NATO: continua il braccio di ferro tra Turchia e Svezia

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  Chiara Cecere
  06 febbraio 2023
  3 minuti, 38 secondi

Svezia e Finlandia hanno interrotto decenni di non allineamento militare chiedendo di aderire all'alleanza di difesa guidata dagli Stati Uniti in risposta all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia a febbraio 2022.

La Svezia e la Finlandia hanno firmato lo scorso anno un accordo con la Turchia per superare l'obiezione di Ankara alle loro adesioni alla Nato, che richiedono l'approvazione di tutti i 30 stati membri dell'Alleanza. La Turchia vuole che i due paesi si uniscano alla lotta contro i militanti curdi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). Ora Svezia e Finlandia hanno intrapreso strade diverse nel cammino verso la NATO. 

Lo scorso mercoledì la Finlandia ha cancellato l'embargo nei confronti della Turchia applicato nel 2019 e ha annunciato la ripresa dell'export di acciaio per la produzione di componenti di armamenti e blindati da guerra. Helsinki si è aperta quindi all'opzione di un ingresso senza la Svezia.
Con la Svezia invece la situazione è più tesa che mai. Da tempo la Svezia dà sostegno ai curdi del PKK, la cui ideologia si fonda sul marxismo-leninismo rivoluzionario e sull'etno-nazionalismo separatista, contro cui il governo turco è in guerra da anni. Il PKK è inoltre classificato come organizzazione terroristica a livello internazionale da numerosi Paesi, tra cui dal 2004 anche i membri dell'Unione Europea (di cui la Svezia fa parte) e altri come Stati Uniti, Canada e Australia. Anche la NATO indica il PKK come entità terroristica. Ma l’attribuzione di terrorismo nei confronti del PKK è molto controversa e dibattuta, anche perché la popolazione curda in Turchia è spesso oggetto di persecuzione. Per questo, la Svezia in alcuni casi ha trattato dei membri del PKK come rifugiati politici, fornendo loro protezione e rifiutandosi di estradarli in Turchia.
Ankara sta chiedendo alla Svezia di compiere ulteriori passi entro le otto/dieci settimane, perché il Parlamento turco potrebbe andare in pausa prima delle imminenti elezioni di giugno. Ibrahim Kalin, consigliere per la politica estera del Presidente Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che gli emendamenti costituzionali che la Svezia sta attuando in materia di terrorismo devono inviare un messaggio molto concreto ai gruppi terroristici, che "la Svezia non è un rifugio sicuro per loro".

Non sono mancate però le tensioni diplomatiche: un filmato, condiviso per la prima volta su Twitter dal Comitato di solidarietà svedese filo-curdo per il Rojava e che mostrava un'effigie di Erdogan appesa per i piedi fuori dal municipio di Stoccolma, ha scatenato le critiche del Ministro degli Esteri Turco Mevlut Cavusoglu. Il Primo Ministro svedese, Ulf Kristersson ha definito l'atto "estremamente grave" e lo ha considerato un "sabotaggio" contro l'adesione di Stoccolma alla Nato.
La situazione di tensioni si è aggravata irrimediabilmente con il gesto del leader del partito di estrema destra “Stram Kurs” Rasmus Paluden che ha bruciato una copia del Corano davanti all'ambasciata turca sabato 21 gennaio a Stoccolma (manifestazione autorizzata dalle stesse autorità svedesi), stesso giorno in cui nella capitale si è tenuta una manifestazione per i curdi. Il governo turco ha protestato in maniera ufficiale contro il governo svedese e ha anche annullato una visita del ministro della Difesa della Svezia ad Ankara, chiedendo uno stop (a tempo indeterminato) agli incontri trilaterali per l'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO.

A rimediare ci hanno provato gli Stati Uniti: durante la visita di fine gennaio a Washington il segretario di stato americano Anthony Blinken ha promesso al Ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu che gli Stati Uniti avrebbero accelerato sulla fornitura di jet da guerra F16 alla Turchia in cambio del semaforo verde per la Svezia nella NATO. Ankara rifiuta le negoziazioni e continua a chiedere a Stoccolma la consegna di alcuni terroristi.

Il parlamento ungherese aveva già ratificato il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza, mentre la Finlandia avanza in solitudine. Il processo di adesione della Svezia sembra ormai bloccato, almeno per il momento.

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Fonti consultate per la stesura di questo articolo:

https://www.ilpost.it/2023/01/24/erdogan-svezia-nato-corano/

https://www.agi.it/estero/news/2023-01-14/nato-turchia-adesione-svezia-19631440/

https://www.agi.it/estero/news/2023-01-24/erdogan-no-svezia-nato-19776418/

https://www.agi.it/estero/news/2023-01-24/nato-ingresso-della-svezia-sempre-piu-in-salita-19785238/

https://www.agi.it/estero/news/2023-01-27/nato-finlandia-svezia-ingresso-non-prima-di-giugno-19818988/

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L'Autore

Chiara Cecere

La mia passione per ciò che studio deriva dalla mia inappagabile curiosità, unita ad un briciolo di idealismo. Per quest’ultimo aspetto, le mie esperienze all’estero in precedenza sono state concentrate sui paesi scandinavi: ho trascorso un anno a Stoccolma lavorando come ragazza alla pari durante il mio gap year prima dell’università e ho vinto lo scambio con la prestigiosa università di Lund da gennaio a giugno 2020, durante la triennale in Diplomatic International Sciences all'Università di Bologna. La mia determinazione è confermata dal fatto che sia riuscita a raggiungere un buon livello di svedese in meno di un anno. Inoltre, il secondo semestre del primo anno (gennaio 2022), ho preso parte ad un secondo Erasmus presso l’università di Science Po Lyon, che ho vinto facendo domanda per la carriera futura, magistrale di International Relations - International Affairs. Sono appassionata ed entusiasta riguardo alla scelta del corso di studi triennale, per cui ho scelto di continuare con una magistrale in International Affairs all’università di Bologna. Ho scelto il curriculum di International Affairs proprio perché sono attratta da aree geografiche diverse dall’Europa, in particolare l’Africa. Considero la mia apertura mentale e la mia sensibilità culturale le mie migliori qualità, e la mia forza motrice è una grande curiosità unita a un pizzico di idealismo.

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Turchia Svezia NATO curdi