Gershkovic e altri 25 liberi in scambio di prigionieri storico

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  Gaia De Salvo
  05 August 2024
  4 minutes, 44 seconds

Giovedì primo agosto, il presidente statunitense Joe Biden ha descritto lo scambio di prigionieri che ha liberato 16 prigionieri occidentali dalla Russia come un “capolavoro di diplomazia”. Questo è infatti lo scambio di prigionieri più grande dalla fine della Guerra Fredda, comprendendo in totale 26 prigionieri e coinvolgendo sette paesi diversi. Riferendosi alla collaborazione fra questi, il presidente ha affermato: “Questo è un esempio potente di perché è essenziale avere amici nel mondo di cui fidarsi e su cui contare”.


Giornalisti o spie? Alcuni nomi dello scambio

Forse il più noto dei prigionieri rilasciati è il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, di cui si è molto parlato recentemente in relazione alla sua condanna a 16 anni di prigione il mese scorso per spionaggio. Le accuse contro Gershkovich, nato negli Stati Uniti da immigrati sovietici, sono ampiamente ritenute false, come reiterato dal Wall Street Journal e dal governo statunitense stesso.

Un altro giornalista, il russo-britannico Vladimir Kara-Murza, noto per il suo attivismo e i suoi articoli di opinione per il Washington Post (per cui ha vinto un premio Pulitzer), è stato liberato dopo una condanna del 2023 che lo costringeva a 25 anni in una colonia penale per alto tradimento e per aver diffuso informazioni “false” sulle forze armate russe, denunciando la guerra in Ucraina. Kara-Murza aveva già passato due anni e mezzo in cella in isolamento. La stessa accusa di Kara-Murza è stata posta contro Alsu Kurmasheva, giornalista radiofonica.

Accusato invece di spionaggio come Gershkovich è un ex-marine, Paul Whelan, in prigione dal 2020 e lasciato fuori dagli scorsi due scambi di prigionieri, incluso quello che ha liberato la star del basketball femminile Brittney Griner. Whelan era stato escluso dal corpo dei Marine per cattiva condotta, in quanto accusato di furto di identità per fini fiscali, quindi si era spostato a lavorare per la compagnia di sicurezza globale Kelly Services. In uno dei suoi numerosi viaggi in Russia, è stato “colto nell’atto”, ricevendo una pennetta USB contenente, secondo l’accusa, informazioni segrete. Proprio per la sua esclusione da precedenti scambi, Whelan ha detto a una giornalista della BBC di essersi sentito "abbandonato" e "gravemente tradito" dal governo statunitense.


Chi va e chi torna in Russia

Ma c’è anche chi non se ne sarebbe voluto andare. Ilya Yashin, dissidente russo, ha infatti dichiarato di essere stato scambiato e liberato contro la sua volontà, in quanto non volesse lasciare il suo paese di appartenenza e avrebbe preferito che altri prigionieri in peggior stato di salute fossero stati scambiati al suo posto. Ha anche dichiarato di avere difficoltà nel pensare che la sua libertà sia stata condizionale al rilascio di un killer, riferendosi a Vadim Krasikov, un cittadino russo accusato da un tribunale tedesco di omicidio dopo aver ucciso un ex-combattente separatista ceceno nel 2019.

Fra gli altri tornati a Mosca c'è la coppia di “spie dormienti” composta da Anna Dutseva, che aveva come alter ego una proprietaria di una galleria d’arte in Slovenia, di provenienza argentina, con il nome Maria Rosa Mayer Munos. Sia la Dutseva che il marito sono stati arrestati nel dicembre 2022 quando le autorità slovene, che avevano monitorato la coppia per mesi dopo una soffiata di un servizio di intelligence straniero, hanno fatto irruzione nella casa della famiglia a Črnuče, un sobborgo di Lubiana, la capitale della Slovenia. Secondo il Cremlino, i bambini della coppia non avevano nessuna idea del legame della loro famiglia con la Russia. "Ieri i bambini hanno chiesto ai loro genitori chi fosse a incontrarli (a Mosca). Non sapevano nemmeno chi fosse Putin. È così che lavorano i 'clandestini'. Fanno tali sacrifici per dedizione al loro lavoro", ha dichiarato Peskov, portavoce del Cremlino.


Un “Capolavoro di Diplomazia”

Per ottenere il rilascio dei 16 imprigionati dal Cremlino, l’amministrazione Biden-Harris ha intrapreso un complesso processo di contatti e negoziazioni con altri paesi occidentali, fra questi la Slovenia, per ottenere appunto Dutseva e il marito, ma la chiave allo scambio è stata la collaborazione del cancelliere Olaf Scholz, che ha dato il via libera alla liberazione del prigioniero più importante per il Cremlino, Krasikov.

L'amministrazione Biden aveva già scambiato il suo prigioniero russo più prezioso, Viktor Bout, con la liberazione di Griner, lasciando l'amministrazione senza spie russe di alto valore in custodia. I funzionari hanno quindi avviato sforzi diplomatici globali per trovare detenuti russi per un potenziale scambio. A novembre, funzionari della CIA a Mosca hanno proposto di scambiare quattro prigionieri russi detenuti da Norvegia, Polonia e Slovenia con Whelan e Gershkovich, ma la Russia ha insistito per Krasikov. Gli Stati Uniti hanno quindi cercato di convincere la Germania ad accettare lo scambio. Biden ha discusso la questione con il Cancelliere Scholz a gennaio e di nuovo a febbraio, dove Scholz ha indicato la sua disponibilità. Dopo l'incontro di febbraio, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha discusso con Berlino i potenziali candidati allo scambio. La situazione è diventata critica quando la morte di Navalny è stata annunciata durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco a febbraio. La Vicepresidente Harris, presente alla conferenza, ha avuto un incontro privato con Scholz per sollecitare il rilascio di Krasikov. Dopo ulteriori negoziazioni, il Presidente Biden ha inviato una lettera al Cancelliere Scholz in aprile. All'inizio di giugno, la Germania ha accettato di rilasciare Krasikov, e due mesi dopo, lo scambio è stato completato.



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