A cura del Dott. Pierpaolo Piras, studioso di Geopolitica e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS
Le imprese del Regno Unito sono orgogliose della recente notizia dei successi del paese in quanto divenuto il quarto maggiore esportatore al mondo, secondo il rapporto ufficiale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo .
La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo
Nell’ambito delle Nazioni Unite, l’UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development) costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione integrata del commercio, sviluppo e dei temi a questi correlati e poi nelle aree degli investimenti a qualsiasi titolo, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile.
Creata nel 1964, l’UNCTAD promuove il processo di integrazione dei Paesi in via di sviluppo nell’economia mondiale.
L’Organizzazione UNCTAD ha sede a Ginevra e riunisce attualmente 194 Paesi.
Gli incontri plenari si svolgono con cadenza quadriennale e vi partecipano gli Stati membri dell’Organizzazione che valutano le questioni relative al commercio ed allo sviluppo, discutono le differenti opzioni politiche e formulano risposte che ritengono più opportune.
La Conferenza è un organo sussidiario dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e stabilisce i termini del proprio mandato e le varie priorità dei lavori.
La posizione del Regno Unito
Il Regno Unito è balzato in avanti di ben tre posizioni nel 2022, superando paesi economicamente potenti come la Francia, Paesi Bassi e Giappone. E tale tendenza positiva continua tuttora. Questo orgoglio britannico è formalmente giustificato, poiché lungo il percorso degli ultimi anni ci sono state molte sfide, soprattutto sulla scia della Brexit, allorché il Regno Unito si è trovato a ridefinire il proprio ruolo e panorama economico. Mentre le acque si erano calmate dopo l’uscita dall’UE, combinate con lo sconvolgimento causato dal COVID, il Regno Unito si stava imbarcando in un viaggio gravato da importanti incertezze.
Con la ritrovata autonomia (Brexit), il Regno Unito ha deciso di tracciare la propria rotta nello spazio internazionale?
La rottura del blocco commerciale dell’UE ha comportato ovviamente un allontanamento dagli accordi e da normative commerciali storicamente consolidati, portando a una rivalutazione profonda delle politiche economiche e dei propri partenariati.
Allora, l’interrogativo maggiore degli analisti è come il Regno Unito sia riuscito a passare da una situazione economica e commerciale di grave incertezza fino a diventare il quarto maggiore esportatore al mondo? Districare il significato dell’esportazioni è un buon modo per introdurre l’argomento. In termini semplici, oggi nel mondo industrializzato esportare significa soprattutto acquistare beni e/o servizi prodotti in un paese e inviarli in un altro paese per essere venduti oppure scambiati.
Più esattamente….
Questa descrizione si adatta bene alle due categorie principali nelle quali è attualmente suddiviso il portafoglio delle esportazioni del Regno Unito: i prodotti e i servizi. L’esportazione è un aspetto fondamentale del commercio internazionale e consente ai paesi di scambiare beni e servizi nella cui produzione sono specializzati con quei paesi che non lo fanno. Va da sé che la crescita economica globale, la creazione di posti di lavoro e l’accesso a una più ampia varietà di beni e risorse che insieme determinano il livello della condizione di benessere sociale, sono tutti agevolati dalle esportazioni.
In questo momento, il governo del Regno Unito sta cercando di stimolare l’espansione delle esportazioni in risposta alle opportunità economiche globali e a sfide importanti come il superamento di nuove barriere commerciali e procedure doganali, una maggiore burocrazia e problemi logistici. Il Paese è rimasto resiliente anche per quanto concerne le negoziazioni con vecchi e nuovi partner commerciali.
Il governo ha firmato partenariati strategici di notevole interesse geopolitico, ad esempio aderendo all'Accordo globale e progressista per il partenariato transpacifico, un patto di libero scambio con 11 paesi, che consente al Regno Unito di sviluppare i suoi collegamenti economici con numerosi paesi asiatici. Ha inoltre firmato un accordo con il Texas, aumentando le opportunità commerciali con il secondo stato più grande degli Stati Uniti.
