Polonia: si chiude oggi l’impegno della Task Force Air White Eagle

Conclusa con successo, dopo quattro mesi, l’attività di NATO enhanced Air Policing da parte della Task Force Air White Eagle

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  Redazione
  01 dicembre 2022
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Malbork (Polonia), 30 novembre 2022. Si è svolta oggi all’aeroporto Krolewo di Malbork in Polonia la cerimonia militare che sancisce la conclusione dell’operazione di enhanced Air Policing della Task Force Air “White Eagle”, iniziata il 1° agosto scorso.

L’evento si è svolto alla presenza del Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI) Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, del Comandante della Squadra Aerea Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati e di numerose autorità delle Forze Armate polacche.

Il Comandante del COVI ha portato al personale del contingente i saluti del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e ha espresso il personale compiacimento per la missione portata a termine in un quadrante molto sensibile, nel quale i piloti italiani si sono trovati a operare a soli 5 minuti di volo da Kaliningrand, a 20 minuti dal confine bielorusso e a 25 da quello ucraino. Anche in questa missione – ha aggiunto – le Forze Armate italiane hanno dimostrato di poter vantare personale di eccellenza, oltre a piattaforme tecnologicamente all'avanguardia e ha ringraziato per questo il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale Luca Goretti, per avere messo a disposizione uomini e donne altamente addestrati, non solo piloti di caccia Eurofighter ma anche tecnici e addetti alla logistica.​

​La TFA Eagle, al comando del Colonnello Salvatore Florio, è composta da oltre 130 uomini e donne dell'Aeronautica Militare, con una componente dell'Arma dei Carabinieri.

Dopo il conseguimento della piena capacità operativa (la cosiddetta Full Operational Capability) avvenuto il 30 luglio scorso, in anticipo rispetto ai tempi previsti dalla NATO, dal 1° agosto a oggi i quattro Eurofighter provenienti dagli Stormi operativi dell'Aeronautica Militare hanno effettuato una costante e puntuale attività operativa ed addestrativa, conducendo tutte le missioni previste dall'Alleanza Atlantica, conseguendo anche la “Readiness Verification" da parte di un team di valutazione del NATO Allied Air Command del Comando Operazioni Aerospaziali dell'Aeronautica Militare.

Per la prima volta presente in Polonia con un proprio contingente, l'Italia è oggi l'unico Paese membro dell'Alleanza Atlantica ad aver partecipato a tutte le operazioni di Air Policing.

Sono state numerose le attività preparatorie della missione, sia in Patria sia in terra polacca e ingente lo sforzo logistico messo in atto per uno schieramento di forze effettuato a circa 2.000 km dall'Italia. Da questo punto di vista, l'impegno profuso da tutte le articolazioni dell'Aeronautica Militare e del COVI, da cui la Task Force dipende per gli aspetti nazionali, ha permesso di conseguire tutti gli obiettivi della missione anche in anticipo rispetto alla normale tabella di marcia, se si pensa che dall'arrivo della prima aliquota del contingente in Polonia al raggiungimento della piena operatività di tutto l'apparato della Task Force (FOC - Final Operation Capability) sono passati solo dieci giorni.

A fronte di una efficienza che si è attestata durante tutto il periodo al 97%, gli Eurofighter dell'Aeronautica Militare hanno effettuato oltre 500 ore di volo, differenziate in attività operativa ed addestrativa, nonché 23 Alpha Scramble richiesti dal CAOC di Uedem per la presenza di velivoli russi che operavano senza autorizzazioni nella zona di competenza degli assetti aerei italiani.

Oltre al primario compito di Quick Reaction Alert 24/7 durante tutto il periodo, la Task Force è stata chiamata a operare, tra l'altro, insieme ad assetti in volo e terrestri di varie nazioni inserite nel sistema di Comando e Controllo della NATO, effettuando esercitazioni DACT (Dissimilar Air Combat Training ) di Difesa Aerea ideata per raggiungere gli obiettivi addestrativi nel combattimento aria-aria e nell'integrazione degli assetti aerei alleati, ma anche supporto aereo ravvicinato (Close Air Support) a favore di contingenti terrestri, conseguendo così un elevato grado di interoperabilità con tali assetti operanti in Polonia e in altri Paesi membri dell'Alleanza quali Svezia, Germania e Danimarca.

Il successo della Missione è stato conseguito grazie alla comune tensione all'obiettivo, al sangue freddo e al buon senso che hanno sempre animato il modo di operare dei piloti italiani.

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