Progressi nella riforma della politica europea sulla migrazione

Come il meccanismo di reinsediamento sembra aver superato le iniziali controversie.

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  Riccardo Carboni
  14 settembre 2023
  4 minuti, 11 secondi

Nel 2023 l'Unione Europea è stata testimone di progressi inerenti al Patto sulla Migrazione, segnando l'adozione di una profonda e intricata riforma della politica comunitaria sulla migrazione. Il momento decisivo è giunto a giugno, quando i ministri degli interni dell'UE hanno trovato un accordo su un sistema di "solidarietà obbligatoria" finalizzato a coinvolgere tutti gli Stati membri nell'accoglienza dei richiedenti asilo. Tale accordo ha aperto la strada a negoziati formali tra il Consiglio e il Parlamento Europeo, entrambi incaricati di definirne i dettagli legislativi complessi. L'obiettivo finale è stabilire un sistema efficiente e collettivo di gestione dell'immigrazione entro la primavera del 2024, che coincide con la fine della legislatura.

Il meccanismo sembra finalmente ben funzionante nonostante le critiche ricevute. Dopo le polemiche riguardanti i deludenti numeri dei primi sei mesi, sono stati effettuati con successo 2.808 reinsediamenti di migranti dai Paesi di primo arrivo ad altri Stati membri dell'UE che partecipano al meccanismo volontario di solidarietà, avviato nel giugno 2022 e rinnovato il 25 maggio del 2023. Questo rappresenta un cambiamento monumentale rispetto a dicembre 2022, quando solo 112 trasferimenti su 8.000 previsti erano stati completati. L'accordo sulla solidarietà volontaria, che è stato definito "storico" dalla Commissaria europea agli Affari Interni, era stato oggetto di dure critiche all'inizio di novembre in seguito a una disputa diplomatica tra Italia e Francia riguardo allo sbarco di 230 migranti soccorsi dalla nave Ocean Viking dell'ONG SOS Mediterranée: Parigi minacciò di arrestare i reinsediamenti e incoraggiò tutti gli altri partecipanti a sabotare gli impegni presi con l'Italia.

Successivamente, la Commissione Europea annunciò, attraverso il Piano d'Azione per il Mediterraneo Centrale, l'intenzione di migliorare l'efficacia del meccanismo. Da qui la creazione di una "piattaforma di solidarietà" per coordinare l'attuazione degli impegni tra i 23 Stati partecipanti, di cui 19 Paesi UE e 4 associati. In seguito, a febbraio, è stato raggiunto un accordo tra l'esecutivo comunitario e i 23 Paesi per rivedere e semplificare le procedure operative al fine di garantire una più rapida attuazione degli impegni. A quel punto, il meccanismo temporaneo, inizialmente previsto per un anno, si stava avvicinando alla scadenza: il 25 maggio i Paesi partecipanti hanno concordato di estendere il meccanismo oltre il mese di giugno con l'obiettivo di completare gli impegni assunti fino ad ora. Tali impegni sono stati principalmente assunti da Francia e Germania, ciascuna delle quali si è prodigata ad accogliere rispettivamente 3.500 e 3.000 migranti dai Paesi del gruppo Med5 (Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro).

Durante i 15 mesi di questo accordo, fonti europee riportano che si sono verificate ben 76 operazioni di trasferimento verso diverse nazioni, tra cui Germania, Francia, Lussemburgo, Bulgaria, Romania, Finlandia, Portogallo, Norvegia, Irlanda e Croazia. Nel corso di questo periodo, l'Italia ha accolto e reinsediato con successo un totale di 1.159 migranti, mentre Cipro emerge come il secondo maggiore beneficiario registrando 1.090 trasferimenti. Al contrario, i numeri dei reinsediamenti provenienti dalla Grecia (296), Spagna (155) e Malta (108) restano relativamente contenuti. Nelle prossime settimane si prevedono nuovi trasferimenti da tutti e cinque i Paesi del gruppo Med5. In un'estate in cui sulle sole coste italiane sono sbarcate oltre 60.000 persone, questi sforzi non allevieranno di certo la pressione sulle strutture di prima accoglienza, ma rappresentano comunque un punto di partenza.

Nel quadro del nuovo Patto per la Migrazione e l'Asilo, il cui regolamento è noto come RAMM (Regulation on Asylum and Migration Management), i 27 Stati membri dell'Unione Europea hanno attualmente raggiunto un accordo provvisorio su una solidarietà obbligatoria con flessibilità. In base a esso, ogni Paese avrà il proprio margine di manovra per decidere se accogliere direttamente individui provenienti dai Paesi di primo arrivo oppure fornire un contributo finanziario per ogni migrante non reinsediato, la cui stima è intorno ai 20.000 euro.

Il dossier relativo a questo accordo è attualmente in una fase di negoziazione che coinvolge le tre principali istituzioni europee. Il Parlamento Europeo, in particolare, sta insistendo affinché la solidarietà obbligatoria preveda una redistribuzione automatica dell'80% dei migranti tra i Paesi dell'Unione Europea, permettendo così ai Paesi di rifiutare i reinsediamenti e, in tal caso, di offrire aiuti finanziari o attrezzature ai Paesi che si trovano sotto maggiore pressione nell'accogliere i migranti, il tutto nel restante 20% dei casi. L'auspicio è che questa raffinata proposta di meccanismo di redistribuzione volontaria possa servire da prologo di un accordo definitivo che preveda una qualche forma di solidarietà obbligatoria tra i Paesi dell'UE. Se questa proposta verrà approvata e messa in atto, è previsto che un sistema di redistribuzione già ben collaudato possa rivelarsi di inestimabile utilità per affrontare le sfide legate alla gestione dei flussi migratori all'interno dell'Unione Europea.

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https://unsplash.com/photos/MX0erXb3Mms

Fonti utilizzate per il presente articolo:

https://www.migrationdataportal.org/regional-data-overview/europe

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_5985

https://www.eunews.it/2023/09/05/mezzo-milione-di-richieste-asilo-in-ue/

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/11/11/news/migranti_accordo_affossato_francia-373997403/

https://it.euronews.com/my-europe/2023/09/04/i-nodi-irrisolti-dellue-prima-delle-elezioni

https://www.eunews.it/2023/09/08/quasi-3-mila-migranti-redistribuiti-ue/



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L'Autore

Riccardo Carboni

Classe 1999, laureato in Scienze internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Bologna e da sempre appassionato di affari internazionali. Studente all’ultimo anno di Master in International Relations presso la LUISS, ha approfondito tematiche riguardanti la sicurezza internazionale seguendo forum e partecipando a programmi di pianificazione militari secondo la dottrina NATO. Autore all’interno di Mondo Internazionale per l’area tematica “Organizzazioni Internazionali”.

Born in 1999, he holds a bachelor’s degree in International and Diplomatic Sciences from the University of Bologna and have always been passionate about international affairs. Currently a final-year student in the Master's degree program in International Relations at LUISS, he has delved into issues related to international security by following forums and participating in military planning programs based on NATO doctrine. Author and contributor to Mondo Internazionale for the "International Organisations” section.

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EU Migration policies RAMM migrazione Migration Reinsediamento resettlement Solidarietà obbligatoria