Tra le due Cine: Tsai Ing-wen in America

Come la visita della Presidente taiwanese in America influenza i rapporti tra USA e Cina

  Articoli (Articles)
  Lorenzo Graziani
  12 aprile 2023
  5 minuti, 2 secondi

Il principio di "una sola Cina" corrisponde al riconoscimento del governo di Pechino come unico governo cinese legittimo, comprendendo nel territorio di quest'ultimo anche l'isola di Taiwan. La Repubblica Popolare cinese rifiuta di avere scambi commerciali e diplomatici con ogni paese che rifiuti dato principio. Durante gli anni '70, infatti, la maggior parte dei paesi membri delle Nazioni Unite ha accettato l'esistenza di una sola Cina. Gli Stati Uniti, che di fatto dal 1979 riconoscono la situazione politica creatasi, si sono però sempre trovati in una pericolosa via di mezzo, in quanto mantengono tutt'ora buoni rapporti con il governo di Taiwan.

Questa ambiguità politica si è acuita quando, il 5 aprile, la leader taiwanese Tsai Ing-wen si è incontrata con il portavoce repubblicano Kevin McCarthy nella pittoresca libreria presidenziale Ronald Reagan, nei pressi di Los Angeles. Per quanto l'incontro sia stato ufficialmente classificato come visita di passaggio, in quanto Tsai sarà impegnata in un tour in America Latina dove farà visita agli stati alleati di Taiwan per rafforzare i rapporti instaurati in passato, la vicenda ha destato un forte interesse a livello internazionale, soprattutto perché si tratta della prima volta che dal 1979 una figura politica americana incontra la massima carica Taiwanese in suolo americano.

McCarthy si era già mostrato interessato alla questione: durante le midterm elections aveva infatti promesso che, nel caso in cui fosse stato eletto portavoce, avrebbe intrapreso una missione verso Taiwan per incontrare Tsai dichiarando che la Cina "non può decidere con chi può o non può parlare né in che stato può o non può andare". La decisione di organizzare l'incontro in suolo americano mostra però una politica più moderata da parte di McCarthy.

L'incontro è stato incentrato sui profondi rapporti creatisi tra i due stati: McCarthy ha chiamato Tsai una "grande amica dell'America" e si è dichiarato "positivo sulla ricerca di nuove modalità in cui americani e taiwanesi potranno continuare a lavorare insieme e a promuovere libertà economica, democrazia, pace e stabilità". Questa grande amicizia viene descritta dallo Speaker americano come "materia di profonda importanza per il mondo libero" e il legame tra i due paesi è stato definito "più forte ora che in qualunque altro momento".

Il politico americano ha inoltre sottolineato l'importanza di continuare la vendita e l'invio giornaliero di armi a Taiwan, oltre il profondo bisogno di rafforzare la cooperazione economica e lo scambio tecnologico. Questa palese apertura verso l'isola di Taiwan, unita alla dichiarazione di aspettarsi "altri incontri come questo in futuro", mettono a dura prova la posizione mediana mantenuta dagli Stati Uniti durante questi ultimi anni. Anche il segretario di stato americano Antony Blinken ha rafforzato la visione americana in merito, dichiarando che l'eventuale azione di annessione cinese potrebbe causare ripercussioni "per ogni stato sulla terra".

Le posizioni di Tsai sono ovviamente in netto contrasto con quelle di Pechino essendo una forte sostenitrice della sovranità popolare e del diritto del popolo di Taiwan di poter decidere del proprio futuro in maniera autonoma. La rappresentante taiwanese ha definito l'ospitalità di McCarthy "calda come il sole californiano" e ha dichiarato con gioia come la presenza e il costante supporto americano ricordino al popolo di Taiwan di non essere isolato, di non essere solo. Le dichiarazioni di Tsai sono comunque rimaste moderate, assicurando che il governo di Taiwan non si sarebbe comportato in maniera avventata, ma che al contempo non avrebbe accettato di venire sottomesso dalla potenza cinese.

Per quanto il meeting sia stato meno altisonante della visita dell'anno scorso di Nancy Pelosi, che aveva causato giorni di esercitazioni militari da parte del governo cinese, Pechino ha comunque velocemente sviluppato una dura linea in risposta all'accaduto.

Il giorno seguente, il ministro degli affari esteri cinese ha infatti condannato l'avvenimento: "in risposta all'erroneo atto di collusione tra Stati Uniti e Taiwan, la Cina prenderà misure risolute ed efficaci atte a salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale", ha dichiarato pubblicamente. Il ministro della difesa cinese ha invece avvisato che la People's Liberation Army avrebbe mantenuto una forte vigilanza costante e ha richiesto al governo americano di "fermare questa palese interferenza negli affari interni cinesi".

L'esercitazione di portaerei cinesi avvenuta pochi giorni dopo al largo delle coste taiwanesi può sicuramente venir ricondotta ad una prova di forza di Pechino: in risposta il ministro della difesa taiwanese Chiu Kuo-cheng ha annunciato l'importanza di mantenere la situazione sotto controllo, anche se ha ammesso che l'esercitazione non ha portato a nessun decollo aereo e che quest'ultima non sembrava avere intenzioni bellicose, sottolineando però le tempistiche "sensibili" che rendono la situazione potenzialmente pericolosa. Secondo Chiu la politica di Xi Jinping starebbe cercando di creare una "nuova normalità" nella zona in termini di una più forte influenza cinese, anche se ha successivamente confermato la presenza di una portaerei americana durante l'esercitazione.

Il 7 di aprile sono infine state annunciate sanzioni da parte del governo di Pechino verso la Reagan Library e altre istituzioni americane: il ministro degli esteri cinese ha riferito che queste sanzioni, prettamente di carattere commerciale, sono state applicate perché "nonostante le ripetute rappresentazioni e la ferma opposizione della Cina, gli Stati Uniti hanno insistito per consentire alla leader taiwanese di transitare nel territorio americano per impegnarsi in attività politiche".

É però interessante notare come in America la questione trovi un generale consenso a livello istituzionale, con più di una mezza dozzina di legislatori democratici e repubblicani che hanno partecipato all'evento, ma meno a livello popolare, in quanto fuori dalla libreria sono stati registrati dissapori e proteste, successivamente sedate dalla polizia, da parte di gruppi pro e contro Taiwan.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2023


Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.nytimes.com/2023/0...

https://www.dw.com/en/us-mccar...

https://www.ansa.it/sito/notiz...

https://www.theguardian.com/wo...

https://www.csis.org/analysis/...

https://unsplash.com/it/foto/p...

Condividi il post

L'Autore

Lorenzo Graziani

Categorie

America del Nord

Tag

USA Taiwan Cina Los Angeles Framing the World Tsai Ing-wen Kevin McCarthy