Epidemie invernali: COVID, influenza e RSV

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  Redazione
  16 November 2022
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A cura del Dott. Pierpaolo Piras, membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

All’inizio della stagione autunnale, le giornate si accorciano e il clima si fa via via più rigido.

Insomma, è il tempo delle malattie da perfrigerazione e si avvertono già in questi giorni quelle delle varie forme cliniche influenzali e parainfluenzali, tutte a carico delle vie respiratorie.

I focolai di malattie stagionali come l'influenza e il virus respiratorio sinciziale (RSV) stanno già mettendo sotto pressione il servizio sanitario di tutto l’occidente.

E’ quasi fatale che queste patologie si scontrino con l’endemia da Covid19 generando un fase critica per la salute pubblica

C’è chi conia un neologismo e parla già dell’avvento di una “triplepidemia”.

In un’ottica epidemiologica, come possiamo realisticamente aspettarci che si svolga l'inverno?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo osservare le tendenze recenti e attuali di alcune delle infezioni invernali più comuni, Italia compresa.

1. COVID-19

E’ il più ovvio dei tre, il SARS-CoV-2, che causa il COVID-19.

L’Italia ha finora attraversato molteplici ondate di COVID, generate da una combinazione di cambiamenti comportamentali, varianti virali emergenti e immunità sociale calante.

In contrasto con la grande epidemia di un anno fa, le ondate più recenti sono state clinicamente meno gravi grazie soprattutto alle vaccinazioni di massa.

E nonostante le preoccupazioni iniziali per una significativa ondata invernale, quest'anno il numero di casi di COVID sta attualmente diminuendo. Ma la pandemia, nel frattempo tradottasi in endemia, non è ancora finita e ciò che accadrà dopo è ancora abbastanza incerto.

Finora, ci sono prove contrastanti sul fatto che il COVID possa essere influenzato da fattori climatici e su questo assunto risulti più grave nel corso della stagione fredda. Ma durante l'inverno, le persone tendono a risiedere prevalentemente all’interno della propria abitazione e a ridurre la ventilazione interna, dando così ai virus maggiori opportunità di contagiare le persone sane.

In uno scenario ottimistico, i focolai su piccola scala potrebbero continuare in inverno quando il COVID diventa "endemico" ovvero a permanere vivo nel corpo sociale.

Le precedenti ondate di COVID sono progredite sulla spinta di singole varianti dominanti: alfa e delta nel 2020-21 e omicron nel 2021-22.

Questa volta, i numerosi "discendenti" di omicron si stanno moltiplicando in tutto il mondo. L'attuale diffusione è invece causata da un complesso di varianti che raggiungono il picco in diversi paesi in tempi diversi.

Ma è sempre possibile, com’è accaduto per la variante omicron, che se una variante altamente trasmissibile emergesse questo inverno, essa potrebbe innescare un'ulteriore ondata di contagi ed infezioni.

2. Influenza

L'influenza stagionale - che sta già circolando nel mondo - è un'infezione respiratoria causata da quattro tipi di virus della famiglia dei “mixovirus”, due dei quali (A e B) sono comuni e possono causare gravi complicanze, specie nelle persone più vulnerabili.

Non diversamente dal COVID, fattori come il calo dell'immunità e l'evoluzione clinica dei virus influenzali possono sostenere anche ripetuti focolai d’infezione.

In Europa, le stagioni influenzali di solito iniziano a novembre, con un picco da dicembre a marzo.

L'influenza risponde allo stesso modo del COVID agli interventi non farmaceutici ma di profilassi come le restrizioni sociali e l'uso della mascherina. Per queste ragioni il numero di casi clinici nell'inverno 2020-21 è stato molto basso. Tornò la stagione successiva, più avanti nel corso dell'anno, ma era ancora limitato.

Tra i clinici c'è la preoccupazione che il lungo periodo durante il quale i nostri organismi non sono stati esposti ai virus influenzali possa aver creato un "divario immunitario" a favore dell’attività patologica del virus che quest’anno ci rende particolarmente vulnerabili ad esso.

3. RSV

RSV (Virus respiratorio sinciziale) è un “Orthopneumovirus”, anch’esso presenta una particolare affinità per le vie respiratorie con una predilezione per i mesi più freddi dell’anno. Di solito causa tosse lieve e i sintomi tipici del “raffreddore”, ma occasionalmente può provocare infezioni gravi come bronchiolite e polmonite, in particolare nei bambini piccoli.

Negli anni pre-pandemia ha seguito un andamento stagionale, con la maggior parte dei casi che si sono verificati all'inizio dell'inverno. Dopo una pausa nel 2020-21, molti casi sono stati registrati fuori stagione nell'estate del 2021. Questo modello epidemiologico piuttosto insolito è ancora sospettato di essere derivato da un calo dell’immunità di base.

Il modello stagionale sembra essere tornato, ma questo autunno ha già visto alti numeri di ospedalizzazione.

4. Virus del raffreddore comune

I raffreddori comuni sono causati da una varietà di agenti patogeni, tra cui rinovirus, paramixovirus, enterovirus e coronavirus.

Come l'influenza, l'insorgenza dei coronavirus più benigni avviene generalmente a novembre, con il picco tra gennaio e marzo. I rinovirus e gli enterovirus tendono a raggiungere il picco in autunno piuttosto che in inverno.

La stagione dei rinovirus 2021-22 è stata simile alle tendenze pre-pandemia, ma quest'anno stiamo assistendo a numeri più elevati. L'infezione è generalmente lieve e la maggior parte delle persone guarisce rapidamente, ma i casi gravi presenti nelle persone più vulnerabili possono determinare un aumento della pressione sugli ospedali.

Proteggerci

Anche quest'inverno, l’Italia dovrà probabilmente affrontare l'elevata pressione dei virus respiratori. I casi di malattie stagionali sono probabilmente più alti a causa della mancanza di esposizione durante i lockdown.

Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che le infezioni da COVID potrebbero influenzare l'immunità delle persone, mettendole a più alto rischio di infezione, ma anche da virus di altro genere.

Per ridurre la diffusione dei virus respiratori, dobbiamo continuare con provvedimenti come la ventilazione degli ambienti, l'uso della mascherina e il frequente lavaggio delle mani.

Possiamo anche rafforzare il nostro sistema immunitario, ad esempio con una corretta alimentazione ed il costante esercizio fisico. E’ scientificamente dimostrato che queste due sane abitudini incidono non poco nel mantenere efficienti le nostre difese immunitarie.

E anche se non abbiamo vaccini disponibili per RSV o i virus del raffreddore comune, i vaccini COVID e antinfluenzali sono uno strumento importante per prevenire gravi complicazioni questo inverno che incombe.

La vaccinazione anti-influenzale sarà poi un buon inizio fin da subito!

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Salute e Benessere

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