Philadelphia e l’epidemia di droga: il caso Kensington e le strategie di recupero

Mercati della droga a Philadelphia: una situazione fuori controllo

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  Caterina De Rosa
  27 marzo 2025
  5 minuti, 53 secondi

Come in molte metropoli occidentali, tra gli anni ‘80 e ‘90 le grandi città statunitensi hanno vissuto un drammatico aumento del consumo di droghe con un impatto devastante sulla criminalità e sul tessuto sociale. Questo fenomeno ha provocato un inevitabile incremento di rapine, violenza e prostituzione. Tra le città più colpite troviamo: New Orleans, Philadelphia, New York, Pittsburgh, Chicago e Washington. Se, nel corso degli anni, in molte di queste realtà la situazione è stata parzialmente arginata, nella città di Philadelphia il degrado non ha fatto altro che peggiorare. Ad oggi, la metropoli è l'epicentro di una devastante epidemia di oppioidi, con una particolare diffusione di eroina, fentanil e xilazina che hanno aggravato ulteriormente lo scenario sociale.

Kensington: epicentro dell’epidemia

In questo contesto, il quartiere di Kensington è diventato il cuore pulsante della crisi e ormai da decenni combatte contro l’aumento di violenza e la crescente epidemia di droghe. Un'evidente manifestazione di questo aberrante fenomeno è uno dei più grandi mercati di droga all’aperto del Paese: la metà settentrionale di Kensington ospita la maggior parte del traffico di droga, con un conseguente agglomerato di violenza e prostituzione che ne fanno da padrone. 

Quando il sindaco Cherelle L. Parker è entrato in carica a gennaio 2024, uno dei primi obiettivi posti riguardava proprio una bonifica del quartiere in modo da risolvere il problema, o perlomeno evitarne un ulteriore peggioramento. Il piano, chiamato Kensington Community Revival (KCR), è stato annunciato ad aprile 2024 a qualche mese dalle elezioni e prevedeva cinque fasi:

• Avvertimento e opportunità
• Forze dell’ordine e definizione degli obiettivi della comunità
• Messa in sicurezza del quartiere
• Transizione della comunità
• Stabilizzazione

In sintesi, era previsto che dopo una prima fase di sgombero degli accampamenti, le persone avrebbero avuto opportunità di accedere a rifugi e aiuti. Successivamente, sarebbero iniziati arresti mirati per spaccio, consumo di droga e altri reati. Il quartiere di Kensington è diviso a blocchi e le azioni della polizia sarebbero state mirate su aree specifiche con particolari criticità. Gli isolati ripuliti sarebbero stati messi in sicurezza con pattugliamenti e barriere per evitare nuove occupazioni. A seguire, il controllo dell'area sarebbe stato restituito ai residenti, con investimenti per la comunità, mentre la polizia avrebbe progressivamente ridotto la sua presenza, mantenendo comunque un controllo seppur minimo.


Ma quali sono le condizioni di vita di queste persone?

Kensington Avenue e il quartiere che la circonda sono tristemente conosciuti come Zoombieland. Lo scenario che quest’area della città offre è quello di un degrado umano agli estremi. Le strade sono sature di accampamenti improvvisati e baraccopoli. Il tasso di tossicodipendenza è altissimo, con centinaia di individui che dondolano sui marciapiedi apparendo del tutto sconnessi dalla realtà che li circonda. Secondo le stime della polizia, lungo Kensington Avenue – che si estende per circa 3 km – operano almeno 80 punti di spaccio a cielo aperto, ciascuno dei quali genera quotidianamente incassi di migliaia di euro dalla vendita di stupefacenti. Tuttavia, questa rappresenta solo una piccola parte di un sistema molto più ampio. Si calcola infatti che il traffico di droga a Kensington abbia un giro d'affari annuo superiore al miliardo di dollari.
Per non parlare della situazione di violenza, rapine e attività sessuale illegale presente nelle strade del quartiere, inevitabile conseguenza di una situazione di degrado e povertà derivata dal consumo di droghe. Un circolo vizioso dal quale, una volta dentro, è difficile uscire.
Il commissario della polizia di Filadelfia, Pedro Rosario, all’inizio del suo incarico a febbraio 2024 ha dichiarato "È una questione complessa che richiede una soluzione complessa".

A partire da giugno 2024, l'amministrazione Parker ha messo 75 nuovi agenti di polizia per le strade, ha abbattuto gli accampamenti di senzatetto e aumentato gli arresti per droga nel tentativo di rispondere alla situazione e tentare di renderla in qualche modo reversibile. Tuttavia, la difficoltà non sta nello sfrattare le persone dalle baraccopoli, ma nel tentare di introdurre un programma di recupero al fine di non far rimbalzare i senzatetto da un lato all’altro della città. Eliminare il mercato della droga senza intervenire sulle cause profonde significa semplicemente spostare il problema altrove, senza risolverlo davvero.


La situazione oggi: la riduzione del danno è una soluzione?

Ad oggi, la “riduzione del danno” si presenta come la soluzione più realistica, in quanto mira a minimizzare gli effetti negativi piuttosto che concentrarsi esclusivamente sull'eliminazione del problema.

Cosa si intende per “riduzione del danno”?

Per quanto riguarda l'uso di droghe, la riduzione del danno prevede un approccio risolutivo che ha come fine una bonifica, ovvero una trasformazione dell’area attraverso interventi di supporto come: programmi di scambio di siringhe per limitare la diffusione di malattie, distribuzione di farmaci che contrastano le overdosi, test di sicurezza delle sostanze e la creazione di siti regolamentati per l'iniezione. L’idea è quella di affrontare il problema in modo pragmatico, con tolleranza e pazienza da parte del personale sanitario e con l’obiettivo di proteggere la vita e la salute delle persone e favorirne il reinserimento nella società.
In questo contesto, strutture di supporto e recupero di persone tossicodipendenti come il Riverview Wellness Village si rivelano cruciali per fornire aiuti e facilitare il processo di recupero.

Inaugurato a inizio 2025, il Riverview Wellness Village è una struttura dedicata al trattamento delle dipendenze e accoglie gli individui che hanno completato almeno 30 giorni del programma di disintossicazione, offrendo loro la possibilità di rimanere fino a un anno per proseguire nel percorso di recupero. Situato a nord-est di Philadelphia, il centro al momento offre 336 posti letto con piani di espansione fino a 600 posti, e consente di arginare, anche se solo parzialmente, la situazione di sfollamento. Questo sembra un buon punto di partenza per il quartiere e si spera sia solo l’inizio di una lunga serie di soluzioni concrete.

Il sindaco della città ha dichiarato: "Siamo consapevoli delle sfide che Kensington sta affrontando, ma siamo impegnati a lavorare insieme come comunità per portare cambiamenti positivi. Con l’aiuto delle forze dell'ordine, dei servizi sanitari e delle organizzazioni locali, continueremo a creare opportunità di recupero e a promuovere soluzioni che migliorino la vita dei nostri cittadini. La nostra città ha sempre dimostrato resilienza, e sono fiducioso che, con il nostro impegno collettivo, supereremo questa crisi."

Nel corso degli ultimi anni i progressi sono sicuramente più visibili, ma la strada verso una soluzione più stabile è ancora lunga. Le sfide legate alla dipendenza, alla violenza e al traffico di droga richiedono un impegno costante e mirato, oltre che a una buona cooperazione tra forze dell'ordine, servizi sanitari e comunità locali. L’obbiettivo è e deve rimanere quello di un cambiamento concreto e duraturo che migliori davvero la vita dei residenti e la sicurezza del quartiere.

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Caterina De Rosa

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