Giornata Internazionale del volo spaziale umano: una solidarietà apparente.

Nel 1961 l’Unione Sovietica riuscì a mandare un uomo nello Spazio per la prima volta nella storia: fu l’inizio di una nuova era per l’umanità. Per la geopolitica, invece, l’era spaziale era già iniziata quattro anni prima.

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  Ilde Mattei
  12 aprile 2023
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Il 12 aprile 1961 e il 4 ottobre 1957

Fu in piena Guerra Fredda, che l’Unione Sovietica riuscì a mandare un uomo nello Spazio, per la prima volta nella storia. A una velocità di 27’400 km/h, in 108 minuti, Jury Gagarin completò un’intera orbita ellittica intorno alla Terra. Fin dalle 10.55 di Mosca, ora dell’atterraggio, si diffuse in tutto il globo un senso di novità e estremo avanzamento per il genere umano, era l’inizio di una nuova era: l’era spaziale.

Per la geopolitica invece, questa nuova era era già iniziata quattro anni prima. Il 4 ottobre 1957, l’URSS mandò in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. Fu l’inizio della “crisi dello Sputnik” negli Stati Uniti, la quale si trasformò presto nella “corsa allo spazio”: leggasi: innovativa e pericolosa competizione tecnologica spaziale tra le due superpotenze. Questo evento determinò la creazione della cosiddetta “quarta dimensione” della geopolitica, le tensioni e i conflitti tra nazioni si estesero anche in campo spaziale.

L’intento delle Nazioni Unite

Probabilmente, è proprio per questa ragione che le Nazioni Unite hanno scelto di commemorare il 12 aprile 1961 e non la prima data. Infatti, il significato della “Giornata internazionale del volo spaziale umano” è di sottolineare come i progressi spaziali promuovano l’aspirazione al progresso del sapere umano e la concezione dello Spazio come zona pacifica e priva di barriere. Obiettivo evidentemente complesso fin dal 1957.

Per facilitarne il raggiungimento, appena un anno dopo il lancio dello Sputnik, fu creato l’ufficio dell’ONU per gli affari dello spazio extra-atmosferico (UNOOSA).

L’ufficio, insieme all’Agenzia Europea per il Programma Spaziale (EUSPA), contribuisce al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) rinnovati dall’ONU anche per il 2023. Sotto questo punto di vista, il progresso nel campo spaziale viene concepito come essenziale per uno sviluppo sociale e economico sostenibile, soprattutto nella lotta al cambiamento climatico su diversi fronti. Ad esempio, i programmi “Copernicus” e “Galileo” dell’EUSPA possono essere usati per ottimizzare l’irrigazione e la raccolta nelle produzioni agricole grazie a dati geospaziali che misurano e abbinano diversi parametri. Gli stessi strumenti vengono utilizzati per migliorare la qualità dell’aria nelle città, grazie all’individuazione delle unità più inquinanti e fornendo delle analisi dettagliate su come ottimizzare l’implementazione delle politiche ambientali. Considerando la crescita costante dell’urbanizzazione e dell’inquinamento ad essa legato, l’introduzione di tecnologie volte a migliorare la qualità di vita non può che essere accolta favorevolmente.

Uno Spazio politico e militare sempre più affollato

L’altra faccia della medaglia però, è presto scoperta: lo sviluppo nel campo spaziale è sempre legato a questioni di sicurezza nazionale. Le tecnologie spaziali sono quasi sempre di utilizzo duale, ovvero utili sia nel settore civile che militare e difficilmente si riesce a stimare quanto una tecnologia contribuisca al progresso di un settore piuttosto che dell’altro.

Anche le strategie utilizzate dagli stati per promuovere il proprio progresso spaziale sono ambivalenti e riconducibili a scelte politiche piuttosto che a puri interessi scientifici. Ad esempio, la Cina tende a mantenere un profilo basso, mentre gli Stati Uniti ostentano i propri sviluppi.

Nonostante non vi siano ancora stati apici preoccupanti nelle escalation di tensioni, i rischi presenti sono comunque alti: abbattimenti o incidenti tra satelliti e attacchi informatici, ad esempio. Questi equilibri tra strategie e rischi sono quindi estremamente precari, per questa ragione parecchie nazioni stanno sviluppando delle forze armate spaziali: la United States Space Force degli Stati Uniti, il Commandement de l’Espace francese o il futuro Comando Operazioni Spaziali italiano sono alcuni casi.

Considerando questi sviluppi, viene difficile concepire ancora questa giornata come un momento per rinnovare la cooperazione e la solidarietà internazionale, in quanto, lo spazio rappresenta una dimensione geopolitica troppo ghiotta per condividerla amichevolmente.

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Le fonti utilizzate per questo articolo:

12 aprile 1961 - Gagarin primo uomo nello spazio - Portale storico della Presidenza della Repubblica.

Spazio: il dominio si costruisce dall’alto - Geopolitica.info

12 aprile “Giornata internazionale del volo spaziale umano”: le UdA sullo spazio - Orizzonte Scuola Notizie

Lo Spazio è sempre più strategico per la supremazia geopolitica e militare – Analisi Difesa

Jurij Gagarin - Wikipedia

Sputnik 1 - Wikipedia

La corsa allo spazio tra USA e URSS durante la Guerra Fredda: la storia in breve

European Global Navigation Satellite System and Copernicus: Supporting the Sustainable Development Goals. BUILDING BLOCKS TOWARD

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L'Autore

Ilde Mattei

Laureata in Philosophy, International and Economic Studies all’Università Ca’Foscari di Venezia, sta collaborando con un’organizzazione no-profit francese a Strasburgo per creare ed implementare progetti volti alla sensibilizzazione dei giovani sull’importanza di essere cittadini europei.

Si interessa principalmente di migrazione e all’ambiente con l’intento di rendere accessibili a tutt* queste tematiche.

All’interno di Mondo Internazionale è autore per l’area tematica di Organizzazioni Internazionali.

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