2035: Stop alla vendita di auto e furgoni con motore termico

Un altro passo verso la svolta green parte dal settore automobilistico, trasformando le ambizioni di Bruxelles in misure concrete.

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  Riccardo Carboni
  10 November 2022
  3 minutes

Si è concluso negli ultimi giorni di ottobre, dopo mesi di trattative, il negoziato sulla vendita di nuovi veicoli alimentati da benzina e diesel (= con motore a combustione) entro il 2035. In tale occasione, infatti, Consiglio europeo, Parlamento europeo e Commissione europea hanno trovato un accordo sulla legislazione europea 2021/0197(COD) sugli standard di emissioni di CO2 di macchine e furgoni. Quest’ultima, facente parte del pacchetto di misure “fit for 55” è stata al centro del dibattito sulla transizione ecologica data la forte pressione proveniente dalle case automobilistiche implicate.

Facciamo ora un passo indietro al 14 luglio del 2021, quando venne introdotto il pacchetto di 12 iniziative chiamato “Fit for 55”, che aveva (ed ha tutt’ora) come obiettivo quello di modificare il nostro concetto di utilizzo dell’energia, limitandone i consumi, ma soprattutto gli abusi. Incentivare la concorrenza delle industrie dell’Unione Europea, la competitività, mantenendo pari condizioni, assicurare che la transizione sia equa e giusta socialmente e sostenere l’UE nella sua leadership globale nel contrastare i cambiamenti climatici dovrebbero essere il risultato del suddetto pacchetto di proposte secondo i vertici europei. Lo scopo principale, infatti, è rilanciare l’obiettivo prefissato dal “Green Deal che prevedeva la diminuzione delle emissioni dal 1990 al 2030 del 40%, al 55%. Un obiettivo a dir poco ambizioso, che sta richiedendo a molti paesi dell’Europa sforzi non indifferenti in quanto la normativa europea è un obbligo giuridico cui gli stati sono tenuti a rispettare.

Tornando alla legislazione europea sulla vendita di veicoli con motore a combustione, durante le trattative di giovedì 27 ottobre 2022, i legislatori dell’Unione Europea hanno deciso di fissare un mandato di vendita a emissioni zero per le nuove auto e furgoni entro il 2035 attraverso vari step. La riduzione sarà quindi progressiva: le varie case automobilistiche dovranno rispettare dei passaggi intermedi che sanciranno la diminuzione delle loro emissioni di CO2 nel 2025 e nel 2030. Il compromesso della Commissione Europea che vede da un lato la rinuncia a uno dei prodotti industriali più voluminosi dell’intero continente, quale il motore endotermico, per l’approvazione di un importante pacchetto di leggi green è un’ulteriore conferma dell’impegno e degli sforzi dell’Unione Europea nella lotta ai cambiamenti climatici, ormai nella lista delle top priorities.

Con questi standard, creiamo chiarezza per l’industria automobilistica e stimoliamo l’innovazione e gli investimenti per le case automobilistiche.


- Jan Huitema, relatore e membro del partito Renew Europe

Stimoli per investimenti e innovazioni accolti con dell’amaro nella bocca delle case automobilistiche che, attraverso le lobby del settore, hanno tentato di prolungare la vendita di auto e furgoni plug-in hybrid o alimentate da carburanti sintetici (che richiedono un motore a combustione) senza successo. Saranno infatti molteplici i paesi che accuseranno la svolta verso l’elettrico, chi in misura più contenuta e chi, come la Germania, vedrà pesare sull’economia i nuovi standard.

Nel contesto globale, altre potenze come gli Stati Uniti hanno visto alcuno stati discutere di programmazioni per l’abolizione della vendita di nuove autovetture con motore a combustione entro il 2035 proprio dietro all’esempio portato dalla comunità europea. Tuttavia, la posizione avanguardista dell'UE potrebbe non durare a lungo, dal momento che altre economie sviluppate stanno ora considerando politiche simili o, come nel caso della Norvegia, il leader mondiale di auto elettriche, che raggiungerà tale obiettivo nel 2025.

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L'Autore

Riccardo Carboni

Classe 1999, laureato in Scienze internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Bologna e da sempre appassionato di affari internazionali. Studente all’ultimo anno di Master in International Relations presso la LUISS, ha approfondito tematiche riguardanti la sicurezza internazionale seguendo forum e partecipando a programmi di pianificazione militari secondo la dottrina NATO. Autore all’interno di Mondo Internazionale per l’area tematica “Organizzazioni Internazionali”.

Born in 1999, he holds a bachelor’s degree in International and Diplomatic Sciences from the University of Bologna and have always been passionate about international affairs. Currently a final-year student in the Master's degree program in International Relations at LUISS, he has delved into issues related to international security by following forums and participating in military planning programs based on NATO doctrine. Author and contributor to Mondo Internazionale for the "International Organisations” section.

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