Nature restoration law

Un grande balzo in avanti per l’Unione Europea nel ristabilimento degli ecosistemi naturali

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  Elisa Modonutti
  01 dicembre 2023
  3 minuti, 33 secondi

Lo scorso 9 novembre, il Consiglio Europeo ha accettato di negoziare una nuova legge che mira al ripristino degli habitat naturali europei entro il 2030. L’accettazione della posizione negoziale della legge, avvenuta con una maggioranza risicata da parte degli europarlamentari (336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni), rappresenta un passo avanti verso il ripristino di tutti gli ecosistemi naturali europei, non solamente fondamentali per la vita sul continente, ma anche contro la lotta al cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e in favore di una riduzione dei rischi per la sicurezza alimentare.

Ritorno alle origini

L’accettazione della proposta di legge, originariamente proposta dalla Commissione europea nel giugno del 2022 è giunta dopo più di un anno, a seguito di un arduo percorso composto da contrattazioni e discussioni controverse.

I motivi alla base del disegno di legge vano ricercati nel continuo deterioramento degli habitat naturali europei, fondamentali per la vita e l’economia del continente. Infatti, solo il 15% delle risorse naturali europee si trova in “buone” condizioni, mentre la grande maggioranza delle zone naturali è severamente soggetta a seri danneggiamenti a causa non solo del cambiamento climatico e dell’aumento delle temperature, ma anche dall’inquinamento, dalla crescente urbanizzazione e dall’espansione di aree rurali, dalla diffusione di specie esotiche invasive, e, ultima ma non meno importante, dalla sempre maggiore scarsità di risorse idriche.

La natura e gli habitat naturali svolgono un ruolo fondamentale per la vita e l’economia terrestre, fornendo non solo cibo, risorse naturali e materie prime (tra quali cibo, acqua, e sostanze grezze), ma essendo anche fondamentali per la produzione di ossigeno, il riassorbimento dell’anidride carbonica e la mitigazione del cambiamento climatico, rendendo dunque possibile la vita sulla terra.

In particolare, dalla natura proviene circa il 50% del Prodotto interno lordo mondiale (PIL). Il ripristino degli ecosistemi naturali significherebbe, quindi, sostenere il recupero di ecosistemi degradati o distrutti migliorandone la struttura e le funzioni, con l’obiettivo generale di migliorare la resilienza e la biodiversità in natura.

Il contenuto della proposta di legge

Il contenuto della proposta di legge che è stato approvato dal Consiglio Europeo vede fortemente ridisegnati i progetti iniziali della proposta della Commissione, tuttavia, rappresenta un passo in avanti verso il raggiungimento degli obiettivi inseriti nella “EU biodiversity strategy for 2030”, la strategia adottata dall’Unione Europea nel 2020 che mira a riportare la biodiversità europea sulla via della ripresa entro il 2030 a beneficio delle persone, del clima e del pianeta.

Prendendo atto che circa l’80% degli habitat naturali europei è in condizioni degradate, la proposta mira a ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi terrestri e marini Europei entro il 2030, e tutti gli ecosistemi danneggiati entro il 2050. Il ripristino delle zone danneggiate consentirebbe inoltre il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e di adattamento climatico dell’UE per far fronte agli accordi internazionali siglati dall’Unione.

La proposta, inoltre, delinea alcune importanti misure e obiettivi per ecosistemi specifici, tra cui foreste, terreni agricoli, ecosistemi urbani ed marini e d’acqua dolce, ma anche contro il declino degli insetti impollinatori, fondamentali per mantenere la crescita dei raccolti.

Nei fatti pratici, la legge sul ripristino degli habitat naturali richiederebbe un’applicazione ai Paesi Membri di piani nazionali volti al raggiungimento degli obiettivi quadro comunitari. Tra gli esempi di misure pertinenti che possono essere messe in atto dai singoli Stati Membri si possono citare la rimozione di colture non autoctone che andrebbero a danneggiare la flora locale, la riumidificazione di torbiere seccate, il divieto o la forte limitazione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.

L’approvazione della proposta di una “EU nature restoration law” da parte del Consiglio dell’Unione Europea rappresenta solo un primo passo verso il testo definitivo della legge che dovrà essere concordato e discusso dal Parlamento Europeo, prima di entrare definitivamente in vigore. L’accordo provvisorio raggiunto, tuttavia, rappresenta una pietra miliare nella storia e nelle politiche europee in relazione alla protezione ambientale.

Fonti utilizzate per il seguente articolo: 

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20230707IPR02433/legge-sul-ripristino-della-natura-il-parlamento-adotta-la-sua-posizione

https://www.epc.eu/en/Publications/Making-sense-of-the-EUs-Nature-Restoration-Law~5269a8

https://www.consilium.europa.eu/en/policies/nature-restoration/

https://environment.ec.europa.eu/topics/nature-and-biodiversity/nature-restoration-law_en

https://www.euractiv.com/section/climate-environment/news/eu-negotiators-agree-historic-law-to-restore-europes-nature/

https://unsplash.com/it/s/foto... (fonte immagine)

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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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Unione Europea natura biodiversità Protezione natura ecosistemi naturali cambiamento climatico