Probabilmente, a causa di accordi come questi il governo di Londra sta promuovendo un ampio piano di esportazioni che mira a raggiungere un valore globale di 1.000 miliardi di sterline entro il 2030. È una cifra colossale ed ambiziosa ma che, sulla base dell’attuale posizione crescente del Regno Unito, si trova in linea con il commento di coloro che vedono, invece, il Regno Unito andare oltre il suo peso economico generale. I dati della Conference mostrano che le esportazioni del Regno Unito ammontano all'ingente cifra di 861,6 miliardi di sterline nei 12 mesi terminati e valutati alla fine di febbraio del 2024.
Gli analisti economici vedono un limite rappresentato da una nota di cautela.
Infatti, la crescita economica è particolarmente evidente in quasi tutto il settore dei servizi - mentre la parte dei beni materiali manifesta ancora qualche ritardo - specie se confrontata con lo stesso periodo del 2023. Questa preoccupazione è stata evidenziata formalmente dalla autorevole Banca d’Inghilterra (BoE) nella riunione del marzo 2024 , allorché ha anche osservato che la domanda di beni britannici è rimasta forte negli Stati Uniti, mentre si è indebolita in Cina e all’interno dell’Unione Europea.
L'esportazione di veicoli e attrezzature aerospaziali di marchi prestigiosi come Land Rover e Rolls-Royce ha contribuito ampiamente ad aumentare i dati sulle esportazioni del Regno Unito. Il predominio della categoria dei servizi è evidente nel turismo e nei settori professionali come l’istruzione superiore, l’architettura e le assicurazioni, e in particolare nei servizi finanziari. Nella stessa riunione di marzo, la BoE ha osservato che le esportazioni di servizi sono cresciute in valore principalmente a causa dei prezzi, mentre i volumi sono cresciuti solo di poco.
Il panorama delle esportazioni post-Brexit
Da quando ha lasciato l’Unione Europea, il Regno Unito ha negoziato accordi commerciali con diversi paesi, consentendo alle organizzazioni del trading di aumentare la propria portata attraverso catene di approvvigionamento globali.
Oggi sono in corso discussioni con la Turchia per lo sviluppo di un accordo commerciale modernizzato rivolto al settore dei servizi.
La Brexit è avvenuta nel gennaio 2020 e quell’anno i dati sulle esportazioni del Regno Unito hanno registrato un calo, con cifre che sono scese da 706,7 miliardi di sterline nel 2019 a 624,8 miliardi di sterline. Tuttavia, da allora si è registrato un aumento ragguardevole e costante, con le esportazioni che hanno raggiunto gli 864,5 miliardi di sterline nel 2023 e già manifestano un trend positivo anche nel 2024.
È difficile dire se il Regno Unito sarà in grado di sostenere questa traiettoria positiva in economia. Il tasso di beni esportati è diminuito nel 2023 rispetto al 2022 e alcuni accordi commerciali sono giunti a scadenza. E c’è anche la perenne minaccia che beni più economici di diversa provenienza invadono i luoghi inglesi di maggiore esportazione.
Tuttavia, ci sono modi con i quali il Regno Unito può tentare di mantenere lo slancio attuale delle esportazioni. Ad esempio, potrebbe diversificare il portafoglio di esportazioni del paese, attingendo alla sua reputazione positiva di creatività produttiva, ricerca nel know-how, sviluppo nei sistemi tecnologici avanzati e non in ultimo di resilienza verso la concorrenza.
I dati dell’Ufficio per le statistiche nazionali del 2021 suggeriscono che solo l’11,4% delle imprese del Regno Unito esportava. Ciò è stato in gran parte attribuito alla mancanza di una sufficiente consapevolezza delle proprie opportunità, di adeguata conoscenza dei processi produttivi e dell’acquisizione di competenze specifiche. Gli osservatori ed esperti di geopolitica consigliano alle imprese del Regno Unito di esplorare maggiormente il settore delle esportazioni.
Il primo fattore che dovrebbero ricordare è che in questo momento non sono i soli nel mercato globale in questo percorso in quanto la concorrenza è presente ovunque. Le opportunità sono vaste ma non sono prive di rischi, quindi la conoscenza del percorso da compiere è diventata fondamentale. Ma come mostrano i dati delle Nazioni Unite, i beni del Regno Unito – e soprattutto i servizi erogati – sono positivamente richiesti dal resto del mondo. Per le aziende del mondo produttivo questo potrebbe essere un ottimo momento per capitalizzare rapidamente il successo raggiunto.
Riproduzione Riservata ®