VALENCIA

CAPITALE VERDE EUROPEA 2024

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  Chiara Andreoli
  28 dicembre 2022
  4 minuti, 2 secondi

A partire dal 2010, la Commissione Europea conferisce ogni anno un premio ad una città con più di 100.000 abitanti che si distingua per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica - con l’obiettivo di migliorare il proprio impatto ambientale e la qualità di vita di residenti e visitatori.

Il 27 ottobre 2022 a Grenoble - attuale Capitale Verde - viene nominata la città spagnola Valencia come Capitale Verde Europea del 2024. Questo premio dal valore di 600.000 euro, dimostra che Valencia ha superato un esame sulla sostenibilità molto approfondito, incentrato sulla valutazione di 12 indicatori: aria, rumore, rifiuti, acqua, natura e biodiversità, usi del suolo, eco-innovazione, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità, efficienza energetica e governance.

Non è il primo riconoscimento che viene conferito alla città spagnola: nel 2022 è stata nominata Capitale europea del turismo intelligente e nel 2017 Capitale dell’alimentazione sostenibile. E’ stata, inoltre, pionera nel misurare e compensare l'impronta di carbonio e acqua del turismo ed è una delle 100 città selezionate dall'Unione Europea per il progetto Cities Mission, avente l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

Il Jardí del Turia - da problema a risorsa

La storia “verde” di Valencia inizia nel 1986, anno della realizzazione del Jardí del Turia. Il Parco, che si estende per 110 ettari, è stato realizzato nell’antico letto del fiume Turia prosciugato come misura preventiva al fine di evitare le periodiche alluvioni che affliggevano la città. Infatti, dopo la grave alluvione del 1957, si decise di deviare il fiume fuori dai confini di Valencia e di realizzare dei giardini nel suo vecchio letto.

In realtà, il progetto originale di Franco - dittatore spagnolo tra il 1939 e il 1975 - era di utilizzare lo spazio per la realizzazione di un’autostrada a quattro corsie per senso di marcia che collegasse il porto di Valencia a Madrid.

L'opposizione dei cittadini spagnoli, insolita in quegli anni di dittatura, fu particolarmente determinata e, nel 1973, nacque il gruppo di azione civica ‘El llit del Túria és nostre i el volem verd’ - il letto del Turia è nostro e lo vogliamo verde.

Così, quando nel 1979 un cambio di governo cittadino portò al potere una giunta che sosteneva apertamente il progetto di "riforma verde”, si poté finalmente iniziare a progettare quello che oggi è il più grande parco urbano della Spagna.

La scelta della EU Green Capital

Arrivata in finale con la città italiana di Cagliari, Valencia ha sconfitto la “rivale” grazie a quattro pilastri: l’aumento delle infrastrutture verdi e il miglioramento della biodiversità urbana, la missione dell’efficienza climatica ed energetica, la mobilità sostenibile e il ripristino degli spazi pubblici e l’alimentazione sostenibile.

Di fatti, Valencia ha spazi verdi ovunque, i veri e propri polmoni della città - il già citato Giardino del Turia, il Parco Naturale dell'Albufera, il Parco Naturale del Turia, il frutteto periurbano, oltre al Mar Mediterraneo, i quali costituiscono il principale gruppo di aree verdi e naturali della città di Valencia e dei suoi dintorni.

Mobilità sostenibile

Negli ultimi anni, la città ha subito diversi cambiamenti nel nucleo urbano - come la pedonalizzazione del centro e delle principali aree urbane, che sono state trasformate grazie ai progetti sviluppati nell’ambito della Strategia Urbana 2030, che mira a rendere Valencia una delle prime città ad impatto zero a livello europeo.

Infatti, luoghi di estremo interesse per i turisti e di eccezionale importanza per la città - come il Barrio del Carmen, la plaça de la Reina e la plaça de l’Ajuntament - sono state pedonalizzate; oggi, quasi tutta la città è chiusa ai veicoli privati.

Come affermato dal sindaco della città, Joan Ribó, “abbiamo lavorato duramente per rendere la nostra città una città più sostenibile e amichevole, e una città più resiliente di fronte al cambiamento climatico”.

E’ inoltre fondamentale citare il fatto che Valencia dispone di una rete di oltre 160 km di piste ciclabili, che consentono di spostarsi da una parte all’altra della città in modo sostenibile, aiutando a ridurre le emissioni.

Già nel 2020, l’Expat city ranking, indice della qualità di vita di oltre 60 destinazioni, aveva stabilito che Valencia è la città in cui si sta meglio per clima, salute, tempo libero, pulizia dell’aria; l'assegnazione del Premio European Green Capital 2024 non solo conferma l’impegno della città spagnola a difesa dell’ambiente, ma la rende un punto di riferimento per le politiche di sostenibilità urbana e transizione ecologica.





Le fonti utilizzate per la stesura della presente pubblicazione sono liberamente consultabili

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L'Autore

Chiara Andreoli

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Ambiente Sviluppo