Vertice Ue-Balcani occidentali

  Articoli (Articles)
  Valentina Ruaro
  08 dicembre 2022
  3 minuti, 41 secondi

Martedì 6 dicembre, a Tirana, ha avuto luogo il vertice tra l’UE e i leader dei Balcani occidentali. Il Forum rappresenta un passo decisivo per riavvicinare i sei Paesi della regione ai 27 Stati Ue e per allontanarli dall’influenza russa e cinese che per ora, specialmente nel caso serbo, ha dimostrato un successo notevole. I principali temi di confronto riguardano: la cooperazione volta ad affrontare le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina, in particolare nel settore energetico; la collaborazione per affrontare le sfide poste dall’immigrazione attraverso la rotta balcanica e, infine, l’allineamento degli Stati a una politica estera e di sicurezza comune.

L'allargamento UE

Il vertice ha avuto un ruolo fondamentale nel processo di integrazione dei Paesi dei Balcani. Rispetto al caos diplomatico scaturito dal vertice di Bruxelles dello scorso giugno circa l’integrazione nell’UE di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, a Tirana l’UE ha mandato un messaggio più propositivo - ovvero, una “collaborazione rafforzata” con i Paesi della regione per affrontare le conseguenze della guerra in Ucraina. Nella bozza delle conclusioni si legge: "L'Ue riconferma il suo impegno completo e inequivocabile per la prospettiva dell'adesione all’UE dei Balcani occidentali e chiede l'accelerazione del processo di adesione che è nel nostro reciproco interesse". Il caso specifico del Kosovo, che ha annunciato la sua intenzione di presentare la propria candidatura all’Ue entro la fine dell’anno, è più complesso a causa del non riconoscimento della sua dichiarazione unilaterale di indipendenza (2008) da parte di Spagna, Grecia, Slovacchia, Romania e Cipro.

Infine, i leader europei hanno sottolineato l’importanza di continuare le riforme, soprattutto quelle rivolte al rafforzamento dello stato di diritto, al funzionamento del sistema giudiziario e alla guerra contro la corruzione ed il crimine organizzato.

La crisi energetica

Inoltre, a Tirana si è discusso del sostegno europeo (per un totale di 3,5 miliardi di euro) alla regione per affrontare le conseguenze della guerra. Il nuovo pacchetto di supporto preparato dall’UE aiuterà i Balcani occidentali a mitigare l’impatto della crisi energetica e ad accelerare la transizione e l’indipendenza energetica grazie al REPower EU Plan. Mentre Bruxelles apre alla partecipazione dei Balcani agli acquisti congiunti di gas e idrogeno in modo tale da garantirsi una fornitura a prezzi ragionevoli.

Immigrazione

Per quanto riguarda il tema dell’immigrazione, quest'anno i Balcani occidentali hanno visto un aumento drastico dei flussi. Si tratta di un aumento del 77% rispetto al 2021, con 281 mila attraversamenti irregolari. Un forte sostegno finanziario europeo permetterà ai partner di migliorare i sistemi di asilo, rafforzare la protezione dei confini con il coinvolgimento di Frontex e combattere il fenomeno del crimine organizzato. Sul fronte dei migranti, la premier Giorgia Meloni ha affermato alla fine del Summit: “come Italia siamo in una tenaglia. Per noi è importantissimo il tema della rotta balcanica. Per la prima volta la Commissione Europea ha messo il tema della rotta Mediterranea come prioritario insieme alla difesa dei confini. Non era mai accaduto. Oggi sì”.

Politica estera e di sicurezza comune

Il Summit ha rappresentato anche un’opportunità per confrontarsi sulle azioni comuni relative ai settori della sicurezza e della difesa. La Serbia è stata al centro dell’attenzione poiché determinata a non imporre sanzioni contro la Russia. La Von der Leyen ha affermato che i Paesi dei Balcani devono «decidere da che parte stare: dalla parte della democrazia, questa è l’Unione Europea, amica e partner. O se vogliono prendere una strada diversa», invitando i sei Paesi della regione a prendere una posizione contro Stati autoritari come la Russia e la Cina. «Russia e Cina stanno cercando di esercitare un’influenza sulla regione, ma l’Ue è il maggiore investitore e il partner più stretto per i Balcani occidentali», ha concluso Von der Leyen. Si è anche discusso della guerra contro la corruzione, il crimine organizzato, la manipolazione delle informazioni ed il miglioramento del settore della cybersecurity.

Infine, è stato firmato l’accordo sul roaming per la riduzione delle tariffe telefoniche. Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo, ha affermato: “si tratta di un passo importante per una maggiore integrazione”, sottolineando i benefici dell’intesa per “le aziende, i contatti tra le persone ed il turismo”.

Condividi il post

L'Autore

Valentina Ruaro

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna e attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Studi sulla Sicurezza, l'Intelligence e la gli studi strategici, con un percorso accademico che include prestigiose istituzioni come l'Università di Glasgow, l'Università di Trento e l'Università Karlova di Praga.

Nel campo accademico, collaboro come autrice per Mondo Internazionale, affrontando temi fondamentali sul ruolo delle organizzazioni internazionali, con particolare attenzione all’Unione Europea e alla NATO. Inoltre, per coinvolgere un pubblico più ampio, produco anche contenuti su Instagram per MI Post. Attualmente, sto svolgendo un tirocinio presso il NATO Defense College a Roma, dove approfondisco le mie competenze nell'ambito dell'educazione, della sicurezza e della difesa.

Ho maturato esperienza nel settore della ricerca lavorando per l'European Army Interoperability Centre di Bruxelles, concentrandomi sull'interoperabilità degli stati membri e sul ruolo esterno dell’UE.

I miei interessi ruotano attorno alla geopolitica, alla CSDP dell'UE, alla difesa NATO, con un focus geografico sulla regione Euro-Atlantica e il Medio Oriente, in particolare la Siria.

Motivata dall'empatia e da una determinazione incessante per il cambiamento, sono pronta a continuare a plasmare conversazioni e azioni nel campo della sicurezza internazionale e della difesa.

-

I hold a Bachelor's degree in International Relations and Diplomatic Affairs from the University of Bologna, and I am currently pursuing a Master's degree in Security, Intelligence, and Strategic Studies. My academic journey includes esteemed institutions such as the University of Glasgow, the University of Trento, and Charles University in Prague.

Within the academic realm, I collaborate as an author for Mondo Internazionale, addressing pivotal topics concerning the roles of international organisations, particularly focusing on the European Union and NATO. Additionally, I engage a broader audience by creating content on Instagram for MI Post. I am currently interning at the NATO Defense College in Rome, further honing my skills in the education, security, and defence sectors.

I have gained research experience while working at the European Army Interoperability Centre in Brussels, where I focused on member states' interoperability and the EU's external role.

My interests revolve around geopolitics, EU Common Security and Defence Policy (CSDP), and NATO defence, with a geographical focus on the Euro-Atlantic region and the Middle East, specifically Syria.

Driven by empathy and an unwavering determination for positive change, I am prepared to continue shaping discussions and actions in the field of international security and defence.

Tag

ue Summit UE-Balcani occidentali Organizzazioni internazionali integrazione difesa e sicurezza crisi energetica Immigrazione Unione Europea Cooperazione