Creme al mercurio, una minaccia per l’ambiente

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  Valeria Fraquelli
  04 May 2021
  3 minutes, 29 seconds

Tutte noi donne amiamo prenderci cura della nostra pelle, in modo particolare del nostro viso, con creme e trattamenti idratanti, addolcenti, rinfrescanti… e siamo disposte a pagare a volte un prezzo elevato per comprare le marche migliori.

Ma siamo altrettanto brave a leggere le etichette e a capire quali sono le creme davvero naturali e quali no? Non tutti i trattamenti di bellezza che sono catalogati come “naturali” in realtà lo sono davvero e in molti casi si tratta solo di specchietti per le allodole che attirano i consumatori e li spingono a spendere un po’ di più. Leggere bene le etichette è il solo mezzo che abbiamo per non cadere nella trappola.

Tutti sanno che se il mercurio viene disperso nell’ambiente si possono creare danni molto gravi, dai danni ai bambini molto piccoli e in alcuni casi quando sono ancora nel grembo materno, dagli animali che mangiano a loro volta cibo contaminato, alle falde acquifere.

Il mercurio può inquinare la terra in profondità, può compromettere l’intera catena alimentare con conseguenze disastrose. L’ambiente inquinato dal mercurio impiega tantissimi anni per ritornare alla normalità e intanto la flora è irrimediabilmente compromessa.

Si è visto che il suolo in cui si trova mercurio è altamente instabile e perde tutte quelle sostanze nutritive che aiutano le piante a crescere e svilupparsi nel modo corretto; per di più, i danni da mercurio possono riguardare anche territori molto vasti perché come ci indica il Ministero della transizione ecologica il mercurio, per le sue particolari caratteristiche fisiche e chimiche, si distribuisce nell’ambiente tra aria, acqua, sedimenti, suolo e biota in varie forme e può essere trasportato per lunghe distanze nell’atmosfera, depositandosi anche molto lontano dal luogo di emissione. Inoltre, non essendo soggetto a degradazione, persiste nell’ambiente.

Il caso devastante dell’avvelenamento da mercurio provocato dalle acque di scolo industriali di Minamata, in Giappone, fu il caso più grave mai registrato di intossicazione da mercurio. Una multinazionale sversò per decenni acqua contenente mercurio nel mare e quando il livello di inquinamento divenne intollerabile i pesci cominciarono a morire, i gatti schiumarono e le persone cominciarono a soffrire di dolori ed effetti devastanti.

Si capì che questi casi gravi di intossicazione erano dovuti proprio al mercurio e questo dimostrò a tutti i rischi di questo metallo pesante e gli effetti catastrofici sulla natura e sulle persone.

Senza contare che il mercurio è anche un incentivo per il razzismo perché si trova spesse volte nelle creme schiarenti, quelle creme che vengono comprate dalle ragazze di colore per schiarire la pelle e conquistare così una migliore posizione sociale.

Il mercurio contenuto nelle creme può contaminare l’ambiente naturale in modo molto grave: può passare nel terreno, negli animali e arrivare anche a contaminare quegli esseri umani che non utilizzano questo tipo di cosmetici. Il mercurio infatti è uno degli ingredienti attivi più comuni in queste creme e schiarisce la pelle in due modi: inibisce la formazione della melanina rendendo inattivo l’enzima della tirosinasi ed esfolia gli strati abbronzati e più esterni della pelle attraverso la produzione di acido cloridrico.

All’inizio del ventesimo secolo, soprattutto negli anni ‘20 e ‘30, i manuali di farmacia e medicina raccomandavano il mercurio, di solito sotto forma di cloruro mercurico, per il trattamento delle infezioni della pelle e delle macchie scure pur segnalandone gli effetti nocivi. I produttori di cosmetici pubblicizzavano le creme contenenti mercurio come prodotti per eliminare le lentiggini o “candeggina per la pelle”.

Le creme schiarenti incentivano il razzismo, sono un residuo del colonialismo che vedeva le persone di carnagione chiara in posizione di potere; solo andando oltre le vecchie abitudini e gli stereotipi potremo impedire un danno ambientale che diventa anche un danno alla salute di tante ragazze.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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