportazioni di petrolio russo. Tuttavia, se il “price cap” a 60 dollari a barile dovesse essere mantenuto o se Mosca fosse costretta a svendere i suoi prodotti a un prezzo fortemente ribassato pur di smerciarli, questo causerebbe un forte calo nelle entrate del Cremlino.

Con il venir meno dei grandi partner commerciali Europei il commercio russo continua ad essere reindirizzato dalle sanzioni verso quegli Stati che non le hanno applicate. Le merci vengono spedite in Paesi alleati o Paesi vicini geograficamente alla Russia aggirando le sanzioni perché considerate beni dei Paesi in cui transitano. L’economista Matthew Klein, esperto di guerre commerciali, ha calcolato che le esportazioni globali verso la Russia lo scorso novembre erano inferiori solo del 15% rispetto al volume pre-invasione. Il New York Times scrive inoltre che l’Armenia, nell’ultimo periodo, ha aumentato il volume delle importazioni di smartphone di almeno 10 volte facendoli transitare nel Paese e rivendendoli in seguito alla Russia. Anche altri paesi come Bielorussia, Cina e Kazakistan hanno aumentato le spedizioni verso Mosca. Merci come beni industriali, elettrodomestici, parti di automobili e prodotti elettronici non sono più trasportati via nave nel porto di San Pietroburgo, ma sono ora trasportati via terra, tramite camion, attraverso i Paesi vicini.

Tuttavia, nonostante la Russia sia riuscita ad aggirare le sanzioni per alcuni beni, permangono le difficoltà nel procurare prodotti tecnologici occidentali. Senza le merci inviate dall’Europa e dovendo fare i conti con una grave mancanza di microchip, le industrie russe avranno molta difficoltà nel mantenere il passo con la produzione internazionale e contemporaneamente sopperire anche alla domanda del mercato interno.

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Fonti consultate per il presente articolo:

Immagine: https://www.pexels.com/it-it/foto/porto-nave-veicolo-trasporto-11940863/

https://tg24.sky.it/economia/2023/02/01/russia-economia-sanzioni

https://formiche.net/2023/01/russia-ucraina-guerra-pil-putin/

https://www.ilgiornale.it/news/economia-e-finanza/sanzioni-non-affondano-leconomia-russia-perch-pil-mosca-sale-2111382.html

https://www.iltempo.it/esteri/2023/01/31/news/sanzioni-russia-non-funzionano-economia-crescita-flop-occidente-guerra-34716883/

https://www.ilfoglio.it/economia/2023/02/02/news/l-industria-militare-tiene-su-il-pil-della-russia-ma-l-economia-si-e-deteriorata-4912774/

https://www.nytimes.com/2023/01/31/business/economy/russia-sanctions-trade-china-turkey.html

https://www.repubblica.it/esteri/2023/01/31/news/economia_russa_sanzioni_perche_non_affonda-385940243/

https://thebarentsobserver.com/en/industry-and-energy/2023/01/new-trade-shipments-murmansk-show-russias-great-partner-shift

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